Luca Toni

Nato a Pavullo nel Frignano il 26-5-1977, abitante a Serramazzoni. Centravanti, con altezza di 1,93 m. e con peso di 85-88 Kg. Ha iniziato nelle squadre giovanili a Pavullo.

Il 19-3-1995 esordi' in serie “C” con il Modena (Alessandria – Modena 1-1) e, in tutto, raccolse 7 presenze nel finale di quel campionato ‘94-’95 mettendo a segno 2 goals (doppietta in Fiorenzuola – Modena 2-2, con reti al 6’ e al 20’); altre due presenze per aver disputato le due partite di “playout” con la Massese (0-2 a Modena e 2-2 a Massa, con un altro goal al 47’). Il Modena fu retrocesso in “C2”, ma poi ripescato in “C1”.

Ecco, in dettaglio, le reti di Luca Toni nei due campionati di Serie “C1” del Modena.
’94-’95 Fiorenzuola – Modena (32^ g.) 2 – 2 (6’ – 20’); Massese – Modena (play-out) 2 – 2 (47’)
’95-’96 Montevarchi – Modena (10^ g.) 1 – 2 (15’ – 71’); Modena – Carrarese (18^ g.) 2 – 2 (72’)
Modena – Como (25^ g.) 1 – 1 (83’); Leffe – Modena (29^ g.) 1 – 1 (71’)

Altri campionati con scarsi risultati (con l’Empoli in “B” con sole tre presenze e un goal, con il Fiorenzuola in “C1” dove passò molto tempo in panchina), fino a mettersi in mostra, sempre in serie “C” con la squadra romana della “Lodigiani” (15 goals), per cui, per il campionato 1999-2000, passò in serie “B” nelle fila del Treviso dove si confermò un bel cannoniere. Questo gli valse il passaggio in serie “A” con i bianco-rossi del Vicenza.

Ha esordito in serie A il 1.10.2000 in Milan-Vicenza (2-0). Alla seconda giornata (8.10.2000) ha segnato il suo primo goal in serie A (Vicenza-Atalanta 1-2).

Nel volume “MODENA – 90 ANNI DI STORIA”, scritto da Sandro Bellei e Paolo Reggianini nel 2002 in occasione dei 90 anni di storia del Modena F.C., si parla, a pag. 296, dei campionati di “C1” che Luca Toni e Davide Dionigi disputarono con il Modena. L’articolo si intitolava “DUE PUNTE DI SICURA QUALITA’ – NEI LORO CONFRONTI E’ MANCATA LA PAZIENZA” e, per quanto riguardava Luca, così si esprimeva: “Quando Luca Toni, questo ragazzone di un metro e 93 da Serramazzoni, fu chiamato in prima squadra, era ancora in età da “Primavera”. Erano tempi bui: il tecnico Mascalaito fu chiamato a salvare la squadra che stava precipitando in “C2”. Le cose andavano talmente male che ci fu spazio anche per Luca Toni, uno di quelli che nelle giovanili aveva sempre fatto gol. Passione e volontà ce la metteva lui, il fisico da granatiere ce l’aveva messo madre natura. Non aveva compiuto i 18 anni, eppure una cosa si notava subito: la porta la vedeva. Forse non era elegante, sembrava sempre sul punto di perdere il pallone, impacciato da quelle gambe lunghe, da cestista più che da calciatore. Eppure ce la faceva sempre, e quell’anno, in sette partite giocate, riuscì a segnare due gol (con i “play-out”, furono nove le partite giocate e tre i gol segnati, n.d.r.). La stagione seguente venne così confermato, e fece in pieno il suo dovere (5 gol in 25 partite). Ma aveva pur sempre 18 anni, e non era ancora pronto per una maglia da titolare. A Modena, in quegli anni, di pazienza ne avevano poca, pubblico compreso. Fu costretto a cambiare aria, e per lui iniziò un periodo di gavetta in giro per l’Italia. La sua volontà è stata premiata: dopo Empoli, Fiorenzuola, Lodigiani e Treviso è arrivata la serie “A” a Vicenza. Al primo impatto con l’olimpo del calcio ha segnato 9 gol, alcuni dei quali contro le grandi squadre, ed è diventato un obiettivo anche per grandi club. Adesso Luca Toni gioca nel Brescia con Baggio ed è considerato tra gli attaccanti italiani più promettenti. Tutti i lunedì lo si può vedere a Serramazzoni, tra le sue montagne, e ritemprarsi con gli amici di sempre a Casa Bartolacelli, fra le montagne di Serramazzoni. E’ uno di quelli che le radici non se le è scordate”.

Dopo tre campionati in serie “A” (uno nel Vicenza e due nel Brescia, con un totale 24 goals), nel campionato 2003-2004 torna in serie “B” nelle fila del Palermo, intenzionato, dopo tanti anni, a ritornare in “A”. L’impresa ai rosa-nero siciliani riesce sia per un gioco di squadra molto forte ma soprattutto per lo stato di grazia di Luca che, in 45 presenze, finisce capocannoniere della “B” con la bellezza di 30 goals!

L’impresa non sfugge ai più alti livelli. Marcello Lippi è il nuovo C.T. della Nazionale “A”, subentrato a Giovanni Trapattoni dopo l’eliminazione dell’Italia dal Campionato Europeo del Portogallo: in previsione dell’inizio della fase eliminatoria per il Campionato del Mondo di Germania del 2006, l’Italia deve disputare, il 18 agosto 2004 a Reykjavik, un incontro amichevole con l’Islanda. Tra i convocati figura Luca Toni, che esordisce in Nazionale "A" subentrando nel 2° tempo (brutta partita che finisce con l’inopinata sconfitta degli “azzurri” per 0-2). Da sottolineare che la convocazione in Nazionale "A" e' avvenuta dopo aver disputato un campionato di serie "B": una cosa veramente eccezionale, fuori dalla norma, se si pensa che un esempio analogo lo si aveva avuto alla fine degli anni '50, quando debutto' in Nazionale "A", come ala sinistra, Petris, militante in serie "B" nella Triestina.

Un impegno molto più difficile attende Lippi il 4 settembre 2004, quando deve incontrare, a Palermo, la Norvegia per la prima partita di qualificazione per Germania-2006. Dopo il gol del norvegese Carew dopo 42”, il giovane debuttante De Rossi pareggia al 4’ e poi tanti goals sprecati dai nostri o neutralizzati dal bravo portiere norvegese. Nel 2° tempo Lippi cambia le due “punte”: prima Corradi subentra a Gilardino e poi Luca Toni a Miccoli. Ed è tutta un’altra storia…… Subito Luca vola in cielo e procura, di testa, un “assist” stupendo a Corradi che, che solo a due passi dalla porta, non riesce ad infilare e poi…. il capolavoro giunge all’80’. Lo juventino Zambrotta fugge sulla sinistra e crossa al centro, dove Luca si avventa sulla palla toccandola appena con la punta esterna del piede destro: sembra un tocco innocuo, ma è sufficiente per ingannare il portiere in uscita e fargli passare il pallone tra le gambe. Luca segna così il suo primo goal in Nazionale “A”, un goal, tra l’altro, “pesante” e assai importante per il prosieguo del girone eliminatorio e segnato proprio nella “sua” Palermo: Luca va sotto la curva e tutto il pubblico presente impazza per lui! Nel 1994 (a 17 anni) esordiva in “C1” con il Modena e, dopo 10 anni, ha realizzato il sogno che accompagna ogni centravanti fin dall’inizio della sua carriera: segnare un goal decisivo in Nazionale “A”!

Luca Toni fa poi la 3^ e 4^ presenza in Nazionale “A”, nella vittoriosa trasferta in Moldova e nell’inopinata sconfitta (per 1 a 0) in Slovenia, dopo che lui stesso, nel secondo tempo, aveva colpito, sullo 0-0, una clamorosa traversa.

Un dato curioso è da segnalare nella partita amichevole che la Nazionale “A” ha giocato (6-10-2004), a Coverciano (Firenze), contro la Nazionale “Under 18”: nella “A” ha giocato Luca Toni, mentre, nella “Under 18”, ha giocato il giovane centravanti pavullese Francesco Stanco, militante nelle giovanili del Modena F.C.

Il campionato del Palermo 2004-2005 si conclude, con il ritorno in serie "A", in modo quantomai positivo specie per i goals di Luca Toni: alla fine ne mette a segno ben 20, conquistando il 4^ posto nella classifica dei cannonieri. Il Palermo conquista il diritto di partecipare alla Coppa Uefa.

La stagione 2005-2006 ha trovato Luca Toni impegnato su due fronti: con i “viola” della Fiorentina in serie “A” e con la Nazionale Italiana del C.T. Marcello Lippi, della quale diventa un punto fermo.

L’inizio del campionato con la Fiorentina è “da urlo”: dopo 9 giornate era l’incontrastato capocannoniere della serie “A” con ben 9 goals (una doppietta in Fiorentina – Udinese 3-1 e una tripletta in Fiorentina – Parma 4-1).

In Nazionale “A”, impegnata e, alla fine, vittoriosa nel girone di qualificazione per il Campionato del Mondo 2006 di Germania, Luca Toni trovava modo di distinguersi ancora di più.
La sua più fulgida prova ha avuto luogo a Minsk (7-9-2005) dove, contro la Bielorussia, ha segnato una storica tripletta (4-1 il risultato finale). Da “La Gazzetta dello Sport” leggiamo la cronaca dei suoi goals: 6’: Camoranesi serve Toni in area, da destra, con una specie di pallonetto: il centravanti stoppa, si gira e batte Zhaunov….14’: Totti allarga per Grosso a sinistra: l’esterno crossa in area dove Toni anticipa tutti di testa e infila Zhaunov…..55’: Totti parte in contropiede velocissimo, dà a sinistra a Gilardino che tira sul portiere in uscita. Ribattuta, la palla finisce a Toni che ancora di testa, al volo e in acrobazia, insacca. E lo stesso giornale, che gli dato “8” come voto, continua: Quel Luca Toni lì davanti è il centravanti giusto dopo parecchi tentativi sul tridente, che con difficoltà aveva trovato la via della rete. “Certo – dice Marcello Lippi – non si può non parlare di Toni. E non solo perché ha segnato tre goals e altri ne poteva realizzare. Ma per tutto quello che ha fatto per la squadra. Diventando un punto di riferimento preciso, sia quando c’era da appoggiare, sia quando c’era da trovare la profondità o il colpo di testa, fondamentale nel quale è fortissimo. E’ stato il finalizzatore naturale del nostro gioco”…..Se negli ultimi tempi aveva un po’ il broncio per l’esclusione, adesso si capisce perché. E’ quello più in condizione. Straccia Yaskovich e il resto dell’imbarazzante difesa bielorussa: prima con uno stop seguito da tiro immediato, poi con un tuffo di testa e, infine, con l’ennesima acrobazia in area. Tre goals che portano il suo bottino a quota 5, miglior goleador della gestione Lippi. Era stato anche tra i migliori in America: forse è stato un errore dimenticarlo contro Irlanda e Scozia. Questa tripletta (5 goals in 13 presenze) ha fatto fare ai giornali sportivi tutta una serie di statistiche, riassunte dal “Quotidiano Nazionale”: Sono 24 le triplette realizzate in Nazionale, compresa quella di Toni a Minsk. Prima di Toni, l’ultima era stata quella di Filippo Inzaghi, firmata a Milano esattamente due anni fa contro il Galles. La prima della storia azzurra fu firmata dal milanista Lana contro la Francia nel 1910. Toni è anche il quarto giocatore della Nazionale Italiana a realizzare una tripletta in trasferta. Prima di lui c’erano riusciti Baloncieri, Meazza e Piola. E pensare di essere accostato a questi ultimi tre grandi Campioni, vere “leggende” del calcio italiano, è una cosa che fa venire i brividi…..

Dopo l’11^ giornata del campionato di “A” ‘05-’06 (13 goals, dopo quello segnato nella vittoriosa trasferta della Fiorentina contro l’Ascoli sul “neutro” di Rimini, e miglior cannoniere di tutti i campionati europei!) la “Gazzetta dello Sport” così commentava. “Ma riprendiamo il discorso dei quartieri alti, anzi altissimi. Si diceva di Luca Toni: nessuno segna come lui nei campionati che contano nel nostro continente e, se guardiamo alla media gol, nemmeno in quelli meno significativi. E’ qualcosa di eccezionale: anche l’Ascoli viene sotterrato dal gigante modenese che demolisce un altro dei luoghi comuni così amati nel calcio, quello che lega il grande successo ai precoci e ai predestinati. Invece si può diventare “Mister Europa” anche a 28 anni, dopo un lungo cammino cominciato sui campi della serie C, battuti molto a lungo. Certo, l’essenziale è trovare un ambiente stimolante com’era quello di Palermo l’anno scorso o vulcanico come la Fiorentina d’oggi”.

La grande consacrazione in campo internazionale è avvenuta nella serata del 12 novembre 2005, in occasione della vittoria dell’Italia (3-1) contro l’Olanda del grande Van Basten, imbattuta da 15 partite, ottenuta nello Stadio dello “Amsterdam Arena”. Dopo il goal dell’olandese Babel (38’), l’Italia pareggiava subito con Gilardino (41’) e passava in vantaggio con Camoranesi (46’). Appena iniziato il secondo tempo, Luca Toni (al 5’) metteva al sicuro il risultato per gli “azzurri” con un goal-capolavoro (“uno dei più belli che ho segnato”), un “insieme” di agilità, potenza, classe e determinazione: ricevuto il pallone 5-6 metri fuori dall’area di rigore, appena spostato sulla destra, puntava diritto verso la porta di Timmer, ingaggiando un violento, ma corretto, “corpo a corpo” con il difensore Vlaar, suo marcatore: superata la sua opposizione, si trovava solo davanti al portiere e, con estrema freddezza, lo infilava in uscita. La “Gazzetta dello Sport”: “La rete segnata in avvio di ripresa, più che Van Basten, ha ricordato a molti Gigi Riva” e poi “Toni si sacrifica per Gilardino, apre spazi e, anche se c’è sempre un difensore a tre centimetri massimo da lui, non perde un pallone. Il gol, poi, è la prova scientifica della sua condizione super: potenza, tranquillità, coordinazione”. Il C.T. Marcello Lippi: “Toni ha una forza incredibile, chiedete ai nostri difensori come sia difficile marcarlo anche in allenamento” E Van Basten (che fu l’idolo di Luca, quando era un ragazzino): “Abbiamo imparato molte cose….Ron Vlaar è un ragazzo, abbiamo provato, aveva di fronte il capocannoniere della serie A e ha fatto un po’ fatica. Ma va bene così, almeno ha imparato cosa vuol dire difendere contro un grande attaccante….io non so se Toni ha fatto un gol alla Van Basten. So che è un grande attaccante, che sa usare bene il corpo, proteggere la palla e tirare in porta senza paura. Toni ci ha dato molti problemi”. E Luca su Van Basten: “Mi hanno fatto piacere i complimenti di uno come lui e alla fine sono andato a ringraziarlo per le belle parole e a complimentarmi con lui per tutte le cose belle che ci ha fatto vedere”. Roberto Beccantini, su “La Stampa”: “Più che dagli altri, dovremo guardarci dall’enfasi. Toni come Nordahl, per esempio. Toni è Toni, un albero che da solo fa foresta. Basta e avanza”. Sullo stesso quotidiano torinese, viene riportato un sintetico giudizio di Van Basten su Luca Toni: “Devastante e completo”.

Tornato in azione in campionato, Luca Toni ha condotto i suoi alla grande vittoria casalinga contro il Milan (3-1), firmando una bella doppietta (1° e 3° goal). Altra rete, su calcio di rigore, nel successivo pareggio (1-1) allo Stadio Olimpico contro la Roma: si conferma così la sua media straordinaria di 16 goals in 13 partite! Giungono poi due turni casalinghi senza reti, nella sconfitta (1-2) contro la Juventus (con Luca che colpiva clamorosamente una traversa, su colpo di testa, e poi un palo!) e nella vittoria contro il Treviso (1-0), nella quale Luca (ex-Modena) si faceva parare un rigore da Zancopè (ex-Modena).

Dopo altre quattro partite senza reti, Luca tornava finalmente a segnare una bella doppietta nell’ultima partita del girone d’andata, contro il Chievo (2-1). Segnava poi il gol “della bandiera” del momentaneo pareggio nella sconfitta genosvese (1-3) contro la Sampdoria. Altra magnifica doppietta nella giornata successiva contro il Messina (2-0), portandosi così a quota 21, dopo 21 giornate di campionato: una media straordinaria. Sempre magnifica la rete della vittoria (22^ in totale) sul Lecce (1-0), con una stupenda “rasoiata”, in semi-rovesciata, di sinistro, su un “cross” proveniente dalla sinistra: un “mix” di coordinazione, classe e potenza !

Il campionato di serie A 2005-2006 ha visto Luca Toni capocannoniere con 31 reti messe a segno, permettendo alla Fiorentina di conquistare un ottimo 4° posto nella classifica finale.

CAMPIONATO MONDIALE 2006 (GERMANIA)

Ogni Atleta di qualsiasi disciplina sportiva ha sempre sognato di poter partecipare, in un giorno della sua attività sportiva, a rappresentare la sua Nazione in un Campionato del Mondo. Luca Toni, abitante a Stella di Serramazzoni, ha concretizzato questo sogno, dopo una lunga carriera non sempre facile, facendo parte della “rosa” del C.T. Marcello Lippi al Campionato Mondiale del 2006, svoltosi in Germania: ed è stato un vanto per lo Sport Frignanese aver potuto annoverare, per la prima volta, un Suo Atleta nella competizione calcistica più importante a livello mondiale.
La carriera di Luca la si poteva ben rispecchiare in quel cartello che, da circa un anno, gli abitanti di Stella avevano esposto lungo la Via Giardini: “Luca, da Stella…alle stelle!”.

Doveroso elencare i 22 giocatori della Nazionale “A”.
Portieri: Buffon (n. 1), Peruzzi (n. 12), Amelia (n. 14).
Difensori: Cannavaro (cap., n. 5), Nesta (n. 13), Zaccardo (n. 2), Zambrotta (n. 19), Materazzi (n. 23), Barzagli (n. 6), Oddo (n. 22), Grosso (n. 3).
Centrocampisti: Camoranesi (n. 16), Pirlo (n. 21), Perrotta (n. 20), Gattuso (n. 8), De Rossi (n. 4).
Attaccanti: Totti (n. 10), Del Piero (n. 7), Toni (n. 9), Gilardino (n. 11), Inzaghi (n. 18), Iaquinta (n. 16).

1^ partita del Gruppo “E” (13-6-2006, a Duisburg)
ITALIA – GHANA 2-0

Marcatori: Pirlo (39’), Iaquinta (86’)
QUELLA TRAVERSA STA ANCORA TREMANDO…
Ottimo debutto della Nazionale contro il temuto Ghana: come dato statistico da sottolineare, centravanti dell’Italia era il modenese Luca Toni, mentre centravanti del Ghana era il titolare del Modena, nel campionato di serie “B” ‘05-’06, Asamoah Gyan.
Dopo aver fallito due occasioni sotto rete all’inizio della partita, Luca si esibiva poi, verso la mezz’ora del 1° tempo, in un’azione “capolavoro”: spalle alla porta, dieci metri fuori dall’area di rigore appena spostato sulla destra, riceveva un lungo lancio dal centrocampo, con un magistrale tocco con la nuca superava “a pallonetto” il suo marcatore Addo, lo aggirava e di sobbalzo, al volo, scagliava, di pieno “collo” destro, un vero bolide verso la porta difesa da Kingston, ma il pallone si andava a stampare sulla faccia inferiore della traversa, balzando sulla linea di porta e tornando inopinatamente in gioco (peccato: sarebbe stato un goal da cineteca…). Nel prosieguo dell’incontro, Luca si è dato molto da fare, venendo poi sostituito, a metà del 2° tempo, da Iaquinta.
La “Gazzetta dello Sport”, gli ha dato 6,5 come voto, così sintetizzando la sua prestazione: “Comincia da far paura, perdendo il tempo sottorete come Schillaci e Rossi non avrebbero fatto mai. Poi scarica tutta la rabbia sulla traversa e, da quel momento, mette alle corde Kuffour e Mensah. Si allarga spesso, chiude centrale fino alla sostituzione”.

2^ partita del Gruppo “E” (17-6-2006, a Kaiserslautern)
ITALIA – U.S.A. 1 – 1
Marcatori: Gilardino (22’), Zaccardo aut. (27’)
DELUDE L’ITALIA E ANCHE….TONI
Dopo il brillante avvio degli “azzurri”, chi si aspettava un’altra convincente prestazione è andato deluso. Il “Corriere dello Sport – Stadio” scriveva “Altro che goleada. E’ stata una corrida, lacrime e sangue” e, dando a Luca un voto di 5,5, così commentava la sua prestazione: “Lavora molto di sponda e aiuta Gilardino, ma fino a quando resta in campo non riesce mai a concludere in porta. Soltanto un tiro-cross sul quale Gilardino è in ritardo”. E’ stato sostituito da Iaquinta al 16’ del 2° tempo. Espulsi: De Rossi (29’) per una brutta gomitata in faccia a Mc Bride (4 giornate di squalifica!) e, per doppia ammonizione, Mastroeni (45’) e Pope (47’).
Come dato curioso e statistico, da rilevare che mai un modenese era riuscito a calcare i campi di una fase finale della Coppa del Mondo di Calcio: tabù del tutto sfatato in questa edizione del 2006 se si pensa che, oltre a Toni da Serramazzoni, era titolare anche un altro modenese, e cioè il difensore Zaccardo (del Palermo), nativo di Formigine. Proprio con gli U.S.A. Zaccardo era l’autore della clamorosa autorete che consentiva il definitivo pareggio degli statunitensi.
Altro dato statistico: mai un giocatore del Modena era riuscito a segnare in una fase finale della Coppa del Mondo. Anche in questo caso il tabù è stato sfatato dall’attaccante “canarino” Asamoah Gyan, che metteva a segno (2’) la prima rete della vittoria del Ghana (2-0) sulla Repubblica Ceca (e, nel 2° tempo, lo stessa Asamoah sbagliava un calcio di rigore…).
Come dire: Modena…all’avanguardia!

3^ partita del Gruppo “E” (22-6-2006, ad Amburgo)
ITALIA – REP. CECA 2 – 0
Marcatori: Materazzi (32’), Inzaghi (84’)
L’UNICA ASSENZA DI LUCA NEL “MONDIALE”
L’Italia conquistava la vittoria nel suo girone e il passaggio agli “ottavi di finale” con una netta vittoria contro la Repubblica Ceca: si infortunava Nesta (non avrebbe più giocato nel Torneo) e subentrava Materazzi, che subito segnava e che si sarebbe poi dimostrato una delle pedine fondamentali della squadra.
Luca Toni non c’era in questa occasione: Marcello Lippi, forse poco convinto dalle sue recenti prestazioni, aveva preferito tenerlo in panchina. Sarà l’unica assenza di Luca in questo “Mondiale”.

Ottavo di finale (26-6-2006, a Kaiserslautern)
ITALIA – AUSTRALIA 1 – 0
Marcatore: Totti (rigore, 95’)
UNA VITTORIA SOFFERTA, STRAPPATA CON LE UNGHIE E CON I DENTI
Commento di Luigi Garlando su “La Gazzetta dello Sport”: “A 5 secondi dai supplementari, appena l’arbitro fischia il rigore per l’Italia, Andrea Pirlo, possibile rigorista, guarda Francesco Totti e gli dice: “Forza, forza”. Gennaro Gattuso prega: “Gesù, fallo segnare, perché, se sbaglia, prende una mazzata che non si rialza più, poverino”. Marco Materazzi, espulso, è in spogliatoio e pensa : “Ora mi viene un infarto. Francesco, allungami il Mondiale perché di uscire così non me lo merito”. Francesco s’incammina verso il dischetto e non si ferma più. E’ una chiamata che aspettava da anni…Ha in canna un tiro solo”. E Francesco, che Marcello Lippi l’aveva fatto entrare a 15’ dalla fine al posto di Del Piero, non tradiva l’attesa dei compagni e dei tifosi: freddo, implacabile, batteva un rigore perfetto nell’angolo alto alla destra di Schwarzer e permetteva all’Italia, rimasta in 10 all’inizio della ripresa, di passare ai “quarti”.
La stessa “La Gazzetta dello Sport” dava a Luca Toni un voto di 5,5 e così sintetizzava la sua prestazione: “Si procura almeno tre palle-gol con la sua prepotenza fisica. Ma fallisce di testa due volte (la seconda colpendo verso l’alto…) e si fa parare una girata. Detto ciò, lo avremmo lasciato in campo. Poteva segnare soltanto lui”. Luca, al 22’ del 1° tempo, difendeva la palla in area con il corpo, si girava e incrociava un sinistro violento e ravvicinato, che Schwarzer, pur sbilanciato, parava d’istinto con la punta del piede sinistro. Poi veniva sostituito con il difensore Barzagli (dopo l’espulsione di Materazzi) al 10’ del 2° tempo.
Al termine della partita, le prime macchine strombazzanti (molte con il tricolore al vento) iniziavano a scorrazzare per le vie d’Italia.

Dopo quattro partite, pur con i risultati favorevoli e con l’Italia promossa ai “quarti di finale”, neri nuvoloni si addensavano sulla testa di Luca Toni che, pur apprezzato per il suo impegno a favore della squadra, non aveva ancora segnato e non stava convincendo la stampa italiana. Il quotidiano “Libero” titolava addirittura così: “LITTLE TONI – IL BOMBER DI SERIE “A” SI E’ PERSO” e “L’ITALIA IN MINIATURA DI TONI – CANNONIERE (31 GOL) NELLA FIORENTINA. ERA IL SUO MONDIALE. E HA FATTO FLOP” e Miska Ruggeri scriveva che “Così la possibilità che Toni si accomodi in panchina nella sfida di domani contro l’Ucraina è tutt’altro che remota” , anche se Alessandro Dell’Orto, sullo stesso quotidiano, così commentava: “…La solita storia del calcio irriconoscente: segni 81 gol nelle ultime tre stagioni (Palermo in seri B e A, Fiorentina quest’anno) e sei un fenomeno: non segni per tre partite e diventi il grande bluff. Lippi ha rinunciato al bomber nella sfida contro la Repubblica Ceca senza farlo giocare nemmeno un minuto, poi l’ha riproposto contro l’Australia e Toni, obiettivamente, ha fallito due occasioni che in altri tempi avrebbe messo dentro. Questo, però, non è un buon motivo per rispedirlo in panchina, anzi. Per capire quanto un attaccante sia brillante, oltre ai gol (certo, comunque fondamentali per chi fa il bomber di professione) va considerata la facilità con cui arriva alle conclusioni. E il centravanti viola, nell’ultima partita, ha dimostrato di saper arrivare sempre puntuale – e prima dei difensori avversari – sugli inviti dei compagni. Insomma, Toni c’è e se ha sbagliato gol che negli ultimi tre anni ha sempre realizzato con facilità, è solo questione di fortuna…”
La vera fortuna di Luca stava nell’ allenatore della Nazionale, Marcello Lippi, che, tra i suoi tanti pregi, ha sempre avuto quello di ragionare con la sua testa, senza farsi abbindolare dal pensiero altrui: la sua fiducia in Luca è sempre stata totale, dimostrata dal fatto di averlo fatto esordire in maglia “azzurra” nel 2004 dopo un campionato di serie “B”, ed evidentemente sapeva, in cuor suo, che poteva ancora fidarsi di lui nel prosieguo di questo Campionato del Mondo. Morale: nell’ “undici” di partenza contro l’Ucraina, la maglia n.9 del bomber modenese era ancora presente, alla faccia di tutti quelli che avevano iniziato a denigrarlo.

Quarto di finale (30-6-2006, ad Amburgo)
ITALIA – UCRAINA 3 – 0
Marcatori: Zambrotta (6’), Toni ( 59’ e 69’)
UNO STRATOSFERICO ZAMBROTTA E UN IMPLACABILE TONI (DOPPIETTA!) PORTANO L’ITALIA IN SEMIFINALE
PER UN’ALTRA GRANDE SFIDA CON LA GERMANIA
E venne il giorno (anzi, la serata, davvero magica) di Luca Toni, autore (insieme a tutta la squadra, in cui si distinguevano particolarmente Zambrotta, autore del primo gol e irrefrenabile per tutti i 90’, e il capitano Cannavaro, una vera sicurezza difensiva) di una grande prestazione, questa volta coronata da una bella doppietta! Al 59’ Luca raccoglieva di testa, al centro dell’area, un perfetto cross di Totti dalla sinistra, anticipava il suo marcatore e infilava l’angolino basso, alla destra del portiere ucraino Shovkoskyi. Il ghiaccio (finalmente!) era rotto e, sulle ali dell’entusiasmo, portava al sicuro il risultato degli “azzurri” 10’ dopo: lo scatenato Zambrotta, spostato a sinistra, affondava e crossava per Luca che, a porta vuota, non aveva difficoltà a infilare il pallone nella rete avversaria.
“La Gazzetta dello Sport” titolava: “GERMANIA, A NOI DUE” e, nell’intervista del dopo-partita, Luca, tra le altre cose, così diceva: “I gol più importanti della mia vita…Avevo soltanto bisogno di sbloccarmi…Ringrazio Lippi perché mi ha dato fiducia…La cosa più importante è però aver passato il turno, è vincere e avere la voglia che abbiamo dimostrato”. Lo stesso giornale, nel dare a Luca 7,5 come voto, così sintetizzava la sua prestazione: “E venne il suo giorno: un gol di testa (in fuorigioco?), uno di piede. A modo suo, liberandosi di prepotenza e arrivando da solo sotto porta. Anche se addosso ha sempre un uomo che lo accompagna fino al tunnel. Sbloccato. E adesso…”.
E Marcello Lippi: “O.K ragazzi, ma guai a chi si accontenta…Siamo qui e dobbiamo crederci…Per i tedeschi, sarà molto dura anche per loro…Totti e Toni? Meno male che sono arrivati. Toni aveva segnato 80 gol in 3 anni, non poteva fermarsi ora”.
“Corriere dello Sport – Stadio” titolava: “GERMANIA, TI BATTIAMO!” e, dando 7,5 come voto a Luca, così sintetizzava la sua prestazione: “Con la storia di Rusol gli abbiamo portato fortuna. Si fa un mazzo tanto, sopportando almeno una decina di falli dei centrali ucraini. Poi Toni fulmina Shovkoskyi con una gran zuccata e poi raddoppia facile facile e finalmente può agitare la manona destra. Ora l’Italia ha proprio tutto”.
“Libero” titolava “TONI, TOTTI, TUTTI” e Diego Minonzio così commentava l’incontro: “Visto che il mito, nel pallone, è l’unica cosa che conti, il fantasma della Germania è riuscito a trasformarci in una squadra vera. Saranno finalmente contenti quelli dello “Spiegel”, che settimana scorsa ci avevano sbertucciato con mezza quintalata di raffinatissimi luoghi comuni sulla nostra inferiorità genetica, visto che ieri notte i polverosi, gli stropicciati, i picchiatori, i piagnoni – sentendo probabilmente il richiamo della foresta che li spingeva verso la semifinale più nobile che c’è – sono sbocciati in un gruppo che ha spazzato via l’Ucraina di Sheva, facendo pure vedere, roba da matti, che è capace di giocare a pallone e di soffrire tutto quel che c’è da soffrire. Tre pere e tutti a casa”. Anche su queste pagine Luca si meritava 7,5 come voto: “Un paio di considerazioni. La porta che tanto gli voleva bene, torna a strizzargli l’occhio. Due volte. Sai la soddisfazione. Per il resto, da solo, tiene occupati mazzi di difensori gialli. Poveri, timidi canarini”.

Con questa vittoria nel “quarto di finale”, l’Italia, ribaltando i pronostici della vigilia, era giunta in semifinale, e non in una semifinale qualsiasi ma contro la Germania. Si ripresentava, cioè, una sfida “mitica”, teatro, in passato, di partite memorabili che, per fortuna, avevano sempre arriso agli “azzurri”.
Tornava alla mente la semifinale del 17 giugno 1970, in occasione della 9^ Coppa Rimet e disputatasi nel grande stadio “Azteca” di Città del Messico (105.000 spettatori!), nella quale l’Italia, dopo un’alternanza di emozioni ancora perfettamente stampate nella memoria di chi, in quella magica notte, aveva potuto viverle attaccato al televisore, riusciva a prevalere sulla Germania. Finiti in parità i 90’ regolamentari (reti di Boninsegna all’8’ e di Schnellinger al 90’!), venivano giocati i due più bei tempi supplementari della storia del calcio mondiale: Muller segnava al 94’, Burgnich pareggiava al 98’, Gigi Riva (con una gol straordinario) riportava in vantaggio l’Italia al 104’, Muller pareggiava nuovamente al 110’ e Rivera sanciva il 4-3 finale con un’altrettanto magica rete al 111’. Tale fu la tensione che aveva preso tutti i tifosi che, subito dopo mezzanotte, le strade e le piazze italiane videro una vera spontanea invasione di persone pazze dalla gioia, che dimostrarono tutta la loro riconoscenza verso i giocatori che avevano fatto rinverdire gli allori degli anni ’30 (Campione del Mondo nel 1934, in Italia, e nel 1938, in Francia, con Vittorio Pozzo come allenatore) . Il più grande Brasile della storia ci battè poi, in finale, per 4-1: risultato bugiardo e troppo severo, se si pensa che, fino al 66’ (gran gol di Gerson), si era sull’ 1-1 dopo che gli “azzurri” avevano tenuto testa bellamente ad una squadra composta da 11 fuoriclasse, a cominciare dal loro n.10, Pelè.
Tornava poi alla mente la finale del Campionato del Mondo 1982, disputatasi l’11 luglio 1982 allo Stadio “Santiago Bernabeu” di Madrid (90.000 spettatori!), in cui l’Italia di Enzo Bearzot batteva la Germania (3-1) e andava a conquistare, dopo un inizio di torneo indeciso e deludente, il suo 3° titolo mondiale: reti di Rossi al 56’, Tardelli al 69’, Altobelli all’80’ e di Breitner all’83’ (Cabrini aveva fallito un calcio di rigore nel 1° tempo). E fu un’altra serata di vera pazzia collettiva in tutta Italia. Tifoso accanito, in tribuna, il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini.
E adesso c’eravamo un’altra volta. Il mondo tornava a guardare questa storica sfida, con l’aggravante, per i nostri Ragazzi, che si giocava in Germania, davanti ad un pubblico esaltato dalle convincenti prestazioni che i “bianchi” avevano fin lì sostenuto. Il risultato sarebbe ancora stato a noi favorevole? La tensione cresceva di giorno in giorno per l’ora X: che a questo appuntamento ci fosse anche un giovanotto frignanese al centro dell’attacco “azzurro”, riempiva d’orgoglio tutta la popolazione della nostra montagna, e non solo quella di Serramazzoni!

Semifinale (4-7-2006, a Dortmund)
GERMANIA – ITALIA 0 – 2
Marcatori: Grosso (119’), Del Piero (121’)
GRANDE PARTITA DOVEVA ESSERE, E GRANDE PARTITA E’ STATA ! CHE BATTICUORE !
PALO, TRAVERSA, GOL: CHE SEMIFINALE ! L’ITALIA ALLA SUA 6^ FINALE MONDIALE.
Una semifinale degna delle due precedenti epiche partite “mondiali” contro la Germania: e, per nostra fortuna, la tradizione ci è stata ancora favorevole, nel senso che, dopo due vittorie, è arrivata anche la…terza. Come la semifinale del 1970, anche questa è giunta ai tempi supplementari: quelli del 1970 li avevamo sopra definiti “i due più bei tempi supplementari della storia del calcio mondiale” e questi del 2006 ne sono stati altamente degni (forse, alla loro stessa altezza), perché giocati, da entrambe le formazioni, con grande spirito e determinazione. Tutti i 120’ sono stati equilibrati e drammatici, con occasioni da entrambe le parti e sono stati decisi dalla maggior determinazione degli “azzurri” a non voler finire alla “lotteria” dei calci di rigore: dopo un clamoroso palo di Gilardino e una traversa colpita da Zambrotta all’inizio del 1° tempo supplementare, l’Italia calcava sull’acceleratore e, incurante della folla (65.000 spettatori) che gremiva lo stadio di Dortmund (dove la Germania non aveva mai perso!), era in grado di fare un finale d’incontro semplicemente straordinario, con un gol, grande e incredibile, del suo “neo-gioiello” Grosso (terzino del Palermo, incaricato di fare scorribande sulla fascia sinistra e che, dalla posizione di ala destra (sic!), era autore di un tiro meraviglioso, di sinistro “a rientrare”, su grande passaggio filtrante di Pirlo) e del ritrovato Del Piero che, proprio allo scadere, completava in modo magistrale un’altrettanta magistrale azione di contropiede, con tutta la squadra tedesca spinta disperatamente in avanti per tentare di riacciuffare il risultato.
E Luca Toni? C’era, c’era: eccome, se c’era…. Non è andato a segno, ma è stato autore di una buona prestazione: veniva sostituito da Gilardino al 74’. “La Gazzetta dello Sport”, nel dargli 6 come voto, così commentava: “Spalle alla porta, costringe Mertesacker e Metzelder ad affaticarsi senza farsi mai rubare un pallone. Non gli arriva un assist che sia uno e, a poco a poco, finisce per innervosirsi. Ma lavora per due”. Sempre 6 è stato il voto di “Corriere dello Sport – Stadio”: “Combatte a due metri d’altezza con Metzelder e Mertesacker. Le prende e le dà, ma non riesce mai a trovare la porta. E’ troppo statico e indugia a difendere palloni a metà campo invece di appoggiarli ai compagni. Partita più complicata rispetto a quella contro l’Ucraina, nella quale si era sbloccato. Nel finale Lippi lo sostituisce con Gilardino”. Alla fine, Luca era strafelice, nonostante non fosse andato a segno: “E’ stato un grande spettacolo, negli spogliatoi abbiamo ballato e cantato, vediamo la Coppa, ce l’abbiamo ormai nella testa e la vogliamo. Abbiamo dimostrato a tutto il mondo che bel gruppo è questo, che squadra unita è la nostra. All’inizio del mondiale non ci credevamo nemmeno noi di arrivare così avanti, perché, quando parti, la finale appare molto distante, ma ora che questo sogno è diventato realtà non vediamo l’ora che arrivi domenica per giocare questa partita”. Luca ha poi fatto i complimenti a Del Piero per la rete: “Sono contento per Alessandro, ci teneva molto a fare gol”.
Alla fine giocatori italiani e pubblico “azzurro” in pieno delirio, cui si contrapponeva (è la dura, ma stupenda, legge dello sport!) la piena delusione sui volti stremati dei giocatori tedeschi, battuti proprio “sul filo di lana” e anch’essi autori di una grande prestazione (che va ad esaltare ancor più la nostra vittoria), e dei tifosi locali, molti dei quali colti in pianti incontrollati.
“La Gazzetta dello Sport” (Luigi Garlando): “Chiamateci pizzaioli, chiamateci come volete, ma non chiamateci mai più “parassiti”. Ieri la Germania ha imparato una volta per tutte che non lo siamo: abbiamo comandato il gioco, abbiamo sperperato due legni, abbiamo chiuso la partita con quattro attaccanti in campo, abbiamo spremuto il cuore mentre il nemico studiava la strada più comoda per arrivare ai rigori e affidarsi alle manone di Lehmann…Alla deliziosa parabola di Grosso, ha risposto quella dolcissima di Alessandro Del Piero…L’aspettavamo, l’avevamo chiamata alla vigilia, ricordando il gol “alla Del Piero” che Ale ha brevettato qui, a Dortmund, nel ’95, all’esordio in Champions League. Interno destro a girare, non proprio come allora, ma va benissimo anche così…Dortmund è la battaglia che Achille ha scelto per riprendere le armi, dopo il lungo periodo passato in collina. Qualche settimana fa, a chi gli chiedeva chi fosse Ettore, Del Piero rispondeva: “Ettore è la battaglia finale, è l’ultimo nemico”. Che, forse, si chiamerà Zinedine Zidane. Siamo pronti”.
“Corriere dello Sport- Stadio” (Alessandro Vocalelli): “Li avevamo già battuti in una semifinale mondiale, c’è ancora una targa all’Atzeca per ricordare l’impresa. Stavolta abbiamo fatto addirittura di più: li abbiamo eliminati in casa loro, con sessantamila tifosi che urlavano, spingevano, Ballack che ci provocava, in uno stadio dove la Germania non aveva mai perso, contro la sfortuna che si era materializzata all’inizio dei supplementari. Due legni, neppure due legni ci hanno fermato… Una squadra che si è fatta apprezzare, ammirare, si è fatta amare, per quel suo spirito straordinario, per la capacità di soffrire, lottare, mantenendo però la lucidità. La lucidità di Lippi che non ha sbagliato un cambio, la lucidità di Pirlo che ha trovato un passaggio bello e geometrico dopo centodiciotto minuti di fatica, la lucidità di Grosso che è andato a cercare il palo più lontano, la lucidità di Del Piero che ha seguito poi tutta l’azione per andare a firmare il due a zero…E’ una partita che fa leggenda, una semifinale che resterà negli occhi e nei cuori e ci consegna la sesta finale Mondiale della storia…Dopo la sconfitta, come è successo negli USA, deve arrivare un’altra vittoria. Crediamoci, credeteci: questa è una squadra formidabile”.
E, di nuovo, delirio anche per le vie e per le piazze italiane, con la gente a urlare il suo entusiasmo e a sventolare migliaia di bandiere tricolori!

Finale (9-7-2006, a Berlino)
ITALIA – FRANCIA 6-4 (dopo i calci di rigore)
Marcatori: Zidane (rigore, 7’), Materazzi (19’)
Calci di rigore Pirlo, Wiltord, Materazzi, De Rossi, Abidal, Del Piero, Sagnol, Grosso.
UN SOGNO DIVENTATO REALTA’: ITALIA CAMPIONE DEL MONDO !!!
TRIONFO AI RIGORI, TUTTO IL PAESE IN DELIRIO TUTTO VERO! CAMPIONI DEL MONDO !

ITALIA FANTASTICA: IL MONDO E’ TUO !
LIPPI SENZA FRENI: “LA GIOIA PIU’ BELLA”
CANNAVARO: LA VENDETTA DEL GLADIATORE
GATTUSO C’E’ SEMPRE. TONI, CHE LOTTATORE !
TONI NELLA LEGGENDA: APOTEOSI A SERRA.
LA CLASSE OPERAIA E’ FINITA IN PARADISO
NAPOLITANO: “ORGOGLIOSO DI VOI”
Sono stati sopra riportati solo alcuni titoli apparsi sui quotidiani, sportivi e non, il giorno dopo la straordinaria finale del Campionato del Mondo 2006, giocata a Berlino alla presenza di 69.000 spettatori.
E’ stata, anche questa, una grande partita. Dopo l’iniziale vantaggio francese (rigore netto, trasformato da Zidane al 7’), l’Italia prendeva in mano le redini della partita, dominando, nei primi 90’, i cugini transalpini. Dopo 12’ giungeva il pareggio di uno straordinario Materazzi che, su calcio d’angolo di Pirlo, andava in cielo e, di testa, infilava l’esterefatto Barthez. Dopo pochi altri minuti, era proprio Luca Toni (in campo per tutti i 120’ di questo storico appuntamento sportivo) che, sempre su cross proveniente dalla destra, colpiva molto bene di testa, mandando il pallone ad incocciare clamorosamente la traversa. Gli “azzurri” finivano in crescendo e ci si aspettava una grande ripresa dei nostri, che sembravano molto più motivati e più “in palla” dei francesi.
Invece, il 2° tempo vedeva un perentorio ritorno dei “galletti”, che mettevano “alle corde” la formazione italiana, che ben resisteva con la sua formidabile difesa (Buffon e Cannavaro su tutti), la vera protagonista di questo stupendo Mondiale. A rompere il dominio francese (dopo la doppia sostituzione, al 16’, di Totti e di Perrotta con Iaquinta e il rientrante De Rossi) era proprio Luca Toni, che, su un bel cross dalla sinistra di Grosso, si esibiva, in mezzo ad uno stuolo di difensori avversari e con un incredibile movimento di rotazione in tuffo, in uno stupendo colpo di testa che mandava in rete il pallone, alla sinistra di Barthez. Entusiasmo alle stelle (proprio Luca era l’autore di uno stupendo gol che poteva valere il titolo mondiale!), subito amaramente “soffocato” dalla decisione dell’arbitro argentino Elizondo che, su segnalazione del guardialinee, annullava la rete per fuorigioco (assai dubbio se di Luca e, altrettanto dubbio e millimetrico, quello di De Rossi: “annullato ingiustamente” era il giudizio de “La Gazzetta dello Sport”): pur nella delusione del momento, grande è stato il comportamento in campo di Luca (che possa essere d’esempio a tutti quelli che, per un gol annullato, si danno a crisi di isteria e di rabbia verso l’arbitro!), in quanto nulla ha detto verso il direttore di gara, riprendendo a lottare duramente come aveva fatto fino a quel momento. Anche se troppo solo in attacco, Luca ci riprovava con una bella girata bloccata da Barthez.
Il risultato non si sbloccava e si giungeva ai supplementari. Nel primo, Zidane, lasciato solo al centro dell’area (una delle rarissime pecche difensive), era autore di un magnifico colpo di testa che tutti i “tifosi” (ahiloro!) l’avevano già visto in fondo al sacco: però “San Buffon” operava il “miracolo dei miracoli” con una straordinaria deviazione sopra la traversa e salvava risultato e Mondiale (stupenda poi la scena in cui “San Buffon” consolava il suo amico, ed ex-compagno nella Juventus, disperato per non aver segnato!). Anche nel 2° tempo nulla cambiava ed era “la Francia a tremare di vergogna – da “La Gazzetta dello Sport” - perché, al 5’, Zidane con l’ultimo, e più brutto, colpo di testa della sua vita centra la pancia di Materazzi, macchiando Mondiale e carriera con una sacrosanta espulsione, che tra l’altro gli impedisce di calciare nuovamente dal rigore. Come nel ’94, il Mondiale si assegna ai rigori. Ma stavolta vince l’Italia e sotto il cielo di Berlino tutti cantano felici l’inno di Mameli”.
“La Gazzetta dello Sport” dava 7 come voto a Luca Toni: “Obbligato al solito lavoro, uno contro tre, colpisce una traversa, segna un gol regolare, però è troppo spesso spalle alla porta e soffre la morsa Gallas – Thuram. Ma finisce di battersi al 120’”.
“Corriere dello Sport – Stadio” dava 6,5 come voto: “Un po’ Gallas, un po’ Thuram, va ai cozzi. Prende le consuete punizioni, un po’ inciampa, un po’ lotta, un po’ la vince. Non è facile il nuovo ruolo, in questa Italia ridisegnata con una sola punta. Uno deve essere bravo a sfruttare la palla giusta. E anche fortunato: a lui capita di testa, e colpisce una traversa clamorosa, poi segna, e glielo annullano (per fuorigioco di De Rossi)”.
“La Gazzetta dello Sport” (Carlo Verdelli): “Questo mondiale ci ha insegnato molte cose semplici. Che il calcio è un gioco di squadra, per esempio, e che undici uomini motivati allo stesso obiettivo e ben assemblati valgono di più di undici fuoriclasse che giocano ognuno per conto proprio. Che la forza di un gruppo si misura anche e soprattutto dalla capacità delle riserve di non fare casino quando non tocca a loro e di essere viceversa irresistibili appena arriva la chiamata. Non faccio nomi, anzi uno sì, quello del regista del tutto, Marcello Lippi”.
“Corriere dello Sport – Stadio” (Alessandro Vocalelli): “…Come quel tricolore che sventola in tribuna a Berlino, sul balcone di casa, come il sogno italiano che ti viene incontro e pensi, ripensi, a quanto tempo è passato – un quarto di secolo in un batter di ciglia – e come dev’essere forte il sospiro, il singhiozzo dei nostri ragazzi, quelli in campo e per strada: quelli che non avevano ancora provato, o erano ancora troppo bambini per ricordarlo, quel fuoco che arde in petto. Ti fanno male le gambe, come se avessi giocato. Ma sì, dai, che hai giocato anche tu. Centoventi minuti e i rigori, perchè questa nottata è ancora più grande, perché più sofferta, di quella dell’82. Con Grosso che corre in un ruggito e in un brivido”.
All’ultimo, decisivo, rigore di Grosso, tutta l’Italia esplodeva e tutti si riversavano nelle strade, nelle piazze, nelle fontane a dar libero sfogo all’incontenibile gioia che era rimasta incarcerata dentro ad ognuno per tutti quei lunghissimi 120’: come a Roma, Milano, Torino, Napoli, anche a Modena e a Pavullo nel Frignano la notte veniva squarciata da clacson di automobili, urla, musica e danze sfrenate. E una simile atmosfera, ma forse ancor più sentita per la presenza, in mezzo ai diretti protagonisti di quell’epica battaglia, di un suo concittadino, si sprigionava, ovviamente, anche nella gente di Serramazzoni e della sua frazione di Stella (nome evidentemente benaugurante), luogo di provenienza di Luca Toni
Da “La Gazzetta di Modena”, commenti sintetici e pagelle “globali”:
Pierluigi BUFFON: “E’ il miglior portiere” (9)
Angelo PERUZZI: “La saggezza dietro le quinte” (s.v.)
Marco AMELIA: “Esperienza per il futuro” (s.v.)
Cristian ZACCARDO: “Una svirgolata fatale” (7)
Fabio GROSSO: “Sorprendente e decisivo” (8,5)
Fabio CANNAVARO: “Un baluardo insuperabile” (9,5)
Andrea BARZAGLI: “Non tradisce l’emozione” (7)
Alessandro NESTA: “L’oscar della sfortuna” (7)
Gianluca ZAMNROTTA: “Devastante sulla fascia” (8)
Massimo ODDO: “Uno spezzone e tanta panchina” (7)
Marco MATERAZZI: “Dalla panchina alla gloria” (8)
Daniele DE ROSSI: “Marchiato dalla gomitata” (7)
Gennaro GATTUSO: “La classe operaia va in paradiso” (8,5)
Mauro G. CAMORANESI: “Tatticamente prezioso” (7,5)
Simone BARONE: “Tappabuchi di metà campo” (7)
Simone PERROTTA: “Corsa e tecnica da incursore” (8,5)
Andrea PIRLO: “Il cervello della manovra” (9)
Alessandro DEL PIERO: “La forza della volontà” (7,5)
Luca TONI: “Al servizio della squadra” (8)
Francesco TOTTI: “La tenacia più che la tecnica” (7,5)
Alberto GILARDINO: “Protagonista in prima linea” (8)
Vincenzo IAQUINTA: “Premiata la testardaggine” (7,5)
Filippo INZAGHI: “Lascia il segni in pochi minuti” (7)
MARCELLO LIPPI (all.): “Fondamentale il suo marchio” (10)

Non era mai successo ad uno sportivo frignanese di conquistare un titolo mondiale, ma ora anche questa mancanza è stata colmata:

LUCA TONI E’ CAMPIONE DEL MONDO!!!


Quando, nel 2000, fu stilata la prima “edizione” de “IL FRIGNANO E LO SPORT”, Luca Toni era già presente nelle nostre pagine, pur non essendo ancora “nessuno”: aveva appena finito il campionato di serie “B” con il Treviso e stava per accingersi ad esordire in seria “A” con il Vicenza.
Il 16 luglio di quell’anno, il LIONS Club di “Pavullo e del Frignano” e il Comune di Serramazzoni organizzarono un pubblico incontro, presso la Sala Polivalente di Via Roma e aperto alla popolazione, con i due centravanti di Serramazzoni che, negli anni ’60, avevano solcato i campi della serie “A” (Gianni Bui e Piero Baisi) e con quel giovane centravanti (Luca Toni) che avrebbe tentato di ricalcare le loro orme. Moderato da un giornalista, i tre protagonisti diedero vita ad un pomeriggio molto interessante e fin d’allora Luca fu una vera sorpresa per tutti quelli che ancora non lo conoscevano: semplice, disponibile, con una “parlantina” chiara, scorrevole ed esaustiva. I tre centravanti furono infine omaggiati del C.D. che il Club aveva prodotto con i risultati della sua ricerca “sportiva”. Erano presenti pochi spettatori, specialmente serramazzonesi (mai come allora, gli assenti ebbero torto!): evidentemente Luca, al contrario di oggi, ancora non “tirava”.
Tutti ora sappiamo come è andata a finire, ed è un vero onore per questo sito aver seguito, passo per passo in questi ultimi sei anni, il progredire della sua carriera fino al raggiungimento del più alto traguardo che un giocatore professionista possa ambire.
E ci auguriamo, sperandolo vivamente, che non sia finita qui.

Il 23 ottobre 2006 gli fu conferito il "Collare d'oro al Merito Sportivo" e il 12 dicembre 2006 divenne "Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana", per iniziativa del Presidente della Repubblica.

Nelle prime otto giornate del campionato di serie "A" 2006-2007, sempre nelle file della Fiorentina (partita con un handicap di 17 punti di penalizzazione), metteva a segno quattro reti, di cui una magnifica doppietta nella partita d'esordio casalinga con l'Inter, vincitrice per 3-2, e la vittoriosa segnatura, da "ex", a Empoli.
Con la Nazionale, giocava le due partite, valide per la qualificazione ai Campionati Europei del 2008, contro l'Ucraina, allo Stadio Olimpico di Roma, e contro la Georgia, a Tbilisi: a Roma era autore di una grande prestazione, procurandosi il rigore (trasformato dal laziale Oddo) del vantaggio iniziale e segnando poi uno spettacolare goal con un magnifico "destro" al volo.

Dopo un incerto inizio nel campionato 2006-2007, Luca poi nuovamente si risvegliava durante la stagione e tornava ad essere la forza trainante dell’attacco “viola”.

Nel 2006 e' stato "Scarpa d'Oro" e il 12-12-2006, su iniziativa del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, veniva insignito del titolo di "Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana".

Il 28-3-2007 tornava di scena la Nazionale del C.T. Donadoni, per giocare, allo stadio “S.Nicola” di Bari, una decisiva partita, per mantenere intatte le possibilità di qualificazione alla fase finale dei Campionati Europei 2008, contro la Scozia. La Nazionale giocava a Bari la sua settima partita: nelle precedenti sei occasioni aveva sempre vinto e, anche in questa occasione, ha mantenuto in vita questa felice tradizione. Netta vittoria con il classico punteggio di 2-0, con doppietta di Luca Toni (due colpi di testa, al 12’ del p.t. e al 25’ del s.t.) che, in questo modo, portava a 12 il bottino di goals segnati con la maglia “azzurra”: al 12’, su perfetta punizione dalla destra di Massimo Oddo, Luca staccava più in alto di tutti e al 70’, su perfetto cross dalla destra di Camoranesi a sua volta perfettamente “imbeccato” da una grande azione di Gattuso, metteva al sicuro il risultato battendo inesorabilmente il portiere scozzese Gordon. La “Gazzetta dello Sport” così sintetizzava la prestazione del serramazzonese: “Il migliore. Due palloni giocabili, due gol. Il centravanti perfetto. Oltretutto la punizione dell’1-0 se la procura proprio lui. Avesse avuto più assistenza, visti i due centrali scozzesi, avrebbe fatto sfracelli. Inamovibile”. Luigi Garlando, sempre su “La Gazzetta dello Sport”, così commentava: “Cannavaro alzò la coppa del mondo con la fascia gialla al braccio. Stanotte la fascia è rossa. Pericolo grosso. Con la bandiera rossa non si entra in acqua. Luca Toni lo sa. Quando, nell’estate del ’98, si presentò in bermuda e capelli lunghi alla Lodigiani, si chiesero: “Abbiamo comprato un bagnino?”. Quella risposta, alla Lodigiani, se la sono data da tempo: non era arrivato un bagnino, ma un grande attaccante, reduce da una stagione balorda a Fiorenzuola (C2, 2 soli gol). Dalla Lodigiani in poi, una volata senza fiato verso la gloria, sfruttando il talento intravisto, per la prima volta a Modena, dal vecchio Cinesinho. I tecnici precedenti gli mollavano le briglie e lo lanciavano a centrocampo in lunghe e sfiancanti galoppate. Poi Cinesinho gli spiegò: “Fermati, Luca, tu sei nato per fare i gol”. E Luca Toni, il presunto bagnino, ha cominciato la sua vita felice di boa d’area. Un gol dopo l’altro, fino in A, fino alla Nazionale, fino alla Scarpa d’Oro, fino alla Coppa del Mondo…Nella giovane gestione Donadoni, Toni ha allungato: decisivo (gol e rigore) nella delicata partita contro l’Ucraina, più che decisivo a Bari, con una doppietta. Dopo otto marcatori diversi, Toni è il primo azzurro di Donadoni che si ripete. Ecco lo Specialista che cercava il c.t. Il Risolutore, uscito dall’antica pelle di un ex galoppatore di centrocampo. Dodici gol in azzurro. La maglia numero 9 non è mai stata così appiccicata alla sua pelle, la concorrenza dell’amico-rivale Gilardino mai così debole. Gila sembrava quello da invidiare: il predestinato passato da tutte le rappresentative giovanili e arrivato al grande club dopo fisiologico bivacco in provincia. Toni, al contrario, ha trascinato una gavetta infinita nelle serie minori e sembra condannato a estati roventi di polemiche e calcio mercato. Forse lo sarà anche la prossima, ma ora è indiscutibilmente lo Specialista numero uno del gol italiano. Non c’è merce più preziosa del gol al mercato del calcio. Grandi Club guardano a lui. Nelle condizioni di essere invidiato ora c’è Toni…Prima di di incornare il prezioso cross da destra di Camoranesi, il bomber viola aveva già sfiorato il raddoppio su un’altra raffinata assistenza di Oddo da destra e su un servizio basso di Di Natale da sinistra. Testa e piede. In porta ha tirato quasi solo lui. “Ma il merito è dei compagni: il 2° gol è di Camoranesi. Sono felice per le 12 reti in azzurro e perché abbiamo dimostrato che l’Italia mondiale esiste ancora. Abbiamo giocato per noi e per Donadoni”…Quando Luca Toni lascia il campo, piove un’ovazione. Donadoni gli si fa incontro, lo applaude e gli stringe la mano, riconoscente come un nuotatore maldestro davanti al bagnino salvatore”

Tornato in azione nella 30^ giornata di “A”, Luca era autore del terzo dei quattro gol che la Fiorentina affibbiava all’Ascoli: toccava così i 16 goals al suo attivo, a due dal capoclassifica Totti. Alla 32^ giornata era ancora fermo a 16 reti
Le ultime partite del campionato sono state disertate da Luca Toni per un infortunio: ha terminato con 16 reti al suo attivo.
Grande novita' per la stagione 2007-2008: le gesta del nostro cannoniere non sono passate insosservate all'estero, cosicche' Luca guidera' l'attacco della prestigiosa squadra tedesca del BAYERN MONACO nella "BUNDESLIGA", il campionato tedesco corrispondente alla nostra Serie "A".

Grande riscontro, sulla stampa tedesca, dell’arrivo di Luca nella “Bundesliga” vestendo la rossa maglia (n. 9) del blasonato Bayern di Monaco di Baviera. La squadra tedesca ha formato, per il campionato 2007-2008, un “dream-team”, con l’acquisto anche dell’altro cannoniere Klose (dal Werder Brema), del nazionale francesc Ribery (dall’Olympique di Marsiglia), del brasiliano Zè Roberto (dal Santos), dell’argentino Sosa (dall’ Estudiantes di Buenos Aires) e di Jansen (dal Borussia Moentchengladbagh). Calcolando gli “scores” degli ultimi tre anni (Palermo e Fiorentina per Toni e Werder Brema per Klose), il Bayern si è messo in casa un totale di 120 goals: 67 (20, 31 e 16) per Toni e 53 (15, 25 e 16) per Klose. La formazione tedesca vedrà, in porta, Kahn, in difesa Lahm-Lucio-Demichelis-Jansen, a centrocampo Van Bommel-Zè Roberto-Ribery-Sosa, in attacco la coppia Toni-Klose.

Non avendo giocato le ultime partite del campionato di serie “A” 2006-2007 per un infortunio (per il quale ha dovuto subire un lieve intervento chirurgico), Luca ha ripreso, nel mese di luglio, la preparazione con il Bayern, subendo tuttavia un nuovo leggero infortunio in una delle prime partite amichevoli. All’inizio del mese di agosto, però, le condizioni erano tornate pressochè normali, con una gran voglia, da parte del cannoniere serramazzonese, di dimostrare anche in Germania il proprio valore: tuttavia un normale allenamento lo poteva riprendere, insieme ai compagni di squadra, solo 2 giorni prima della partita d’esordio di campionato, in programma a Monaco di Baviera nella giornata di sabato 11 agosto 2007 contro l’Hansa Rostock, neo-promossa, tanto che si prospettava la possibilità che non venisse neppure convocato per l’incontro.

Invece, a sorpresa, era lì, con la sua nuova maglia rossa n.9, al centro dell’attacco bavarese, giocando altresì tutti i 90’, senza neppure essere sostituito dall’allenatore Ottmar Hitzfeld. Esordio clamoroso nella Bundesliga, tanto che, dopo soli 14’, segnava la prima rete del Bayern, su passaggio di Miroslav Klose, che avrebbe poi segnato una doppietta nella ripresa (3-0 il risultato finale). Oltre al gol, due occasioni fuori di centimetri con un palo esterno su un colpo di testa e tanto lavoro per la compagnia (14 passaggi giusti, tra sponde, appoggi, anticipi). E sentire un gruppo di “ultras” bavaresi intonare “Fratelli d’Italia” è già stato un benvenuto di rispetto per Luca Toni. “E’ andato tutto a meraviglia: gol, vittoria, bella partita, atmosfera eccezionale. Proprio una giornata perfetta…L’intesa con Klose funziona. Lui è un campione e non è egoista in gara. Anch’io sono così e ci troviamo bene”. Anche la stampa tedesca metteva in grande evidenza la prestazione del duo d’attacco, tanto che coniava il nuovo termine “KLONI” (dalla fusione di Klose e Toni) come “macchina da gol”. Inoltre definiva “magisch” (magico) Luca Toni che “centrava la rete con il suo primo tiro in porta” nella Bundesliga (“Luca Toni trifft mit seinem ersten Torschuss”).

La seconda partita vedeva i bavaresi impegnati nella difficile trasferta contro il Werder Brema: qui Luca guidava la squadra, con una sua grande prestazione, ad una clamorosa vittoria (4-1). Si procurava il rigore del primo gol, segnava il secondo (contropiede del nazionale turco Altintop sulla fascia destra con cross per Toni che stoppava a seguire di sinistro e, incrociando il tiro, batteva inesorabilmente il portiere dei “verdi” Tim Wiese) e procurava l’assist per il quarto gol.

Terza partita “dolce-amara” per Luca: “dolce” perché segnava il terzo gol del campionato e “amara” perchè si infortunava, cosicchè non poteva giocare il turno successivo e, soprattutto, doveva dare “forfait” per le due partite della Nazionale Italiana con Francia e Ucraina (qualificazione agli “Europei” del 2008).

Ripresosi dall’infortunio, tornava in gran forma: oltre che segnare le reti decisive nelle due partite del primo turno della coppa U.E.F.A. contro la squadra portoghese del……, tornava a segnare anche in campionato, portando il suo bottino personale, dopo otto giornate, a otto reti.

Giocava a Genova (13-10-2007) la partita contro la Georgia, valida per qualificazione ai Campionati Europei 2008: vittoria della Nazionale Italiana con reti di Pirlo e di Grosso, quest’ultimo servito, a 5’ dalla fine , da un perfetto “assist” di Luca.

La sera del 17-11-2007 la Nazionale Italiana giocava, a Glasgow, la partita decisiva per l’ammissione alla fase finale dei Campionati Europei 2008, in programma in Austria e in Svizzera, contro la Scozia. In una serata fredda e piovosa e davanti al meraviglioso pubblico scozzese, Luca Toni era presente alla guida dell’attacco azzurro e, con una sua grande prestazione unita a quella di tutta la squadra, giungeva una clamorosa vittoria (2-1), la prima ottenuta dalla Nazionale in terra di Scozia. Era proprio Luca ad aprire le marcature dopo appena 2’ deviando magistralmente in porta, con l’esterno del piede destro, un bel “assist” dalla sinistra di Di Natale e siglando così la sua 13^ rete in Nazionale; il capitano Ferguson pareggiava al 65’ e Panucci, al 91’, metteva al sicuro, con un preciso colpo di testa su punizione di Pirlo, risultato e qualificazione. “La Gazzetta dello Sport” dava 7 come voto a Luca, così motivandolo: “Terzo gol alla Scozia, un lavoro massacrante per allungare e far ripartire l’Italia, un incubo per tutta la difesa “tagliata” in verticale e in orizzontale. La maturità a 30 anni. Insostituibile”. Il “Corriere della Sera” dava 6,5 come voto: “Nemmeno il tempo di scaldarsi ed è già in gol (73” sono pochi), con una conclusione di punta, che non sarà esteticamente magnifica, ma che non perdona. Lotta su ogni pallone, per tenere su la squadra. Più forte e più solido degli scozzesi. Finisce esausto e sarebbe sorprendente il contrario”. Mario Sconcerti, sempre sul “Corriere della Sera”, così scriveva: “…La fortuna di Donadoni è stata semmai in questo tempo aver avuto un Toni che Lippi ha visto molto più raramente. Avesse giocato ai Mondiali come ha giocato a Glasgow, avremmo vinto evitando largamente supplementari e rigori, di sola forza. Questi pochi mesi in Germania sembrano averlo perfino completato, è più rapido, più sicuro di sé, un giocatore al massimo del proprio rendimento…” Infine, una curiosità: il quotidiano francese “L’Equipe” pubblicava, in prima pagina la mattina dell’incontro, una foto gigante di Luca Toni, con i titoli “Forza Italia. Per una volta saremo felici di vedere gli italiani vincere” (infatti, una vittoria italiana avrebbe matematicamente fatto qualificare anche la Francia per la fase finale degli Europei).

Per la Nazionale Italiana l’ultima partita di qualificazione per i Campionati Europei 2008, contro Far-Oer, era in programma allo Stadio “Alberto Braglia” di Modena (21-11-2007): partita importante sia per Modena, che ospitava per la prima volta una partita ufficiale della Nazionale, che per Luca Toni in quanto significava un ritorno, con la maglia “azzurra”, nella sua città e in quello stadio, seppur del tutto ristrutturato rispetto alla metà degli anni ’90, in cui aveva iniziato, da giovanissimo, la sua carriera vestendo la casacca giallo-blu dei “canarini” modenesi. Vittoria scontata dell’Italia (3-1), che concludeva in testa il suo girone di qualificazione davanti alla Francia, con il secondo gol messo a segno da Luca, dopo aver ben controllato un cross dalla destra e dopo una bella e potente semi-rovesciata, al volo, con il piede destro. “La Gazzetta dello Sport” ha dato, come voto, 7: “Per 45’ i palloni sono tutti per lui, figlio di questa terra che gli chiede un gol. Ci tenta, quasi ci riesce con un colpo di testa che Mikkelsen va a togliere dall’angolino, infine la mette dentro: 5° gol in 6 gare di qualificazione”. E lo stesso giornale così commentava: “Perché cercavano tutti Toni. O forse qui dentro, a casa sua, sembrava così più del solito. La prima botta, testa-fuori di tanto, è proprio sua, del modenese, quello che i compagni sanno (senza dirselo) di dover cercare un pizzichino più di sempre. Festa nel proprio salotto, questo hanno tutti in mente per Luca il Lungagnone. In curva c’è il “po-po-po-po-“ certo, nei distinti ci sono 1.600 bambini vestiti di giallo e di blu che formano le quattro stelle da campioni del mondo. Sono loro, per primi e con la vocina piccola così, a urlare il suo cognome, “To-ni, To-ni”. E lo stadio gli va dietro. Inizialmente timido, poi sempre più verso il su. Perché sempre più su ci va lui, Toni, verso quella consacrazione a casa che tredici anni fa non ci fu, quando lo allenava Mascalaito e qualche fischio pioveva. “E’ stato bellissimo ed emozionante segnare qui questa sera”, dice Toni, “lo sapete, ci tenevo. E per questo sono felice che sia successo”. E “La Gazzetta di Modena” così commentava: Quattro stelle per una stella…L’altra stella, la più attesa, è in campo: Luca Toni, non a caso nato a Stella. Un nome, un simbolo nel destino di un ragazzone cresciuto a borlenghi e crescentine che 13 anni fa debuttava con la maglia del Modena ad Alessandria. Anche quel giorno faceva un freddo cane al “Moccagatta”. Toni, allora 18enne promessa del Modena di Mascalaito, fece ammattire il suo marcatore, tal Farneti, che dopo 45’ provocò un autogol. Finì 1-1. Ieri sera, scherzi del destino, a spianargli la strada un altro autogol, sempre del suo marcatore, tal Benjaminsen, che, per anticipartlo, infila la palla nella porta sbagliata…Al 35’ aggancia un pallone e con una girata di destro firma il gol tanto atteso. Quello che fa esplodere il “Braglia”, un urlo dedicato a quel talento bistrattato e sottovalutato nel Modena scalcinato di metà anni ’90..Lui, il bomber di Stella, apprezza e ringrazia con un applauso…Al minuto 73 Donadoni concede la “standing ovation” a Toni, sostituito da Gilardino”.

Già protagonista nella Bundesliga, Luca diventa la luce per il Bayern anche in Coppa UEFA. Infatti, il 19 dicembre 2007, è protagonista assoluto della larghissima vittoria casalinga contro i greci dello “Aris” di Salonicco (6-0). Il bomber serramazzonese segna, infatti, i primi 4 goals (25’, 38’, 64’, 66’). Così il commento de “La Gazzetta dello Sport”: “E’ come se fosse estate, anche se mancano sei giorni a Natale, perché Luca Toni segna (4 gol, addirittura) e soddisfa nella maniera delle pregevoli esibizioni dei primi mesi tedeschi, e il Bayern corre e vince (6-0) come nell’euforia d’agosto o settembre. Sembra che faccia caldissimo, anche se la temperatura è di meno tre, per l’azzurro, continuamente abbracciato e coccolato nell’ultima esibizione dell’anno. La sua avventura in Baviera era partita con ovazioni a raffica, ma ultimamente risentiva la pesantezza di tanti impegni; contro l’Aris, Toni ritrova la gioia della rete persa con il Bayern il 10 novembre e gira l’annata a quota 17 centri (in 21 presenze). Risuona il “bello e impossibile” di Gianna Nannini, all’Allianz Arena e si sente anche lo speaker fare lo spiritoso, al momento del 4-0: “Una pizza quattro stagioni, prego”. Niente da fare, per il mondo restiamo sempre pizzaioli. Toni si augura buone feste, applaudito quasi come le signorine con il didietro scoperto, sbucate nell’intervallo da un pacco natalizio: “Quattro goals non li segnavo da quando ero piccolo. Questo è il miglior modo di finire l’anno”, spiega il giocatore riferendosi a se stesso e non alle pon pon girls”.

Nonostante i successi, Luca non dimentica le radici di casa sua: così è presente alla Santa Messa della notte di Natale, celebrata nella Chiesa Parrocchiale di Ligorzano di Serramazzoni, a tre Km. dall’ abitazione dei suoi genitori, a Stella.

Il 2008 vede Luca Toni diventare una vera “Tor maschine” (“macchina da gol”, come viene definito dai giornali tedeschi). Nella Bundesliga contribuisce alla netta vittoria del Bayern Monaco, che torna così a fregiarsi del titolo di Campione di Germania conquistandso altresì il diritto di partecipare alla prossima Champions League: per Luca Toni si tratta del primo scudetto vinto in carriera, una vera “perla”. Un’altra “perla” è data anche nella sua netta vittorria nella classifica dei marcatori, con ben 24 reti al suo attivo. La primavera vede letteralmente”sbocciare” il serramazzonese, che segna a raffica, mettendo incredibilmente a segno ben 4 doppiette in 4 partite consecutive! Tra queste da rimarcare quelle contro il Bayern di Leverkusen (17’, 59’) e quella nella trasferta di Francoforte (74’, 85’); L’ultima partita, giocata in trasferta contro l’Hertha di Berlino, lo vede, invece, autore di una …tripletta!

Pochi giorni prima del titolo della Bundesliga, Luca è determinante per i bavaresi anche nella conquista della Coppa di Germania, vinta, a Berlino, contro il Borussia di Dortmund (2-1): Luca apre le marcature al 12’, Petric pareggia al 92’ (sic!) ma Luca torna a segnare al 13’ del 1° tempo supplementare! Pierfrancesco Archetti così commentava su “La Gazzetta dello Sport”: “La differenza, rispetto al 9 luglio 2006, è che adesso il Presidente della Bundesrepublik, Horst Kolher, riesce a consegnare la coppa in maniera lineare, senza doverla lanciare perché assediato da giocatori scalmanati vestiti d’azzurro. Un italiano solo, stavolta, sul podio, ma che conta come la Nazionale. E’ Luca Toni con la quarta doppietta consecutiva (35 gol stagionali) a mettere in vetrina la 14^Coppa di Germania per il Bayern (2-1 ai supplementari sul Borussia Dortmund). Per lui è il primo trionfo a livello di club. Il primo Campione del Mondo che torna a Berlino, esce dall’Olympiastadion bagnato da un gavettone di birra:”Una vittoria fantastica, adesso voglio anche il Campionato e la Coppa UEFA”. La porta di destra deve essere stata benedetta da qualche santo italiano: nell’area dei rigori alla Francia, del gol del pareggio di Materazzi, l’azzurro del Bayern apre e chiude la finale. Nel primo tempo è al posto giusto su una discesa di Ribery per il tocco di destro del vantaggio. Per la quattordicesima volta determina l’1-0 del Bayern: il record è di Gerd Muller con 16. Nel primo supplementare trova il centro decisivo deviando una botta di Podolski….Quando Podolski (nel secondo tempo, n.d.r.) manca il raddoppio, con Kovac a salvare a porta vuota, il Bayern si schiaccia ancora di più nella propria area e nel secondo minuto di recupero viene meritatamente raggiunto. Mischia su calcio d’angolo, sinistro sporco di Petric che tocca le gambe di Lucio e Lahm prima di entrare in porta. A Dortmund credono nel colpaccio, ma non fanno i conti con la spietatezza di Luca Toni”. In totale, in Coppa di Germania, 3 sono state le marcature di Luca.

Il famoso proverbio “Non c’è 2 senza 3”, purtroppo, non si attua per i desideri di Luca; infatti il Bayern è clamorosamente eliminato, in semifinale, dalla squadrta russa dello Zenith di San Pietroburgo (1-1 a Monaco, con rigore di Ribery, e incredibile 0-4 a San Pietroburgo). Un vero peccato, anche perché ci sarebbe potuta essere una fantastica finale tra il Bayern e la Fiorentina (ex-squadra di Luca), con i “viola” anch’essi clamorosamente eliminati dagli scozzeesi del Rangers di Glasgow. Purtuttavia, da sottolineare la qualificazione in semifinale contro gli spagnoli del Getafe. A Monaco, il Bayern era stato costretto al pareggio (1-1) e, in terra spagnola, gli iberici erano passati in vantaggio (44’) con Contra: Ribery agguantava il pareggio all’89’ e si passava ai supplementari. Doppio vantaggio degli iberici (partita finita?) con Casquera (91’) e Braulio (93’), ma, anche in questo caso, non erano stati fatti bene i conti con la spietatezza di Luca Toni, che metteva a segno un’altra clamorosa doppietta al 115’ e al 120’ (incredibile!). I giornali tedeschi: “Due stars mondiali e molta fortuna” e “Questo duo franco-italiano è semplicemente di classe mondiale! I loro goals hanno fatto sì che i bavaresi passassero il turno con il Getafe. Sarebbe bello che il Bayern ne avesse di più di questa sorta di giocatori”. In totale, in Coppa UEFA, Luca Toni ha messo a segno 10 reti, risultando capo - cannoniere della manifestazione insieme a Pavel Pogrebnjak.
Come bilancio della stagione 2007-2008 nelle fila della squadra bavarese, Luca Toni ha messo a segno, in partite ufficiali, 37 reti!

L’intervista su BILD del 16-5-2008
Il 16-5-2008 è comparsa, sulle pagine sportive del noto quotidiano tedesco “Bild”, un’intervista a Luca Toni, firmata da Jorg Althoff e Felix Seidel.
Titolo: Luca Toni in esclusiva per il “Bild”
I GOALS E L’AMORE SONO LE COSE PIU’BELLE CHE DIO CI ABBIA DATO
Luca Toni (30) conquistatore dei cuori delle donne! Re dei cannonieri! Doppio vincitore grazie alle sue 36 reti. Arriva sulla terrazza dell’ Hotel “Bayerischer Hof” 20 minuti prima dell’ora concordata per l’intervista esclusiva per il “Bild” e parla con ammirevole cordialtà.
Signor Toni, cosa trasmette più emozioni: l’Amore o i goals?

(sorride compiaciuto) Sia fare l’amore che tirare il pallone in rete dà forti emozioni, penso che siano le cose più belle che Dio ci abbia dato.
Lei è avido di goals?
Si può dire di sì. Come attaccante si vive per i goals. SE non segno per lungo tempo, mi sento male. Mi manca qualcosa.
Il suo incredibile numero di reti può essere ancora migliorato la prossima stagione?
Devo sentire se Ribery in futuro è disposto a farmi ancora qualche passaggio. Allora forse si può dare ancora qualcosa di più. Tutti i miei goals sono merito della mia squadra, il risultato della loro prestazione. In generale si può sempre migliorare.
Lei è un tipico esecutore. Anche per questo viene paragonato al bomber Gerd Muller…
Lui è una leggenda! Il confronto mi riempie di orgoglio, ma ha segnato così tanti goals nel corso degli anni. Mi vedo lontano da lui anni-luce.
Ma senza le sue reti il Bayern non avrebbe raggiunto questo doppio risultato. Si farà ora un tatuaggio come dopo il Titolo Mondiale del 2006?
(Toni indica la scritta “Berlino 2006” sulla parte superiore del suo braccio sinistro) Veramente non mi piacciono i tatuaggi, ma allora avevamo giurato che, se fossimo diventati Campioni del Mondo, ci saremmo fatti tatuare. Non l’avevo previsto! Forse ce ne potrà essere un altro in futuro, ma per un avvenimento decisamente molto importante…come la vittoria in Champions League.
Il Bayern può vincere la categoria regina la prossima stagione, con l’allenatore Jurgen Klinsmann?
Siamo una buona squadra. Forse mi sbaglio, ma potremmo vincerla. Credo però che ci sia bisogno di 16, 17 calciatori che giochino tutti ad un livello molto alto.
Perché?
La Bundesliga la dobbiamo sempre vincere; ci si aspetta che il Bayern lo faccia. Oltre a ciò viene ora la Champions League. Jurgen Klinsmann deve dire di cosa ha bisogno.
Il Bayern ha bisogno di un successore di Kahn come guida. Un “capitano”, come Klinsmann ha già detto alla nazionale tedesca usando la parola italiana. Giusto?
Altri giocatori, che sono nel Club da più tempo, hanno maggior diritto alla fascia, ma se la squadra volesse questo e l’allenatore me lo chiedesse, accetterei.
Lei parla spesso italiano con il Presidente del Bayern, Rummenigge. Gli chiede dei consigli?
Parliamo soprattutto del calcio italiano con il quale ha ancora uno stretto rapporto. Ovviamente mi chiede:”Cosa ne pensi e come giudichi i giocatori?”.
Com’è la situazione? Lei telefona spesso al suo compagno di nazionale Gennaro Gattuso, che il Bayern vuole acquistare dal Milan.
(ride e chiede in tedesco) Chi è Gattuso?
Lei vorrebbe due connazionali al Bayern!
Ci sono validi giocatori italiani che ci potrebbero rafforzare dal punto di vista tecnico e tattico. La componente personale sta nel fatto che io potrei parlare più spesso nella mia lingua. Ovviamente studio tedesco, ma è difficile e ho bisogno ancora di tempo per potermi esprimere bene.
Nonostante tutto, qui si sente come a casa?
Mi sento indubbiamente bene. Ci sono così tante abitdini tedesche che a noi italiani farebbe bene imparare: la precisione, la puntualità, l’obiettività. Mi piacerebbe essere un po’ più tedesco. I tedeschi sono, per certi aspetti, molto meglio di noi italiani.
E in cosa non lo sono?
Nelle vacanze. Non se le sanno godere! Incredibile! Dopo che si è sgobbato per un’intera stagione, si può fare anche un po’ di casino quando tutto è finito. E’ giusto! Questo dovete ancora impararlo da noi.
Vuol dire che ha invitato l’intera squadra nel suo stabilimento balneare a Cervia, sull’Adriatico?
Sì, devono venire tutti. IL Direttore Uli Hoeness potrebbe pagare i biglietti aerei, al resto ci penso io. Giochiamo a calcio-tennis in spiaggia, poi facciamo una buona mangiata e andiamo in discoteca. Molti giocatori italiani si ritrovano a Cervia, siamo tutti amici. Una giornata di mare passata in questo modo mi fa rinascere la gioia di vivere.
Ha in comune con Ribery questa allegrea leggerezza. Allora, solo in apparenza, siete una coppia estremamente mal assortita…
Siamo veri amici, passiamo molto tempo insieme, mangiamo spesso insieme. Sapevo che era un giocatore forte, ma non avrei mai pensato che ci intendessimo così tanto anche in privato. Tra l’altro, parla un buon italiano ma con un accento strano.
Cosa lega il campione del mondo italiano al francese vice-campione del mondo?
La nostra origine ci accomuna. Io ho iniziato a giocare ad alto livello solo a 27-28 anni. Da giovane giocatore mi sono trovato molte volte realmente nel fango, volevo lasciar perdere tutto. Franck ha dovuto sgobbare per un periodo come stradino. Siamo giovani normali che sanno che la vita può essere molto dura, perciò cerchiamo assolutamente di mantenere questo livello. Assaporiamo questo momento fortunato. Abbiamo un gran senso della famiglia. Queste cose ci uniscono.
Ribery è mussulmano e lei è cattolico. Lei prega prima delle partite e come?
(ride) Prego Franck di passarmi la palla! Ma, scherzi a parte, la fede mi aiuta molto nella vita. Sono credente, tuttavia, a causa della mia professione, non riesco ad andare spesso in chiesa.
Che mestiere ha realmente imparato?
Mio padre faceva l’imbianchino. Per un periodo mi ha portato con sè al lavoro, ma ha smesso in fretta. Mi ha detto: rimani pure a casa, fai solo dei danni. Però mi ha pagato.
Per che cosa?
Per i goals! Quando ero giovane prendevo 10.000 lire a rete, erano circa 5 euro di oggi. In aggiunta, ricevevo 25 euro al mese come paghetta. Se mi volevo permettere qualcosa, allora dovevo segnare molti goals. Ma ero fortunato: non spendevo quasi niente perché di solito andavo in giro con gli amici di Andrea, mio fratello maggiore. Erano molto gentili con me, mi invitavano spesso. Solo “fastidioso” che oggi me lo ricordino sempre e devo continuamente sdebitarmi (sorride)
Ha conosciuto la sua fidanzata Marta quando aveva 20 anni. Lei ha dichiarato: “A quel tempo era un perdente”. Quanto è importante Marta per il suo successo?
Fondamentale. Senza una forte personalità accanto non è possibile avere una grande carriera. Quando ci siamo messi insieme sedevo sulla panchina in serie C. Posso essere sicuro che mi ama come uomo e non per il mio successo.
Non è gelosa adesso, che è costantemente ammirato da così tante donne?
Siamo entrambi gelosi, ma non eccessivamente. Lei non perde la testa se una donna mi guarda. Scherziamo su questa cosa. Marta dice spesso: “Là c’è una che non ti toglie gli occhi di dosso. Va a fare una foto con lei. Viceversa molti uomini guardano Marta. Per noi è bello stare con qualcuno che è ammrato anche dagli altri. Altrimenti non potremmo vivere insieme.
Vuole dei figli?
Sì, noi vorremmo creare una famiglia, ma solo dopo la mia carriera. Io voglio vivere e svegliarmi con i miei figli. In questo momento non sarebbe proprio possibile. Sono continuamente in viaggio.
E il matrimonio? Marta si sposerebbe volentieri a Monaco?
Potrebbe essere tra 6 mesi o anche tra 3 anni, ma certamente non a Monaco.
Perché no?
(sorride) I miei genitori Mara e Giancarlo non potrebbero esserci. Non hanno nessuno che si occuperebbe di Luna, il nostro pastore tedesco.

CAMPIONATO EUROPEO 2008 (AUSTRIA - SVIZZERA)

L’ultimo impegno per la stagione 2007-2008 ha visto Luca impegnato con la Nazionale Italiana, guidata da Roberto Donadoni, nel Campionato Europeo svoltosi sui campi di gioco di Austria e Svizzera. “Punta” inamovibile dell’attacco azzurro, molte speranze erano riposte sul serramazzonese, specie dopo le brillantissime prestazioni avute in Germania nelle fila del Bayern di Monaco: forse perché “spremuto” sia dal pun to di vista psicologico (moltissime attese erano fondate su di lui, sia dai tifosi che dalla stampa internazionale) che, e soprattutto, da quello fisico (tante sono state le partite disputate nel corso della stagione precedente), il rendimento di Luca non è stato quello pari alle attese, facendo così che la Nazionale, anche per prestazioni deludenti di molti altri giocatori, non potesse superare i “quarti di finale”, battuta dalla Spagna, poi Campione Europeo, dopo i calci di rigore. Un assai mesto “zero” nella classifica dei marcatori va a testimoniare tutto questo: maanche la “dea bendata” non è stata per nulla dalla sua parte (lo si vedrà in seguito).

BERNA (9-6-2008): OLANDA – ITALIA 3 – 0
Marcatori: Van Nistelrooy al 26’, Sneijder al 31’, Van Bronckhorst al 79’
Come si può evincere dal risultato finale, l’Italia è stata nettamente battuta, senza scusanti, dagli “oranges” olandesi. La “Gazzetta dello Sport” ha dato 5 come voto a Luca Toni: “Per essere solo, è solo; Di cross neanche a parlarne Però anche lui è il cugino lontano del centravanti del Bayern; non si libera mai di Ooijer, di testa è impreciso e fallisce anche sottoporta”. Alla fine ha dichiarato: “Siamo partiti male, troppo rinunciatari nel primo tempo. Dobbiamo fare autocritica e pensare alla gara con la Romania”.

ZURIGO (13-6-2008): ROMANIA – ITALIA 1 –1
Marcatori: Mutu al 65’, Panucci al 66’
Si attendeva una prestazione “super” da parte di tutta la squadra: questa ha senz’altro giocato in modo pù positivo e più determinato rispetto alla partitra con l’Olanda, ma non sufficiente per battere gli ostici romeni. Tutto nel secondo tempo con Zambrotta che commetteva un grave errore (rapportato al suo valore e alla sua pluriennale esperienza internazionale) servendo, con un fiacco colpo di testa a rientrare verso Buffon, proprio il centravanti “viola” che non si lasciva sfuggire la favorevole aoocasione servitagli su “un piatto d’argento”. Per fortuna Panucci, su mischia in area romena, pareggiava subito dopo e San Buffon compiva uno dei suoi tanti miaracoli parando un rigoire a Mutu a pochi minuti dal termine. La “Gazzetta dello Sport” dava ancora 5 come voto a Luca Toni: “Gli arrivano mille palloni: quelli al millimetro sono pochissimi però anche lui fatica ad allungarsi oppure a spingere con più forza. Lotta, ma impreciso. E il gol regolare gliel’annullano, maledizione”.
Già, un altro gol annullato, e ingiustamente, in una partita molto importante, che poteva letteralmente sbloccare il giocatore: la maledizione dei gol regolari non convalidati è continuata, cosicché, dopo la rete annullatagli nel secondo tempo della finale mondiale di Berlino del 2006 con la Francia, è giunta anche questa nuova “mazzata” . Dispiacere tanto anche se certe decisioni arbitrali devono mettersi in conto; dispiacere ancora maggiore specie considerando che l’errore dell’arbitro Tom Henning Oevreboe è stato ufficialmente riconosciuto dalla U. E. F. A. che non farà più dirigere al norvegese squadre italiane e che lo stesso arbitro (annullato il gol su segnalazione dell’assistente Randen) ha ammesso: “C’è poco da discutere, ho sbagliato e l’ho detto anche alla commissione arbitrale dell’U.E.F.A.”.
Uscendo dallo stadio, Luca Toni si ferma davanti a un televisore che trasmette Olanda-Francia e assicura: “Tranquilli, segnerà due gol il mio amico Ribery”. Aggrappati ai gol degli altri, visto che i nostri attaccanti non sono stati capaci di farli: “E quando ci sono riuscito, il guardialinee me l’ha tolto. Avrebbe cambiato la partita. L’arbitro ha sbagliato anche sul rigore. Falli come quello di Panucci io ne ho visti almeno 5 o 6 nella loro area. I loro centrali mi stavano sempre addosso e mi ripetevo:”Se ha dato un rigore del genere, prima o poi lo dà anche a me”. Invece, niente. Siamo stai sfortunati, ma abbiamo giocato una grande gara, creando tantissimo. Speriamo che la parata di Gigi sia il segnale di una svolta. Finché c’è speranza, io ci credo”.

VIENNA (17-6-2008) ITALIA – FRANCIA 2 – 0
Marcatori: Pirlo (rig.) al 26’, De Rossi 67’
Buona partita dell’Italia nello scontro decisivo con i “cugini” francesi per l’accesso ai “quarti”: con questa netta vittoria, favorita anche da un grave infortunio occorso a Ribery dopo pochi minuti di gioco, gli “azzurri” hanno eliminato i transalpini dall’Europeo. Luca Toni non ha segnato neppure in questa occasione, anche se il rigore, poi trasformato da Pirlo, è stato tutto merito suo (grande controllo, al volo, in area francese, su lancio dello stesso Pirlo, e veniva atterrato, solo davanti al portiere, da Abidal: calcio di rigore ed espulsione del difensore francese). “La Gazzetta dello Sport” da dato 6,5 come voto a Luca: “Si procura il rigore, lotta davvero come un dannato, è sfortunato sul tacco che sfiora il palo. Ha sulla coscienza due errori clamorosi, è un po’ stanco. Ma da solo tiene impegnata una difesa”. Alla fine Luca era consapevole della sua partita tutta sostanza, e un po’ se ne compiaceva: “Sull’episodio del rigore penso di aver fatto una gran cosa. Ma importante è che ora siamo ai “quarti” e ce la giocheremo fino in fondo. Abbiamo subito tante critiche ma siamo un gruppo unito, non abbiamo mai avuto problemi interni”.

VIENNA (22-6-2008) SPAGNA – ITALIA 0 – 0 (4 – 2 dopo i calci di rigore)
120’ non sono stati sufficienti per designare la semifinalista; e dire che l’Italia (la Spagna, per le sue brillanti precedenti prestazioni culminate in tre nette vittorie nel girone di qualificazione, era data per favorita) ha avuto, specie nel secondo tempo, le sue brave occasioni per aggiuducarsi il match: purtroppo, in senso negativo, proprio Luca è stato protagonista quando, a circa 15’ dal termine, ha “rubato palla” a Grosso che, meglio piazzato su un cross dalla destra, avrebbe quasi sicuramente segnato. Decisivi poi gli errori dal dischetto di De Rossi e di Di Natale (ifallibili, purtroppo, gli spagnoli). “La Gazzetta dello Sport” dava 5 come voto a Luca: “Male: chiude l’Europeo a zero gol (se si esclude quello annullato con la Romania) e con una prestazione negativa. Un colpo di testa e poco più. Tanto impegno ma proprio non basta”.
Da notare che, a scopo scaramantico, per questo incontro, Luca si era fatto crescere i baffi: il nuovo look non ha portato fortuna. Alessandro Pasini, su “Libero”, così commentava: “Baffo, diciamolo, più che far calcio, ha sostenuto un lungo e scomposto match di wrestling contro Puyol e Marchena. A lui Donadoni, smarrito nel Danubio il libro degli schemi, ha chiesto quello che gli sceneggiatori chiedono sempre a Bud Spencer: entrare nel saloon e fare secchi tutti a schiaffoni, da solo. Bé, una volta sola Toni ha illuso di potercela fare, al 36’ del primo tempo, ma la sua palla colpita di testa ha impattato la spalla di Marchena. “Ma si può?”, si è chiesto Baffo con occhi sgranati come quelli di Schillaci secoli fa. Eh, purtroppo si può. Come si può, incredibilmente, cercare all’84’ la rovesciata e levare la palla buona a Grosso, che sembrava arrivare in rincorsa dal Destino, come due anni fa. Povero Baffo, 42 gol al Bayern e non sentirli, a secco in azzurro da 537 minuti, stanco e pure sfortunato, se è vero come è vero che il gol alla Romania era regolare”.


La Bundesliga 2008-2009 vedeva Luca Toni assente, per infortunio, nelle prime due partite del Bayern Monaco, conclusesi entrambe in parità. La prima vittoria giungeva alla terza giornata (4-1) nell’incontro casalingo contro l’Hertha di Berlino e Luca metteva a segno la prima rete.
Il 6-9-2008, a Larnaka (Cipro), partita d’esordio della Nazionale Italiana, condotta nuovamente in panchina da Marcello Lippi, nel girone di qualificazione per i prossimi Campionati del Mondo del 2010 in Sud Africa. Vittoria stentata degli “azzurri” (2-1) con doppietta di Di Natale (il decisivo al 92’!): Luca era nello “undici” di partenza ma è stato poi sostituito.
Ancora insoddisfacente la sua prestazione (ancora sostituito) nel successivo incontro tra la Nazionale Italiana e la Georgia, giocata a Udine il 10-9-2008: vittoria dell’Italia per 2-0 con doppietta del romanista De Rossi.
Ritorno nella Bundesliga dove, alla quarta giornata, i bavaresi erano in trasferta a Colonia: con Luca di nuovo gran mattatore (suoi i primi due goals e “assist” a Podolski in occasione della terza marcatura).
Il 17-9-2008 c’è stato l’esordio assoluto in “Champions League”, nell’incontro che il Bayern a disputato in Romania, contro i campioni della Steaua di Bucarest: vittoria dei bavaresi per 1-0 con rete di Van Buyten.
Il 20-9-2008 clamorosa sconfitta interna, nella Bundesliga: 2-5 contro il Werder Brema (Luca non ha segnato), seguita, una settimana dopo, dall’altra secca sconfitta (0-4) ad Hannover.
Nella seconda partita di “Champions League”, pareggio casalingo del Bayern (1-1) contro i francesi del Lione.
Terza partita della “Champions League” ancora in casa contro la Fiorentina e netta vittoria del Bayern per 3-0, con Luca ancora a digiuno di goals ma autore degli “assists” decisivi delle prime due reti (al (4’, sua deviazione aerea di Toni su Klose che, con un preciso diagonale, batte Frey e, al 26’, colpo vincente per Schweinsteiger). Luca Toni ha dimostrato di non essere ancora al meglio della condizione, anche se (da “La Gazzetta dello Sport”) “mette il naso, anzi la testa, in entrambi i goals del Bayern. Dolorante, ma vivo. Poi, al 10’ del secondo tempo, Klinsmann lo richiama in panchina inserendo Podolski. Sostituzione inevitabile. Per Toni i fischi dei tifosi viola. Che lo hanno sempre apprezzato come grande golaeador, ma che non lo hanno mai amato”. Alla fine, Luca dichiara: “L’importante era vincere. I fischi? E’ normale, anche se sono un po’ dispiaciuto. Cercheremo di fare una gran gara a Firenze”. Come voto finale della partita, sempre “La Gazzetta dello Sport” gli dà 6,5 come voto: “Fischiato, insultato e in condizioni fisiche incerte: in campo 55’, prevale in molti duelli sulla trequarti. Due reti passano dalla sua testa”. Dopo questa vittoria, il Bayern conduce nettamente il suo girone di qualificazione con 7 punti, seguito dal Lione (5), dalla Fiorentina (2) e dallo Steaua (1).
Un infortunio ha tenuto fermo Luca in alcune partite di campionato e nella partita di ritorno di Champions League a Firenze, dove il Bayern pareggio' (1 - 1) con la Fiorentina. Tornato in campionato l'8 -11-2008, tornava a segnare contribuendo alla vittoria (2-0) dei bavaresi contro lo Schalke 04. Luca si ripeteva dopo una settimana, segnando la prima rete del Bayern nel pareggio ( 2 - 2 ) di Moenchengladbach contro il locale Borussia.
Il buon momento ritrovato trovava conferma nella partita amichevole che l’ Italia disputava ad Atene contro la Grecia (19-11-2008): la squadra ellenica andava in vantaggio al 5’ del secondo tempo con Gekas, cui prontamente (dopo appena 4’) rispondeva Luca che, con un preciso colpo di testa su punizione battuta da De Rossi, infilava Tzorvas. Gol molto importante, in quanto interrompeva il lugo “digiuno dal gol” in Nazionale, che datava dal 6 febbraio 2008 (gol in Italia-Portogallo 3-1), dopo 724 minuti (9 gare e 9 mesi a secco). Questa di Luca rappresentava la sua 42^ presenza in Nazionale, raggiungendo Gigi Riva e Roberto Bettega. “La Gazzetta dello Sport” dava a Luca 6,5 come voto: “E’ finalmente arrivato il gol: di testa, prepotente, alla Toni. Qualche movimento impacciato c’è ancora, però siamo sulla strada giusta”. Luigi Garlando, sempre su “La Gazzetta dello Sport”, così commentava: “Il gol lo segna invece Luca Toni. In azzurro lo aspettava dal 6 febbraio; 9 mesi, una gravidanza. Toni, il centravanti che aveva la fortuna in tasca e, prima dell’Europeo, gli è rotolata fuori. Prima toccava la palla e finiva in rete, poi, di colpo, basta. Ha attraversato giugno come un incubo, ne è uscito come capro espiatorio, urlando:” Ce l’avete con me perché gioco all’estero!”. Grecia, terra di destini da rincorrere o da ribaltare. All’Europeo si era aggrappato alla scaramanzia: baffetti e niente interviste alla vigilia. Alla vigilia di Atene ha parlato serenamente e senza baffi. Come dire:”Ne vengo fuori da solo, senza magia”. Ieri Toni è saltato fino all’Acropoli e ha schiacciato in rete: 16° gol in azzurro, come Vialli, a 3 passi da Bettega, a 4 da Pablito, quello che ricorda Giuseppe Rossi. Un gol che lo introduce tra i primi 15 bombers azzurri di tutti i tempi: 42 presenze come Riva e Bettega. Terza rete consecutiva tra Bayern e Nazionale. Destino ribaltato, odissea finita. Itaca, terra di gol. Finalmente.
Sbarcato a terra, Luca Toni ha ringraziato Lippi che gli ha mostrato la rotta e ha dato una carezza a Gilardino, compagno di viaggio:”Quando ho segnato, i compagni mi hanno cantato buon compleanno, era passato quasi un anno dall’ultimo gol. Nove mesi, una gravidanza. E’ stato proprio un bel bambino…Sono contento che il mio gol sia servito a Lippi. Io al c.t. devo molto. Mi ha aiutato sempre e mi ha parlato molto quando ero in difficoltà. L’amarezza per l’Europeo resta, ma anche quando non segnavo, so di aver fatto il mio dovere al servizio degli altri. Ora aiutiamo Lippi a portrci al Mondiale. L a strada è giusta, il gruppo è bello. Amauri? Più attaccanti bravi ci sono, meglio é. Il numero 9 della Nazionale Campione del Mondo dev’essere il più forte. Ma non c’è solo Amauri. Altri stanno facendo bene. Mi risulta che vice-cannoniere del campionato, dietro a Milito, sia Gilardino”.
Tornato a giocare nella Bundesliga il 22-11-2008, Luca Toni andava ancora a segno, contribuendo alla larga vittoria dei bavaresi contro il “fanalino di coda” Cottbus.
E arrivava anche il primo gol in Champions League! Nell’incontro casalingo del 26-11-2008 contro la Steaua di Bucarest, vinto dal Bayern per 3-0, Luca segnava la seconda rete (le altre due da parte di un grande Klose). Si è trattata dalla quinta partita consecutiva in cui Luca è andato a segno!
La serie positiva è continuata pure nella trasferta del Bayern Monaco a Leverkusen: vittoria per 2-0 con reti di Toni e Klose. Sesta partita consecutiva in cui il serramazzonese è andato a segno e secondo posto in classifica, per il Bayern, staccato di tre punti dalla capolista.
Il 6-12 scontro diretto, a Monaco, con la capolista, il sorprendente Hoffenheim e vittoria dei bavaresi per 2-1, con altra rete decisiva da parte di Luca (settima partita ufficiale consecutiva in cui va a segno). Con questa vittoria il Bayern tornava in vetta alla classifica raggiungendo, a 34 punti, lo stesso Hoffenheim (a 31 punti il Bayer Leverkusen).
Dopo la trasferta di Lione, ultima partita del primo turno di Champions League, il Bayern Monaco concludeva il girone d’andata della Bundesliga, ultimo impegno prima della pausa natalizia, a Stoccarda: pareggio (2-2), con i bavaresi che si erano fatti rimontare, con altra rete di Luca Toni che raggiungeva quota 9 nella classifica per i cannonieri. Lo Hoffenheim era anch’esso costretto al pareggio casalingo (1-1) con lo Shalke 04, cosicché la classifica generale vedeva in testa, appaiate a 35 punti, il Bayern Monaco e lo Hoffenheim (quest’ultima virtualmente prima per maggior numero di reti segnate), seguite, a 33 punti, dall’Amburgo e dall’Hertha di Berlino.
La stagione 2008 - 2009 vedeva l'eliminazione del Bayern Monaco nei quarti di finale della Champions League battuto dal Barcellona ( 4 - 0 per i catalani a Barcellona e 1 - 1 nella partita di ritorno).
Nella Bundesliga i bavaresi terminavano al secondo posto, staccati di 3 punti dal sorprendente Wolsburg nel quale giocavano gli italiani Barzagli e Zaccardo, quest'ultimo nativo di Formigine (Modena).
Luca Toni era presente il 4-6-2009 a Serramazzoni per l'inaugurazione di un magnifico campetto in erba sintetica, a lui intestato e donato al Comune di Serramazzoni con i proventi che la F.I.G.C. aveva dato ad ogni calciatore facente parte della "rosa" nel vittorioso Campionato del Mondo 2006 di Germania. Presenti il Sindaco Sig. Luigi Ralenti, numerosi Assessori, Autorita' sportive, il Parroco Don Martino che ha benedetto l'impianto e una folta rappresentanza di scolaresche. Il campetto e' stato ufficialmente inaugurato da Luca con un simbolico calcio d'inizio di una partitella tra giovanissimi studenti.

L’inizio del campionato 2009-2010 nel Bayern Monaco è stato quanto mai tormentato per Luca, in quanto un infortunio estivo ha tardato la giusta preparazione e tardivo è stato l’arrivo in prima squadra: non soddisfacente il suo curriculum fino a dicembre 2009, come anche della squadra indietro in classifica, con saltuarie presenze e con appena 6 goals realizzati (una presenza anche in Champions League a Bordeaux, anche se poi i bavaresi giungevano secondi nel loro girone passando così agli ottavi di finale). Assai scarso anche il “feeling” tra Luca e l’allenatore Louis Van Gaal, che spesso lo teneva fuori squadra. Questa situazione, che avrebbe senz’altro compromesso anche la partecipazione ai Mondiali del Sud Africa, ha spinto Luca a tornare a giocare in Italia: alla fine di dicembre 2009 veniva così concluso il suo passaggio alla Roma, con presentazione ufficiale sabato 2 gennaio 2010. Su “La Gazzetta dello Sport” così commentava il 31 dicembre 2009 Stefano Boldrini: “Tornare a Roma (dopo che vi aveva già giocato con la “Lodigiani”) è il modo migliore per mettersi alle spalle gli ultimi mesi tribolati di Monaco e le incomprensioni con Louis Van Gaal. Toni prenderà la maglia n. 30 e sarà accolto a braccia aperte dai giocatori della Roma, in particolare dai campioni del mondo di Germania 2006. “Non posso dire nulla su quanto sta accadendo perché è un momento delicato, ma posso confermare che con Totti, De Rossi e Perrotta ho un ottimo rapporto. Con Totti la nostra amicizia va ben oltre il calcio”. Ranieri, l’allenatore giallorosso, ha parlato del nuovo centravanti davanti le telecamere di Roma Channel: “Luca Toni? Io sono come San Tommaso, fino a quando non lo vedo qui non credo, però posso dire che è il centravanti che mancava alla Roma. E’ un attaccante generoso, che fa salire bene la squadra e permette di valorizzare il gioco che si costruisce sulle fasce laterali. Avere uno come lui ci permetterà di sfruttare al meglio le palle alte. E’ una freccia in più nel nostro arco”…Un gesto di classe: il Bayern Monaco ha salutato Luca Toni con un messaggio firmato dal presidente Uli Hoeness e pubblicato ieri sul quotidiano tedesco “Muenchner Merkur”. “Auguro a Luca Toni le migliori fortune per il ritorno in Italia. Spero possa disputare un ottimo girone di ritorno nella Roma e segnare molti gol, in modo da ritagliarsi uno spazio ai Mondiali in Sudafrica e che firmi un buon contratto”. Le parole di Hoeness confermano quanto è stato detto e scritto nei giorni scorsi: Toni lascerà a Monaco un ottimo ricordo. I numeri sono eloquenti: 86 partite e 58 gol, capocannoniere della Bundesliga con 24 reti nella stagione 2007-2008. Numeri importanti di un giocatore che, nella sua ormai lunga carriera, ha firmato qualcosa come 224 gol. Parole al miele anche da parte di un ex-compagno di squadra di Toni ai tempi del Bayern, il campione del mondo Massimo Oddo: “Con Toni la Roma è fortissima”. Mazzone, il vecchio maestro di Toni ai tempi del Brescia, nella sua genuinità “romanesca” ha invece detto la sua in modo sin troppo chiaro: “Ahò, la Roma mica ha preso pizza e fichi. Toni è un grande”.
L’esordio in campionato è avvenuto a Cagliari il 6 gennaio 2010: con la Roma in vantaggio 2-0, Luca è stato messo in campo negli ultimi 15’, giusto in tempo per assistere all’inopinato pareggio del Cagliari, con due gol nei minuti di recupero.
Il 10 gennaio 2010 vittoria della Roma (1-0) sul Chievo (gol di De Rossi al 1’), con buona prestazione di Luca che, nel secondo tempo, si procurava un netto calcio di rigore, essendo stato atterrato fallosamente in area dopo un’azione travolgente sulla sinistra: rigore poi fallito da un compagno di squadra.
Il 17 gennaio 2010, nell’incontro casalingo contro il Genoa, netta affermazione della Roma per 3-0, con una doppietta di Luca Toni, che segnava il secondo gol dei giallorossi allo scadere del primo tempo e che ne segnava uno al 15’ del secondo tempo con un magnifico colpo di testa, su punizione di Vucinic, superando in altezza tutta la difesa rossoblu. Su “La Gazzetta dello Sport” meritava il voto di 7,5 come miglior giocatore romanista: “Doppietta in stile vecchi tempi. Mezzo voto in meno per due (piccoli) errori sotto porta frutto solo di ruggine. Lippi può già fregarsi le mani”. Sullo stesso giornale “…tifo impazzito per Luca Toni…al 45’ del primo tempo Super Toni tende l’orecchio e ascolta il boato della curva. E uno. “Me l’ero proprio immaginato così: gol e orecchio sotto la Sud. E’ stato emozionante”…Mezz’ora dopo (compreso l’intervallo), se possibile il boato è ancora più forte, da Sud a Nord, sotto l’altra curva è Toni-doppietta”. Alcuni brani tratti dall’articolo di Germano Bovolenta, sempre su “La Gazzetta dello Sport” “Luca Toni va in Germania…E piace e fa molti gol e beve birra. La Bild lo esalta: “Questo è l’italiano più amato e più simpatico”. Vince molti tituli…conquista la fiducia di 20 milioni di tifosi del Bayern Monaco…Poi in Germania arriva Louis Van Gaal e il Toni pieno di colori (rosanero, azzurro, viola, rosso tedesco) si sbiadisce. L’italiano più simpatico contro l’allenatore più antipatico.Ahi…Toni puoi andartene. Toni non serve al Bayern. Toni hai chiuso…Toni è maltrattato, soffre e chiede di tornare a casa. Lo chiamano dall’Inghilterra, lo vuole l’Inter, lui sceglie la Roma, Totti, De Rossi, Perrotta…Comunque, senza il Louis Van Gaal non ci sarebbe stato il rientro di Luca Toni in Italia. Ce lo ha rispedito e i romani, giallorossi o azzurri, ringraziano. Dankeschon, vecchio Louis. Grazie per aver restituito in tempo il vecchio Toni al calcio italiano. Doveva vederlo ieri, dopo il primo gol al Genoa. Un bambino felice. Con il suo dolce sorriso, con la sua antica gestualità. E poi doveva, caro Louis Van Gaal, essere lì al secondo gol di testa. Ah, che bellezza, che meraviglia…”.
Quando tutto sembrava andare per il verso giusto, ecco che arrivava un’altra “batosta”, rappresentata da un infortunio al ginocchio sx. sopravvenuto solo dopo 3’ dall’inizio della partita, a Torino, contro la Juventus (23-1-2010), vinta dai giallorossi per 2-1 (nella ripresa: Del Piero, Totti su rigore, e Rise al 93’).
Dopo l’infortunio subito la sera del 23 gennaio 2010 sul campo della Juventus, Luca è tornato a giocare nella partita di Livorno, terminata in pareggio (3-3). Luca ha messo a segno il secondo gol della Roma, con un colpo di testa sotto porta. “La Gazzetta dello Sport” gli ha dato, in pagella, un bel “7” con questa motivazione: “Sta tornando Lucagol. Riesce, da solo, a fare reparto”.
Quarto magnifico centro (controllo al limite dell’area e magnifico tiro basso e micidiale nell’angolino) nella vittoriosa partita (3-0) contro la Fiorentina.
La buona ripresa di Luca coincideva anche con l’ottimo momento della Roma che, guidata magistralmente da Ranieri, inallenava una serie impressionante di risultati positivi (quasi tutte vittorie) tali da riportar e i giallo-rossi in piena lotta per lo scudetto, cosa che sembrava assurda solo tre mesi prima, quando lo scudetto sembrava una faccenda limitata alla lotta tra l’Inter (gran favorita per un costante e cospicuo vantaggio di punti sulle dirette inseguitrici) e il Milan.
La Roma si inseriva così prepotentemente in attesa dello scontro diretto, all’Olimpico, con l’Inter previsto per sabato 27 marzo 2010. La Roma batteva l’Inter 2-1 e si portava a un solo punto dai nerazzurri, mentre i rossoneri erano a due punti dai giallorossi. Bellissima e intensa la partita dell’Olimpico con rete iniziale di De Rossi al 17’ del p.t., con pareggio di Milito verso il 21’ del s.t. e con rete decisiva di Luca Toni al 27’ del s.t.. La rete di Luca è così descritta nella “Gazzetta dello Sport”: “La Roma sembra in difficoltà, ma si rialza all’improvviso: Taddei cerca un improbabile tiro al volo, colpisce male, ma in questo modo serve Toni. Ottimo gesto tecnico del centravanti: stop, girata e palla nell’angolo”. Lo stesso giornale giudica Luca il migliore della Roma e, con un bel 7,5 in pagella, così commenta la sua prestazione: “Pizarro e De Rossi sono gli architetti, ma Toni è lì. Infaticabile, al posto giusto nel momento giusto: e se i centrali dell’Inter si dimenticano di lui, è vero che la botta del 2-1 è da centravanti di una volta. Fa sponda, apre spazi, tiene alta la Roma e avvisa Lippi”.
Altra superba prestazione nel vittorioso incontro (1-0) di Bari, con rete decisiva, al 19’ del primo tempo, di Vucinic che, su bellissimo assist di Toni (che controllava magnificamente, al limite dell’area, un lungo lancio di Totti), si incuneava nella difesa barese e segnava il gol-vittoria. “La Gazzetta dello Sport” dava a Luca 6 in pagella e così commentava la sua prestazione: “Esplosione di potenza. Per la gioia di Ranieri e, magari, di Lippi. Delizioso assist a Vucinic. Forse vorrebbe più lanci ma…Roma che vince non si tocca”.
Vittoria della Roma (2-1) nel derby con la Lazio, che andava in vantaggio nel primo tempo e sbagliava un calcio di rigore all’inizio del secondo. La Roma, con doppietta di Vucinic, ribaltava il risultato. Prova non esaltante di Luca, cui la “Gazzetta dello Sport” dava un voto di 5,5 con la seguente motivazione: “Peso, forza, gomiti larghi, tutto quello che vi pare, però Toni non tira mai ne “spizza” il pallone giusto. Volonteroso, ecco”.
Alla quart’ultima giornata pesante, e forse decisiva, sconfitta casalinga (1-2) contro la Sampdoria: Luca, sul risultato ancora di 1-1, entrava alla metà del secondo tempo. La Roma perdeva il comando della classifica, a due punti dall’Inter, svantaggio immutato anche con le due successive vittorie dei giallo-rossi (2-1 a Parma e in casa con il Cagliari), nelle quali Luca, a Parma, entrava nel secondo tempo e, a Roma, veniva sostituito da Taddei al 12’ del secondo tempo (nessun gol in queste partite). “Il Giornale”, nella partita con il Cagliari, dava a Luca un “5” in pagella: “Ha subito sui piedi il pallone buono ma la conclusione è pessima. Poi un colpo di testa non insidioso. Fa “mucchio” in area senza però essere pericoloso”:
Tra le partite con il Parma e con il Cagliari, la Roma perdeva, in casa, la finale della Coppa Italia (0-1) sempre con l’Inter, e anche in questa occasione Luca non era troppo brillante nella fase conclusiva.
L’11 maggio 2010 Marcello Lippi dava i nomi di 30 giocatori (da ridurre poi a 22) in lista per il Campionati del Mondo in Sud Africa: Luca Toni non figurava tra questi 30.

Il campionato di Serie A 2010-2011 vedeva Luca Toni vestire la maglia rossoblu del Genoa. Nella partita d'esordio a Udine (vittoria del Genoa per 1-0) Luca si infortunava verso la fine del primo tempo.Doveva saltare la seconda partita di campionato e, nella terza a Parma, segnava il suo primo gol su calcio di rigore, portando in vantaggio il Genoa.
A digiuno nelle due partite successive, tornava a segnare nell’incontro casalingo con il Bari (vittoria del Genoa per 2-1): rete importantissima, in quanto segnata al 95’. “La Gazzetta dello Sport” titolava in grande “Marassi da brividi. Poi Toni usa la testa” e gli dava, come voto, un 6,5 con questo sintetico commento: “A tratti inguardabile, spesso però immarcabile”. Commento nella cronaca della partita: “Più facile che i ragazzi baresi di Ventura abbiano pensato che un Genoa in dieci avrebbe capitalizzato un buon punto, senza rischiare troppo. Errore: Toni ha preso coraggio (super Gillet al 26’), finchè, in pieno recupero, i rossoblu hanno pescato dal cilindro una punizione di Milanetto, perfetta per la zuccata di Toni. Palla nell’angolino basso alla sinistra di Gilet e Genoa in paradiso: sfatato il tabù Ferraris”. Inoltre, il quotidiano sportiva metteva in risalto che Toni, con questa rete, raggiungeva quota 98 per le marcature in serie “A”, agganciando due grandi Campioni quali Angelillo e Soriani nella classifica dei cannonieri per i campionati a girone unico.
Poi rimaneva digiuno di goals fino al 21 novembre 2010, giorno della sconfitta interna del Genoa ( 0 - 2 ) ad opera della Juventus, partita nella quale Luca , in un' azione in mischia ha segnato un goal con una mano: infrazione vista dall'arbitro ( goal, ovviamente, annullato ) e punita con un cartellino giallo. Comunque, una positiva prestazione contro gli juventini ( voto 6 in pagella ).
A Lecce vittoria esterna del Genoa ( 3 - 1 ) con Luca marcatore della rete del pareggio ( terzo goal in campionato ) .
A digiuno, nonostante una buona prestazione, nella partita di Genova del 11 dicembre 2010 ( Genoa sconfitto dal Napoli : 0 - 1 ).
Nella giornata di campionato di giovedì 6 gennaio 2011 Luca disputava l’ultima partita con il Genoa. Infatti, nella notte tra il 6 e il 7 gennaio veniva acquistato, a sorpresa, dalla Juventus, reduce da una pesantissima sconfitta interna con il Parma (1-4) e piuttosto scarsa in attacco.

Passate poco più di 48 ore dall’acquisto, Luca esordiva in campionato la sera di domenica 9 gennaio 2011 contro il Napoli, allo stadio San Paolo: partita disgraziata per i bianco-neri che confermavano il loro “periodo nero” perdendo seccamente 3-0 (tripletta di Cavani). Nelle pagelle dei giornali, un solo giocatore juventino aveva meritato la sufficienza, appunto Luca Toni. Il quotidiano torinese “Tuttosport”, nel dargli “6”, così commentava la sua prestazione: “Un gol lo fa e glielo annullano forse non troppo giustamente. Sulle palle alte è quasi sempre puntuale, sfiorando un’altra rete nella ripresa. Fa a sportellate con i difensori, diventando una presenza fisica importantissima per l’attacco juventino”. Altri commenti di “Tuttosport”: “Un gol di testa di Toni, annullato con una decisione dubbia e discussa di Morganti, per fallo dello stesso centravanti sul portiere napoletano, che però gli arriva da dietro, in mischia, con un’uscita incerta…Di sicuro non può essere il solo Toni, peraltro uno dei meno peggio nella bolgia del San Paolo, la panacea per i malanni dei bianconeri”. L’allenatore Del Neri: “Sono soddisfatto per Toni, il suo dovere l’ha fatto. Un gol lo ha segnato ma l’arbitro lo ha annullato. Si è mosso bene, ma deve essere servito meglio”. “Il Resto del Carlino” così scriveva: “Certo, nel bilancio del primo tempo incide il gol annullato dall’arbitro Morganti a Toni sull’1-0 – in capo a un calcio d’angolo scaturito da un tiro pericoloso di Amauri (deviato) – per un contatto dello stesso attaccante con De Sanctis, uscito però in maniera scomposta. Decisione fiscale, probabilmente, che apre comunque un altro tema di dibattito in casa bianconera: da anni, ormai, i direttori di gara, nel dubbio, fischiano contro”.

Giovedì 13 gennaio 2011 c’era l’esordio di Luca Toni allo Stadio Olimpico di Torino, per l’ottavo di finale, in Coppa Italia, della Juventus impegnata contro il Catania (Juventus vittoriosa). Come il gennaio 2010 (quando Luca, nella Roma, si infortunò dopo soli 2’ proprio contro la Juventus allo Stadio Olimpico) anche il gennaio 2011 risultava per lui fatale in quanto, dopo soli 10’, si infortunava al ginocchio destro nel cadere a terra dopo uno scontro (spinta alle spalle?) di un difensore catanese. L’infortunio risultava di una certa gravità, con interessamento del legamento collaterale, e così l’avventura torinese, appena iniziata, subiva un subitaneo “stop” che, all’inizio, era stato pronosticato per almeno un mese.

Nella serata di sabato 5 febbraio 2011, Luca tornava in campo con i bianconeri al “Sant’Elia” di Cagliari: Del Neri lo faceva entrare al 26’ del secondo tempo con le squadre sull’1-1 (vantaggio bianconero del neo-acquisto Matri, che sei giorni prima aveva segnato una doppietta decisiva proprio nelle fila del Cagliari nello stesso stadio “Sant’Elia”, e pareggio rosso-blu con Acquafresca al 6’ del secondo tempo). Al 30’ del secondo tempo Matri riportava in vantaggio la Juventus con un bellissimo tiro. Al 38’ del secondo tempo l’arbitro Rocchi, di Firenze, annullava una rete cagliaritana di Nenè perché proprio Luca Toni, retrocesso nella sua area, era stato impedito nel rinvio da Canini. Non si erano ancora spente le proteste che, al 39’, Del Piero scendeva sulla destra e pennellava un magnifico cross al centro dell’area sul quale Luca, appena dentro l’area di rigore, si elevava con uno stupendo colpo di testa mandando inesorabilmente il pallone in rete per il definitivo 3-1 (“Tuttosport”: “Luca stacca come ai tempi mondiali e con colpo di frusta chiude i giochi. 1-3 che per lui significa 100 in serie A e per la Juve un sorriso che più largo non si può”. Era il suo primo gol nella Juventus ( 100° gol nella Serie "A" italiana, oltre i 36 segnati nella Serie "A" tedesca, la "Bundesliga" ) . “Tuttosport” gli dava 7 come voto: “Primo gol nella Juve, centesimo in serie A. Roba da brindare per una settimana”. Nelle interviste post-partita, Luca così diceva: “Questo gol vale tante cose: da qualche anno mi dicono che sono finito e io invece sono ancora qui, in una grande squadra e al centesimo gol in A. Farlo con la Juve è magnifico. In genere non mi capita di segnare così dal limite, è una serata particolare anche perché il gol è proprio bello. Questa è la partita della ripartenza. Sono carico, la voglia c’è, anche se non sto benissimo fisicamente. Matri? Un grande acquisto, sarà il futuro della Juve”.
Poi buona partita di Luca nella vittoriosa partita casalinga contro l’Inter (1-0, con gol di Matri), mentre a Lecce, il 20 febbraio, brutta sconfitta dei bianconeri (0-2), subito “handicappati” dall’espulsione del portiere Buffon, per fallo di mano fuori area. A Lecce il voto per Luca era ”5” con questo commento de “Il Resto del Carlino”: “Vale più o meno lo stesso discorso fatto per Matri, solo che senza i cross è stato quasi inutile, molto statico, preso in una morsa da Fabiano e da Ferrario”.
Poi un’opaca prestazione, come quella di tutta la squadra, nella sconfitta interna (0-2) con il Bologna. Senza goal anche nella sconfitta casalinga con il Milan (0 - 1) .
Dopo alcuni turni di assenza, Luca rientrava in partita al 17’ del secondo tempo di Juventus-Genoa (3-2). In quel momento il Genoa era in vantaggio, da 5’, per 2-1 (autorete dello juventino Bonucchi al 6’ del primo tempo e, nel secondo tempo, pareggio di Pepe al 5’ e nuovo vantaggio genoano, al 12’, con Floro Flores). Con l’ingresso di Luca, che costituiva un ottimo punto di riferimento per l’altro bomber Matri, la “musica” per la Juve cambiava: dopo appena 1’ dal suo ingresso, Luca, con un delizioso colpo di tacco smarcante con il piede sinistro, appoggiava all’indietro un cross dalla sinistra per lo stesso Matri che pareggiava. Poco dopo altro suo “assist” per Pepe che mancava di poco il pareggio. Al 38’ ci pensava lui, lanciato sulla sinistra dell’area di rigore da Matri: evitava la marcatura di Dainelli e, con un altrettanto delizioso pallonetto con l’esterno del piede destro, infilava il portiere Eduardo in uscita (nel recupero, al 92’, riusciva pure a divorarsi un altro gol, calciando a lato mentre era solo davanti a Eduardo). Era il suo 101° gol in serie “A” e il primo segnato allo “Olimpico” di Torino per la Juventus: un sogno realizzato, se si pensa che, da ragazzo, era proprio un tifoso juventino. Così commentava “Tuttosport”: “MatriToni, una strana creatura, una bella creatura. E’ la coppia gol nata quasi per caso, ma non troppo. Lo svelto e la torre, il recuperatore e lo stoccatore. Sì, Alessandro che riprende il Genoa di nuovo scappato in avanti. Luca che lo affonda definitivamente scappando lui in avanti e indietro nell’esultanza sfrenata…La Juve alza i Toni nella corsa alla Champions League. Il gioco di parole è scontato, l’impatto che il bomber di Pavullo potrebbe avere su questa parte conclusiva della stagione lo è meno. O per lo meno non rientrava nelle previsioni fino a domenica pomeriggio”. E Luca così diceva: “Non è facile essere decisivo in così poco tempo, ma io cerco sempre di essere utile. Questo è il gol più bello perché serve a me e alla squadra. Era fondamentale vincere per restare attaccati al gruppo, lassù nelle posizioni alte della classifica…Matri è forte: è bello fargli da spalla…Gol dedicato a mamma e papà: hanno grandi meriti…Ora dobbiamo stare concentrati e preparare al meglio la partita con la Fiorentina. Quella sarà fondamentale: si tratta di un campo veramente ostico, io lo conosco…Se ci imponiamo anche al Franchi, con una grande gara, allora si parlerà di Champions: si aprirebbe infatti un’altra prospettiva”. E Matri: “Luca mi apre gli spazi, mi serve assist, prende le botte per me e io ricambio dandogli il pallone della giornata: l’ho visto arrivare con la coda degli occhi e gliel’ho messo lì”.

Il 30 gennaio 2012 Luca Toni emigrò negli Emirati Arabi, andando a difendere i colori della squadra Al-Nasr del Dubai, nella quale giocò 7 partite di campionato e segnando 3 gol (giocò altre partite di coppa e esordì anche nella Champion's League Asiatica contro la squadra iraniana del Sepahan).

Nell'estate del 2012 fu pubblicata l'opera "MODENA FOOTBALL CLUB - 1912-2012" per ricordare il Centenario di Fondazione della Società. Nel secondo volume (copertina blu), contenente i profili di tutti i giocatori che hanno vestito la maglia "canarina" nel corso di questo secolo, la figura di Luca Toni è stata così riportata: "Luca Toni è il giocatore più titolato della storia canarina, con un mondiale, un campionato tedesco e vari titoli di capocannoniere nel suo palmarès. Dopo tutta la trafila nel settore giovanile del Modena, dove fu allevato dal grande Cinesino, esordì a soli 17 anni in prima squadra, lanciato da mister Mascalaito. Si rivelò subito attaccante di razza, ma alle grandi doti atletiche e al fisico possente facevano da contraltare una certa legnosità nei movimenti e una tecnica ancora da affinare. Si trattava, insomma, di un ragazzo dalle grandi prospettive, di un talento naturale ancora un po' acerbo. A Modena segnò qualche gol in serie C ma il pubblico non lo incoraggiò come avrebbe meritato, anzi piovvero al suo indirizzo anche fischi quando commise errori marchiani, dovuti principalmente all'inesperienza. Il clima non era proprio celestiale attorno al giovane Luca, nonostante Melotti (suo mister nella Primavera e poi nella prima squadra, subentrato a Regno) credesse ciecamente in quel ragazzone che lottava strenuamente su ogni pallone. Nell'estate del 1996, dopo aver segnato 8 reti in 34 partite di campionato nell'arco di due anni, Toni venne frettolosamente ceduto all'Empoli. Esplese un paio d'anni più tardi nella Lodigiani del tecnico aquilano Guido Accardi e iniziò un cammino trionfale che lo vide salire repentinamente di categoria. Quando nel 2001 il Vicenza lo cedette al Brescia per la bellezza di 30 miliardi di lire, il ragazzone di Stella era ormai un calciatore affermato, un centravanti che a una fisicità non comune abbinava una tecnica di prim'ordine. A fermarlo ci pensò un grave infortunio patito nel 2002 che lo costrinse a un lungo recupero e che convinse il presidente del Brescia, Corioni, a cederlo in B al Paleremo di Zamparini. In Sicilia Toni ritrovò condizione e convinzione e segno 30 reti decisive per riportare il Paleremo in serie A. Da lì alla Nazionale il passo fu breve: Lippi lo fece esordire nell'agosto 2004 contro l'Islanda e lo inserì stabilmente tra gli azzurri convocati per le partite di qualificazione ai Mondiali 2006. Nel frattempo Toni si confermò anche in serie A, segnando valanghe di reti con il Paleremo e poi con la Fiorentina. In viola Luca toccò picchi altissimi nella classifica marcatori, segnado 31 gol, a un soffio dal record assoluto di Angelillo e vincendo la Scarpa d'Oro e, soprattutto, ponendo la sua candidatura per il posto da titolare nella Nazionale in partenza per i Mondiali di Germania. L'apporto del Pavullese (c'è proprio la "P" maiuscola nel testo, n.d.r.) nella vittoria tedesca fu inferiore alle previsioni ma comunque decisivo. A secco nel girone eliminatorio, Tono segnò una doppietta nei quarti all'Ucraina, spianando all'Italia la strada per la semifinale e fu a un passo dal diventare un eroe nazionale quando, a inizio ripresa della finale contro la Francia, si vide annullare per fuorigioco dall'arbitro Elizondo una rete parsa a molti regolare. Raggiunto l'apice della carriera in Germania, Toni continuò a segnare regolarmente anche per la Fiorentina e poi per il Bayern Monaco, vincendo con i bavaresi la Bundesliga e il titolo di capocannoniere. Tornato in Italia nel 2000, Toni sembra ormai avviato verso la fine di una carriera stupenda che in pochissimi a Modena gli avevano pronosticato quando muoveva i primi passi da professionista al Braglia. Una carriera di cui andar orgoglioso e di cui vanno orgogliosi anche i tifosi gialloblu, anche quelli che, sbagliando, non ebbero fiducia in lui...".

Tornò in Italia e il 31 agosto 2012 fu acquistato dalla Fiorentina, tornando a difendere il suoi colori dopo 5 anni di lontananza, all'età di 35 anni: "Sono a Firenze per rimettermi in gioco".
Di nuovo con i colori viola, Luca esordì in campionato nella partita casalinga del 16 settembre, contro il Catania, e vinta dai viola per 2-0. L'allenatore della Fiorentina, Vincenzo Montella (ex grande centravanti di Sampdoria e Roma, nonchèfamoso per la figura dello "aeroplanino" che faceva dopo ogni gol segnato) fece entrare Luca al 65' che, dopo nemmeno due minuti, ripagò la fiducia segnando il secondo gol, ponendo facilmente in rete, da 5-6 metri e a porta sguarnita, un perfetto servizio, dalla destra, del fuoriclasse Jovetic, autore di una grande azione sulla fascia destra e già autore del primo gol al 43'. Sulle pagine del "Corriere dello Sport - Stadio" la giornalista Francesca Bandinelli gli dedicò un lungo e bell'articolo: "Nemmeno cento secondi. E subito la mano che è tornata a sventolare intorno all'orecchio. Un gol per tornare a vivere, un gol da dedicare "a chi c'è, ma anche a chi non c'è più". Un gol che, insieme agli, fa cinquanta (il riferimento è ai gol segnati con la Fiorentina, n.d.r.). Cinquanta volte Luca Toni. Quella mano tesa verso il cielo era per lui, il bimbo che non ha mai potuto abbracciare. Da ieri forse la vita Luca-gol l'ha ritrovata di nuovo. Gli è bastato tornare a Firenze, "casa sua", per sentire sulla pelle tutto: l'amore della gente, la stima di una società, l'affetto del suo presidente, e anche il gol, cinque anni e cinque mesi dopo l'ultima volta in viola. Gli è bastato varcare il tunnel dello spogliatoio per tornare ad ascoltare il suo coro, "Toni-gol", e per segnarlo subito il suo primo gol, che poi è il numero cinquanta, sotto la Fiesole, il giusto modo per ricominciare. Nemmeno nel sogno perfetto avrebbe potuto essere così bello. "Dovevo fare qualcosa per questa gente - ha detto a fine gara, con negli occhi l'entusiasmo di Firenze a riflettere in ogni dove - me lo son detto fin dal giorno in cui sono arrivato. Sono stato accolto da un affetto straordinario, inimmaginabile per chiunque, quasi come se il tempo fosse rimasto fermo a sei anni fa, quando lasciai questa realtà per l'avventura tedesca. Volevo fare bene, ma non osavo sperare tanto bene". Sorride come forse era tanto tempo che non faceva. Dal 31 agosto, da quando ha firmato per la Fiorentina, a dire il vero non ha mai smesso di farlo. Un po' come se fosse tornato alla vita, di nuovo protagonista, non più alla periferia di tutto, come accaduto ai tempi della Juventus quando si è visto buttare via come un ferro vecchio. "La cosa più bella che ho ritrovato a Firenze è stato l'amore della gente. L'ho sempre detto, se sto bene di testa e di gambe io posso dire ancora la mia. E poi voglio giocare e togliermi belle soddisfazioni con questa squadra, perchèle occasioni non mancheranno. Voglio fare bene per la squadra e per la città, che in un certo senso è un po' come se fossero la stessa cosa. Sono in là con gli anni, ma io voglio giocare qui a lungo"...Sorride anche quando gli viene fatto notare che tutto lo stadio si è accorto che Pasqual, all'atto della sostituzione, la fascia l'aveva data a lui. "In una squadra c'è una gerarchia da rispettare sempre. E' stato un bellissimo gesto, ma era giusto che ad indossarla fosse Stevan Jovetic, un fenomeno vero, uno che al Catania ha segnato un gol e mezzo. Sì, perchèla palla che mi ha passato era talmente tanto precisa che non potevo far altro che appoggiarla dentro. Lui può essere davvero il futuro di questa squadra, deve solo continuare in questa direzione". Infine la dedica, quella più bella, perchèarrivata direttamente dal cuore: "Questo gol è per tutte le persone che, in quest'ultimo periodo, per me e per la mia compagna difficilissimo, ci sono state vicino. Questo gol è dedicato a loro, a chi c'è e pure a chi non c'è più".
Anche nella successiva partita di Parma, sabato 22 settembre, Luca incise sul risultato della Fiorentina, ma questa volta, purtroppo, in modo negativo. I viola segnarono nel primo tempo con Roncaglia e il Parma ebbe l'occasione di pareggiare nel secondo tempo, ma Valdes si fece parare un calcio di rigore da Viviano. All'87' Luca fece un magnifico passaggio filtrante in area parmense a favore di Cassani, che venne atterrato: anche Jovetic se lo fece parare da Mirante. Il Parma pareggiò al 93', sempre su rigore e sempre calciato da Valdes: questo decisivo rigore lo procurò proprio Luca che, in area viola per difendere la porta viola dall'ultimo attacco dei nero-crociati, cincischiò su un pallone a mezz'aria, senza nemmeno troppe pretese, toccandolo due volte con le mani. Peccato!
Colpito duramente al capo il 25 novembre 2012, alla fine del primo tempo di Torino-Fiorentina (2-2), fu sostituito e stette in tribuna nel successivo pareggio casalingo (1-1) con la Sampdoria. Fino al 25 novembre, Luca collezionò 10 presenze con la maglia viola, segnando 4 reti.
Il 16 dicembre 2012, nella netta vittoria (4-1) della Fiorentina contro il Siena, Luca segnò la prima doppietta di questo campionato, aprendo le marcature al 16' del primo tempo e chiudendole al 34' del secondo. Luca Calamai così scrisse su "La Gazzetta dello Sport" il 17 dicembre: "...La prima faccia è quella di Luca Toni. L'uomo-partita. Il suo ritorno in viola è stata una scommessa di Andrea Della Valle che voleva dentro lo spogliatoio un amico, un leader, un futuro dirigente e magari anche un bomber di riserva. Si poteva chiedere di più a un ex Scarpa d'Oro, ormai 35enne e da un paio di stagioni scivolato nell'anonimato? Errore. Toni è ancora un centravanti vero. Lucagol lo dimostra contro un Siena che gli aveva costruito intorno una piccola gabbia. Frantumata al primo assalto. Toni realizza di testa la rete che sblocca l'incontro (minuto 16, assist di Pasqual), una manciata di minuti dopo conquista il rigore che mette in ginocchio gli avversari e nel finale va ancora a segno, raccogliendo una pennellata di Borja Valero. Lucagol sale a quota sei nella classifca dei cannonieri permettendo a Pradè e Macia di avvicinarsi con meno ansia al mercato invernale. Certo, un attaccante in più serve ma con questo Toni gli uomini di Della Valle potranno cercare con calma l'occasione giusta". Nei tabellini della gara, Luca Toni fu designato (voto 7,5) il migliore in campo con la seguente motivazione: "La pensione può aspettare. Lucagol è il solito killer dell'area di rigore".
Il mese di gennaio 2013, dopo le due settimane della sosta natalizia, fu quanto mai negativo sia per la Fiorentina (un pareggio e tre sconfitte) che per Luca Toni (nessun gol). La vittoria arrise ai viola solo il 3 febbraio (2-0 al Parma) e fu proprio Luca a sbloccare il risultato con un bel colpo di testa (7° gol in campionato). Alessandro Rialti, su "Corriere dello Sport - Stadio", così scrisse il giorno dopo: "La Fiorentina, quella bella e convincente che era arrivata fino a Natale per poi sprofondare in un gennaio paludoso, è rispuntata ieri. L'ha ritirata fuori un vecchio campione, di quelli che non mollano mai, che a tratti paiono aver stracciato la carta d'identità: Luca Toni. Quello che era finito a Dubai, molte dune e poco calcio. L'ex "Toni e fulmini" che, al 28' del primo tempo innestato da uno dei mille cross del tagliente Cuadrado, è volato lassù dove solo i campioni, anche se vecchi, arrivano. Colpo di testa e Mirante superato". Luca, con il voto di 7, fu nominato miglior giocatore viola di quella partita: "A maggio, dice la sua carta d'identità, avrà trentasei anni: è falsa. Segna un gol da grande attaccante, corre come un gregario, si batte come un campione".

Luca Toni ha finito brillantemente il campionato di serie "A" con la Fiorentina segnando il gol decisivo nella penultima giornata contro il Palermo (1-0): con questo ha raggiunto quota 8 nella classifica dei cannonieri (il suo 109° gol in serie "A"). "La Gazzetta dello Sport" gli diede 6,5 come voto, così motivandolo: "Rimpallo e gol. Da bomber vero". Da segnalare che questo gol ha segnato la matematica retrocessione in serie "B" per il Palermo dopo nove anni: nel 2004 la squadra siciliana tornava in serie "A" grazie soprattutto alla magnifica stagione di Luca Toni, allora suo centravanti e autore, in quel campionato, di ben 30 gol! Casi della vita...

Alla fine di giugno 2013 forse la più grande soddisfazione di Luca Toni, insieme alla sua compagna di una vita Marta Cecchetto: dopo aver perso un figlio prima dell'estate del 2012, dopo un anno esatto è arrivata Bianca a coronare il loro lungo sogno d'amore!

Quasi in contemporanea l'annuncio del passaggio, per il campionato di serie "A" 2013-2014, con la maglia gialloblu del neo-promosso Verona: una buona occasione per rimanere ai vertici del calcio italiano e per concludere degnamente una lunga carriera.
Corsi e ricorsi storici: 43 anni fa, al termine del Campionato di serie "A" 1969-1970, concludeva la sua permanenza a Verona, dopo un anno di "B" e due di "A", l'altro grande centravanti serramazzonese Gianni Bui. Significa proprio che, ogni tanto, Verona deve ricorrere a Serramazzoni per cercare un suo centravanti di vaglia.
Un inizio così sfolgorante nel campionato di serie "A" 2013-2014, per Luca Toni, era fuori da ogni più rosea previsione. Invece, proprio tale è stata, per il centravanti serramazzonese, la prima giornata in occasione di Verona - Milan, la prima partita in assoluto del nuovo campionato, giocata alle ore 18,00 di sabato 24 agosto 2013 allo stadio "Bentegodi".
Il Milan andava in vantaggio con Poli al 14' del primo tempo, ma una doppietta di Luca (34' del primo tempo e 8' del secondo) determinava il ribaltamento del risultato, causando la sconfitta dei rossoneri che, anche in questa occasione, confermavano che, per loro, Verona era sempre "la fatal Verona". Così, infatti, Verona fu definita, per il Milan, dopo le brucianti sconfitte che i rossoneri subirono nell'ultima giornata del campionato 1972-1973 (3-5, che costò loro lo scudetto essendo stati sorpassati, proprio in quell'occasione, dalla Juventus, vittoriosa a Roma contro i giallorossi) e nel campionato 1989-1990, anch'essa decisiva per la perdita dello scudetto.
I resoconti-stampa che seguono sono de "La Gazzetta dello Sport" del 25 agosto 2013.
Sebastiano Vernazza: "...E' bastato un calcio d'angolo per riportare sulla terra un Milan borioso. Un corner che ha messo a nudo i meccanismi difensivi rossoneri. Zapata e Mexes hanno abboccato all'amo di uno schema veronese, si sono precipitati verso il primo palo e sono rimasti prigionieri dei blocchi di alcuni avversari. Nel frattempo Luca Toni è sgattaiolato via e si è fatto trovare al centro, sul limitare dell'area piccola. A marcarlo, col cerino in mano, è rimasto il "povero" Constant, che di mestiere fa tutt'altro. Per Toni è stato uno scherzo sovrastarlo e battere Abbiati...Al principio della ripresa il Verona ha fatta sua la partita, con un gol parente dell'altro. Sul cross di Jankovic, altra inzuccata del dominatore dell'aria (e dell'area) Luca Toni, con Zapata nella parte del fesso". E con questi due gol di testa, ha raggiunto quota 41 per quanto riguarda le reti segnate di testa nelle partite di serie "A" (111 in totale, su 250 presenze): meglio di lui Bierhoff (44), Serena (43) e Gilardino (42). Naturalmente, nelle votazioni, il quotidiano sportivo lo definì, con una gran voto di 8,5 (sic!), il miglior giocatore in campo: "I gol sono la punta dell'iceberg. A colpire è il lavoro sporco. Va su tutti i palloni, rompe le scatole a chiunque. Toni e fulmini, come ai bei tempi". E poi che l'arbitro Calvarese non ha visto, al 28' del secondo tempo, un intervento irregolare di Mexes su Luca in area di rigore: alla moviola, era fallo da rigore.
Il suddetto concetto di "lavoro sporco" lo si evinceva in un altro articolo di Andrea Schianchi dal titolo "Toni: 47 tocchi, solo 3 errori - A 36 anni dà lezione a Balotelli" e che così proseguiva: "E poi dicono che i vecchi bisogna rottamarli e lasciare spazio ai giovani... Andate a riguardarvi Verona-Milan: Luca Toni, 36 anni suonati, si mangia Mario Balotelli, 23 anni, gli dà una lezione di calcio e gli dimostra che l'età poco conta quando sai che cosa fare con il pallone tra i piedi. Non è soltanto per la doppietta che Toni si merita di salire sul palcoscenico: sarebbe troppo semplice. No, l'attaccante del Verona non si limita al compito (e che compito!) di buttarla dentro: fa vedere a tutti come e quanto deve lavorare un centravanti, come si deve muovere, quando è il caso di attaccare lo spazio e quando, invece, serve andare incontro al passaggio. Toni si carica sulle spalle l'intera squadra, dà l'esempio, si sacrifica, torna in difesa in occasione dei calci piazzati avversari, lotta su ogni pallone con rabbia e determinazione. Rottamare uno così sarebbe un delitto, e ciò significa che i vecchi, se hanno valori (tecnici e morali) importanti da trasmettere, sono bussole da seguire".
E la super-prestazione di Luca Toni ebbe un riconoscimento anche dall'allenatore del Milan, Massimiliano Allegri: "Occorre uno spirito diverso. L'esempio ce l'abbiamo davanti: Luca Toni, che ha lottato come un leone e non si è mai dato per vinto. Un esempio da osservare bene e da capire per i ragazzotti che abbiamo in squadra".
Ecco alcuni passi delle interviste a Luca nel dopo-partita: "Macchè pensione! Ho guadagnato tanti soldi nella mia carriera, ma gioco ancora perchè mi diverto e amo il calcio... I due gol sono per mia moglie Marta e mia figlia Bianca, il terzo non l'ho fatto perchè non avrei saputo a chi dedicarlo... reti importanti perchè hanno portato una grande vittoria... con questi ragazzi intorno sto proprio bene, mi diverto e questo è fondamentale... mi piace allenarmi, mi piace faticare, mi piace sacrificarmi e, finchè sarà così, andrò avanti a giocare". E l'articolo delle interviste concludeva: "Il ragazzino di 36 anni è allegro e sfrontato, però in modo simpatico... Per ora, Toni è tornato. Ma era mai stato via?".
L'allenatore del Verona, Mandorlini: "Questa è una squadra che ha carattere, per noi la vittoria è un regalo. Ma il più grande è stato Toni. Ha sempre dimostrato il suo valore, per noi è un giocatore determinante. Ho fatto una scommessa, di ritrovarlo in Nazionale in tempo per il Mondiale". Vuoi vedere che....
Intermezzo non calcistico durante il mese di settembre 2013. Luca Toni fu contattato dal "Comitato mamme del Frignano", con sede a Pavullo nel Frignano (Modena) nel cui ospedale Luca era nato nel maggio 1977, per registrare uno "spot" per Youtube nel quale il calciatore volle sostenere l'azione di questo Comitato che si era erto in difesa della Divisione di Pediatria dell'ospedale di Pavullo (Divisione per la quale i Dirigenti dell'A.U.S.L. modenese avevano previsti tagli nella sua attività lavorativa, con notevoli disagi sia per i giovani pazienti che per i loro famigliari).
Alla sesta giornata il Verona batteva il Livorno, al "Bentegodi" per 2-1: Luca non segnò ma, nel secondo tempo, un difensore toscano fece un fallo su di lui (a dir il vero, molto dubbio) per cui l'arbitrò decretò il calcio di rigore, decisivo per la vittoria veneta.
Una settimana dopo, a Bologna, il Verona batteva clamorosamente i rosso-blu per 4-1: 2-0 alla fine del primo tempo, Diamanti accorciò le distanze su rigore all'inizio del secondo tempo ma poi Luca segnò una facile rete, la terza in questa stagione, appoggiando in rete un bel "assist" dalla destra.
Nella sconfitta milanese con l'Inter (4-2 per i nerazzurri) Luca Toni non segnò, ma favorì le due reti veronesi con due "assists" ai suoi compagni. Decisiva, invece, la sua quarta rete di questo campionato, per la vittoria infrasettimanale con il.....
Quattro giorni dopo altra vittoria casalinga del Verona sul Cagliari (2-1), con Luca Toni ancora in gran forma e autore della prima rete (la quinta del campionato) dopo soli otto minuti, insaccando di testa un bel cross proveniente dalla destra. Guglielmo Longhi, l'inviato de "La Gazzetta dello Sport", diede a Luca, come voto, un bel 7,5 definendolo come miglior giocatore veronese ("Quinto gol e tre rigori procurati e non calciati. Girava una voce al Bentegodi: e se Prandelli...") e così scriveva: "Toni più il Bentegodi, la torre più lo stadio: l'effetto è micidiale. Sei vittorie consecutive in serie A". Sullo stesso giornale, Matteo Fontana: "Tu sei Luca e su questo Toni costruirò il mio Verona. Il vangelo secondo Andrea Mandorlini ruota intorno a questo eterno ragazzo di 36 anni che all'Hellas è un totem, un amuleto, un talismano magico. Con il Cagliari, il quinto gol personale in campionato. Aggiungendo quello segnato in Coppa Italia a Palermo, sono sei reti stagionali. Sempre più decisivo, sempre più fondamentale per il Verona che vola alto: "Ma dobbiamo mantenere la calma. Vi ricordate quel che successe quando l'Hellas retrocesse in serie B, nel 2002? Nel girone d'andata fece cose straordinarie, nel ritorno calò e andò giù. Ecco: prima raggiungiamo il nostro obiettivo, dopo penseremo ad altro. E a divertirci". Così, il Luca che ha fatto innamorare Verona, dopo l'ennesima giornata di gloria. Mica una novità, chiaro, per uno che ha vinto la Scarpa d'Oro, più volte capocannoniere, in A e nella Bundesliga, e che, sotto il cielo di Berlino, ha sollevato il mondo intero. Speranza mondiale. La Nazionale, già. Un ricordo, un auspicio. Rio de Janeiro \ così distante? Toni sorride: "Se Prandelli mi chiama, ci vado di corsa. Io mi convocherei sempre. Ma non dipende da me, e poi ci sono tanti giovani bravissimi". E lui resta lì, con Mandorlini che abbozza: "Luca di nuovo in azzurro? Glielo auguro. Però non prima di maggio: adesso è meglio se ce lo conserviamo noi ...". Strizza l'occhio, il tecnico gialloblu. I numeri di Toni con il Verona sono imponenti e non solo per i gol fatti. Si è procurato tre rigori, tutti trasformati da Jorginho, e servito quattro assist. E sale pure nell'elenco dei goleador di ogni tempo in serie A: per entrare nella top 50, gli occorrono altri cinque gol. Con il Cagliari ha toccato quota 114, due meno di Mazzola, tre meno di Abel Balbo e cinque meno di Gigi Pivatelli che partì, guarda caso, da Verona per fare mirabilie a Bologna e al Milan, passando per Napoli. Toni invece ha distribuito le gioie tra Vicenza, Brescia, Palermo, Fiorentina, Roma, Genoa e Juventus. E, naturalmente, Verona. "Il nostro segreto? Un gruppo sano. E la voglia di dimostrare sempre in campo tutto il nostro valore. Noi non molliamo mai".
Domenica 22 dicembre 2013 il Verona battè nettamente, al Bentegodi, la Lazio per 4-1: Luca Toni segnò un'altra doppietta, portando in vantaggio i gialloblu al 5' e chiudendo l'incontro al 33' del secondo tempo. "La Gazzetta dello Sport", con il voto di 8, lo designò il migliore dei suoi: "Guadagno di giornata: due gol, un assist, la punizione che porta sul 2-1. E poteva segnare ancora". Sullo stesso giornale Pierfrancesco Archetti così scrisse: "I protagonisti. Toni e Klose si scambiarono la maglia, il 4 luglio 2006, al termine di Germania-Italia 0-2, semifinale mondiale. Si scambiarono il pallone l'11 agosto 2007, nel debutto insieme nel Bayern: da Miro a Luca, primo gol dell'italiano dopo 14' di Bundesliga. In ogni matrimonio che funzioni, un partner deve mettersi al servizio dell'altro: il tedesco capì che era diventato una spalla. I due amici si scambiarono anche una promessa, prima dell'Europeo 2008: che segna di pi avrà una cena offerta. Pagò Luca. Ieri non c'erano scommesse, si sono abbracciati ugualmente alla fine. Toni, a quota 116 in A come Mazzola, è corso verso l'intervista con il migliore, Klose è uscito a testa bassa". E poi Luca, arrivato a 7 gol, nel dopo partita disse: "Il mio segreto? Mi diverto ancora. Mi diverto a giocare qui, a stare coi ragazzi, che mi fanno tornare giovane. Mi ci sento giovane, ad allenarmi e giocare in mezzo a tanti ragazzi. Il Mondiale? Non ci penso: voglio salvare il Verona, per il resto si vedrà".
Alla ripresa post-natalizia (6 gennaio 2014), il Verona ottenne una netta vittoria (3-1) in trasferta contro l'Udinese. Altra seconda doppietta consecutiva di Luca Toni, che segnò i primi due gol per gli scaligeri all'8' e al 39' del primo tempo. Ancora una volta, con un 8, "La Gazzetta dello Sport" lo designò come il migliore dei suoi: "Non è il caso (ancora?) di invocare la Nazionale, ma la condizione fisica è quella dei bei tempi, vedere il 2-0. Non perde una palla. I centri sono 9". Fabio Licari, sullo stesso giornale, così scrisse: "Ancora Toni. E poi c'è Toni che sembra un ragazzino. Profondità di Romulo, Danilo dà l'azione per finita ma il campione del mondo va in scivolata e non perdona, 2-0 ... Non è quello del Mondiale: non può esserlo perchè la carta d'identità, impietosa come lui in area, dice 36 anni e mezzo. Ma non è neanche quello che dalla Confederations 2009 in poi sembrava finito, andato, un ex insomma. E' Luca Toni 2, il ritorno, fa paura al campionato e rischia di complicare felicemente i progetti del c.t. Prandelli: perchè in questo momento è davvero in condizione "brasiliana". Con la doppietta che ha steso l'Udinese i gol sono 9, migliore italiano - con Cerci e Immobile - dopo Rossi: 4 di destro, uno di sinistro, 4 di testa. "Io penso solo a far bene nel Verona, poi deciderà Prandelli. Per me sarebbe un piacere e un onore andare in Brasile, ma non ci sarà nessun problema. E' stato un buon modo per cominciare il 2014, speriamo sia un grande anno". Niente pensione. Che fosse finito lo pensavano in tanti. E non che Toni avesse fatto molto per smentirli. Dopo l'esperienza al Bayern sembrava fosse cominciata la fine. Involuto tecnicamente, affaticato fisicamente, Toni non aveva convinto con le maglie di Roma, Genoa, Juve e ancora Fiorentina. Neanche l'esperienza a Dubai, con l'As-Nasr, era sembrato un segnale positivo: al massimo una pensione dorata. Invece l'ex azzurro, 47 presenze e 16 gol, straordinario in Germania, sembra quasi quello di una volta. Merito anche di Mandorlini. Irresistibile fisicamente, protegge palla, fa sponda, apre il gioco. E segna: "Abbiamo finito il 2013 molto bene e siamo ripartiti forte. Una gran partita. Sono stato bravo a fare i primi due gol, poi ho provato a fare il terzo ma sono stato poco preciso". Di sicuro la nascita di Bianca, quest'estate, è stata la carica più forte di mille allenamenti".
Dopo la sconfitta interna con la Roma (3-1 per i giallorossi capitolini) il Verona andò a vincere a Reggio Emilia, domenica 2 febbraio 2014, contro il Sassuolo (2-1). Andato in vantaggio al 5' del secondo tempo su autogol del sassolese Manfredini, il Verona raddoppiò al 42' proprio con Luca Toni che così raggiunse quota 10 nella classifica dei cannonieri. Su un veloce contropiede, Luca fu lanciato solitario verso la porta sassolese da un bel colpo di testa smarcante di un suo collega di centrocampo: su un terreno reso un acquitrinio dalla forte pioggia, Luca giunse, al limite dell'area, davanti al portiere Pegolo, in disperata uscita, e lo superò con un delizioso pallonetto, gesto tecnico di pregevole fattura (Floro Flores accorciò le distanze 5' dopo). Cosa importante da rimarcare fu il fatto che, da questa partita, Luca vestì la fascia di capitano della squadra scaligera (non lo era mai stato, in tutta la sua lunga carriera, nelle varie squadre in cui giocò). "La Gazzetta dello Sport" lo definì (tanto per cambiare) il migliore della sua squadra, dandogli 7 come voto, così giustificandolo: "Sbuffa, sgomita, lotta, protesta, segna e va in doppia cifra. Incredibile Luca. Il nuovo capitano dà l'esempio". "Nel primo tempo non abbiamo giocato", disse l'allenatore veneto Mandorlini: l'unico a sbattersi fu il solito Toni, "centravanti d'annata ... vera calamita di falli e gomiti alti". Su "Il Resto del Carlino" Paolo Seghedoni intervistò Luca Toni nel dopo-partita ("quella contro il Sassuolo per lui, nativo di Serramazzoni, era quasi un derby e Toni ha onorato la sfida sfoderando una prova di qualità, condita con una rete bella e importante"): "Quest'anno potevo finire al Sassuolo, ad alcuni dirigenti avrebbe fatto piacere avermi, mentre in altri non ho visto lo stesso entusiasmo ... Spero che il Sassuolo si salvi, mando loro un grande in bocca al lupo, perchè avrei piacere che una squadra della mia provincia restasse in serie A ... Nella ripresa siamo venuti fuori noi e questo è un successo che ci fa fare un bel passo avanti verso la salvezza ... Per la Nazionale (l'allenatore Cesare Prandelli era in tribuna ...) ci penserà Prandelli: tanto mi conosce bene".
Il "magic moment" di inizio 2014 continuò, per Luca, anche nell'importantissimo scontro casalingo (9 febbraio 2014) con la Juventus, la squadra dominatrice in Italia negli ultimi tre campionati: per i torinesi il "Bentegodi" è sempre stato un campo quanto mai ostico, specie negli anni '60-'70, teatro di partite non memorabili e spesso finite con inopinate sconfitte. Tale tradizione sembrò infranta alla fine del primo tempo, quando una doppietta dell'asso argentino Tevez parve essere il giusto "viatico" per una sonante vittoria. Ma, nella ripresa, la musica, contro ogni previsione, cambiò e fu proprio Luca Toni, dopo 7', a "suonare la carica" infilando il suo grande amico Luigi Buffon con un magnifico colpo di testa ("a tuffo") raccogliendo (onestamente, in leggero ma chiaro fuorigioco non raccolto dalla terna arbitrale) una punizione dalla destra: e così per Luca fu l'11^ rete in campionato. Il Verona poi pareggiò al 94' (2-2 il risultato finale) con un altro colpo di testa, sempre su punizione dalla destra, dell'argentino J.Gomez. "La Gazzetta dello Sport", tanto per cambiare, designò Luca Toni il miglior giocatore del Verona, così motivando il voto di 7,5: "Si prende in groppa la squadra e la porta al pareggio inaspettato. Tiene sempre in apprensione la Juve. Rinascita con vista sull'azzurro". Il Verona fu "trascinato da un Toni sontuoso" e il suo gol ebbe "l'effetto di mettere a nudo i difetti della super squadra". Secco, lapidario, ma magnifico, il commento post-partita dell'allenatore veronese Mandorlini che, a 36 anni, ha contribuito a far rinascere il serramazzonese: "A volte penso che sia più grande di quello che è. Vorrei che avesse qualche anno in meno. Godiamocelo finchè c'è".
Nel posticipo serale di lunedì 17 febbraio 2014 il Verona fu battuto in casa (3-1) dal Torino. Il primo tempo finì con i veronesi in vantaggio per un rigore realizzato da Luca Toni al 36'. "La Gazzetta dello Sport" lo considerò, con il voto di 6,5, il migliore dei veronesi: "Si prende sulle spalle la squadra come contro la Juve, bolla il gol numero 12 su penalty, impegna Padelli di testa". E poi: "Il totem veronese segna su rigore: adesso che Jorginho non c'è più dopo il passaggio al Napoli, toccano a lui i penalty. Ma quando l'Hellas va sotto, lui ha le chances per la baldoria del Bentegodi: Padelli para un tuffo di testa, l'attaccante manda fuori le altre".
Pronta ripresa del Verona che, il 23 febbraio 2014, battè il Livorno (3-2) all' "Armando Picchi": 3-0 per i gialloblu alla fine del primo tempo con Luca Toni "assist-man" nel secondo gol e autore del facile terzo gol, appoggiando nella rete sguarnita un bel passaggio dalla destra di Iturbe: nella classifica dei marcatori raggiunse quota 13.
Nel pareggio casalingo con il Bologna (0-0, il 2 marzo 2014) Luca Toni fu assente perchè squalificato per una giornata.
Dopo cinque settimane di digiuno (anche del Verona, con nessuna vittoria al suo attivo) Luca Toni tornò a segno, e con una doppietta (al 43' e al 49' del secondo tempo), nella partita casalinga del 30 marzo 2014 contro il Genoa, vinta dagli scaligeri per 3-0. "La Gazzetta dello Sport" così commentò nel suo articolo di Filippo Di Chiara (intitolato "Doppio Toni, EuroVerona": "La fame, la volontà del Verona di cancellare un marzo orribile contrassegnato da una frenatona ... Così il Verona si rilancia giusto in tempo per caricare l'ambiente in vista dell'atteso derby di sabato col Chievo. E sotto gli occhi di Prandelli e del sempre amato Preben Elkjaer, Toni ha mostrato ancora una volta come la carta d'identità non conti: ha affondato il Genoa con una doppietta e stravinto la sfida con Gilardino, ma soprattutto ha rubato un'infinità di palloni a metà campo coinvolgendo in questo novello ruolo da formichina operaia anche Iturbe ... Al 43' del secondo tempo Toni vince un rimpallo a metà campo e assieme a Marquinho vola indisturbato verso il povero Perin: il brasiliano gli regala il pallone del 2-0. Sei minuti più tardi, quasi in fotocopia, tocca ad Agostini servire l'assist per Toni.". Toni fu definito il miglior giocatore del Verona con il voto di 7,5: "Spot per il Brasile. Lo trovi in difesa sugli angoli avversari, a centrocampo a fare le sponde, in attacco puntualissimo quando c'è da metterla dentro". Nella stessa pagina del quotidiano sportivo milanese, fu pubblicato un altro articolo, dello stesso giornalista, dal titolo "Toni nella storia dell'Hellas. Il vecchietto e i 15 gol record: "Qualcuno lo riferirà al c.t...": "C'è aria di record e di azzurro al Bentegodi. In tribuna fa capolino il c.t. Prandelli. Tanti da spiare: c'è il giovanotto Perin, ci sono i "vecchi" Gilardino e Toni a caccia di gol ... Alla fine, però, chi dà una spallata ai rivali giovani e meno giovani è Luca Toni. A 36 anni trascina il Verona, realizza una doppietta e centra due record: uno tutto per lui, le 15 reti con cui diventa miglior marcatore dell'Hellas in A in una singola stagione agguantando Bui (1968-69) e Penzo (1982-83) e poi arriva un primato assoluto, stavolta di squadra, perchè con 46 reti il suo Verona diventa quello che ha segnato di più superando l'Hellas del 1957-58, capace di arrivare a 44 gol. E allora ci sta che il tecnico Mandorlini tra retroscena ("In settimana Toni mi aveva detto che questa partita la vinceva da solo") e commozione, quasi come il giorno della promozione, coccoli il suo Toni: "Per noi è importante come Higuain per il Napoli o Tevez per la Juve. Prandelli lo conosce meglio di tutti. Ha fatto una gara incredibile. In vista del Mondiale è importante farsi trovare pronti". Candidatura. E Toni al Mondiale ci tiene davvero. E non si scompone nemmeno quando gli fanno notare che Prandelli aveva lasciato lo stadio quando ha affondato il Genoa: "In Italia si parla solo di calcio, saprà delle mie reti in qualche modo. Sono felice per aver dato una soddisfazione al mio tecnico. L'Europa? Meglio non parlarne più. Venivamo da un brutto periodo e molti pensavano fossimo già in vacanza: non abbiamo mollato nemmeno con l'uomo in meno ed è un buon modo per avvicinarci al derby".
Sei giorni dopo (sabato 5 aprile 2014) Luca tornò a segnare nel derby contro il Chievo, dando la vittoria di misura (1-0) al suo Verona (gol al 20' del secondo tempo). "La Gazzetta dello Sport" lo designò ancora come miglior giocatore del Verona dandogli, ancora una volta, l'altissimo voto di 7,5 così motivandolo: "Anche quando l'Hellas langue, lui sembra l'unico carico. Merita il record assoluto di gol gialloblù in A". Pierfrancesco Archetti scrisse il commento intitolandolo "Prezzi alti, Toni di più. Il derby è del Verona. Anche contro il Chievo decisivo il centravanti: ora è a 16 gol": "Il protagonista - Se c'era un giorno ideale per battere il record di gol in gialloblù in una stagione di A, Luca Toni si è preso quello giusto. Primato più colpo decisivo faranno entrare l'attaccante nella categoria degli immortali dell'Hellas. Dite che c'era già? Può darsi, ma la coincidenza di ieri sistema anche i più riottosi. Anche in questa parte di stagione, quando il gruppo è più rilassato, Toni rimane un faro lampeggiante nei territori avversari. Ed è forse guardando lui che tutta la compagnia si ridesta dopo un primo tempo in anestesia. Gli abbiamo dato solo un pallone giocabile e lui l'ha trasformato in palla gol? Aiutiamolo di più e forse Agazzi smetterà di proporre miracoli. Deve essere stato questo il ragionamento nello spogliatoio: dopo l'intervallo l'Hellas ha annunciato il vantaggio con quattro ciance pulite. Sulla quinta - zampata del centravanti dopo rimpallo su Dainelli - nemmeno il migliore del Chievo ha potuto opporsi". Nella stessa pagina del giornale vi era un altro articolo di Matteo Fontana dal titolo "L'uomo del giorno: Toni nella storia dell'Hellas - Dal record alla Nazionale "Se ambiscono in tanti, perchè io non dovrei? Molti hanno segnato meno di me" - Ed è in arrivo un altro figlio": "Cesare Prandelli lo guarda da lontano, non è intenzionato a chiamarlo per i test premondiali di aprile a Coverciano, ma chissà che il c.t. della Nazionale non cambi idea. Luca Toni spera ancora nella chiamata per il Brasile: "Se nelle convocazioni credono tanti giocatori che hanno segnato meno di me, non vedo perchè non dovrei farlo io". Superati Bui e Penzo - Il centravanti che si è fatto da solo ha conquistato la storia del Verona: "Quando ero in C non mi voleva nessuno, poi sono diventato campione del mondo e tutti dicevano di avermi scoperto", ama raccontare Luca. Con il gol al Chievo ha superato Gianni Bui e Domenico Penzo: sua la corona di giocatore con il maggior numero di gol in un'annata di serie A con la maglia dell'Hellas. Sono 16, adesso: "Mi sono rimesso in gioco qui, sono orgoglioso di questo record, tanto più che altri ne avevo ottenuti prima: a Palermo, a Firenze, con il Bayern Monaco". La magia di Verona, questa città riservata che sa scaldarsi fino a diventare un angolo d'Argentina per l'Hellas (i 3000 tifosi presenti all'antistadio, storico campo d'allenamento gialloblù, mercoledì, ne sono una testimonianza), l'ha spinto fin dove nemmeno lui, ammette, avrebbe pensato di arrivare: "A inizio stagione non avrei immaginato di giocare una stagione così. Se continuerò? Finchè avrò quest'adrenalina dentro di me, andrò avanti". Rigenerazione - Il ragazzo cresciuto sull'Appennino emiliano, a Stella, cresciuto in una famiglia della working class, il padre Giancarlo imbianchino, la mamma Valeria bidella, non si ferma più. Abita in centro storico, il caffè del mattino lo prende al bar, in mezzo alla gente: si è messo l'abito dell'eroe locale. Marta Cecchetto, la compagna di una vita, è incinta: dopo Bianca, un altro pupino in arrivo. Per lei, Luca è il principe azzurro, l'amore grande con cui ha superato anche i momenti brutti. Tra le chiese e le vie strette di Verona, Toni si è rigenerato: "Ci siamo presi un'altra soddisfazione, e la gioia che abbiamo dato alla nostra tifoseria è splendida". Dante Alighieri, da Firenze, venne qui in esilio, alla corte della signoria degli Scaligeri. Gli hanno eretto una statua che domina Piazza dei Signori. Sempre da Firenze è arrivato Toni. Non in fuga, ma pwer dimostrare di essere ancora Luca. Dopo aver abbattuto il Chievo, qualcuno, al bar del caffè del mattino, statene certi, proporrà di dedicare un monumento anche a lui". Curiosa questa storia del record come giocatore del Verona ad aver segnato il maggior numero di reti in un singolo campionato di serie A: curiosa perchè Luca Toni, da Serramazzoni (Modena), ha detronizzato Gianni Bui, anche lui nativo di Serramazzoni. Significa che il Verona, dopo 46 anni, si è dovuto affidare a un altro centravanti di Serramazzoni per poter segnare caterve di reti: una cosa della quale il paese dell'Appennino Modenese deve andarne orgoglioso.
Il gol n.17 giunse otto giorni dopo (13 aprile 2014) in occasione della sconfitta casalinga del Verona ad opera della Fiorentina (3-5): Luca Toni, nel secondo tempo, segnò, su calcio di rigore, ilo secondo gol scaligero, facendo andare la sua squadra sul 2-3.
Il gol n.18 giunse sei giorni dopo (19 aprile 2014) in occasione della vittoria esterna con l'Atalanta (2-1): sull'1-0, Luca Toni segnò, a metà ripresa, raccogliendo un passaggio al centro di un suo compagno che era fuggito sulla fascia destra e insaccando praticamente a porta vuota. In quell'occasione "La Gazzetta dello Sport" gli diede 6,5 come voto: "E il vecchio Luca anche stavolta lascia il segno: quota 18 e un rimpianto che torna: il Mondiale...".
Ne arrivarono altri due di reti prima della fine del campionato, cosicchè Luca Toni concluse questo suo fantastico campionato con 33 gettoni di presenza e con 20 reti all'attivo, di cui 3 su calcio di rigore (in totale, sono 129 i goals segnati nella serie "A" italiana): secondo posto nella classifica dei cannonieri, vinta dal centravanti del Torino, Ciro Immobile, con 22 reti. In un calcio dove imperano, nella nostra massima serie, giocatori stranieri in grande maggioranza, è bello vedere la classifica dei cannonieri dominata da due giocatori italiani, uno rappresentante il "passato" recente della nostra storia calcistica (Luca Toni, appunto) e l'altro, almeno così è nelle speranze dei tifosi, il "futuro".
La squadra scaligera, a lungo in lotta per entrare nella "Europa League" per la stagione 2014-2015, giunse, alla fine, al 10° posto con 54 punti all'attivo, frutto di 16 vittorie, 6 pareggi e 16 sconfitte: 62 i gol fatti e 68 quelli subiti. Un campionato, per una neo-promossa, di tutto rispetto.
Tanto si è parlato, in vari commenti sopra riportati, sulla possibilità che Luca Toni potesse concludere questa sua splendida stagione con la convocazione con la Nazionale Italiana per disputare i Campionati Mondiali in Brasile: il C.T. Cesare Prandelli, invece, ha preferito lasciarlo a casa procurando una grande amarezza al nostro Luca il quale tuttavia, in un'intervista televisiva, ha espresso questa sua delusione con parole ferme ma, nello stesso tempo, pacate e per nulla offensive. Segno che quando una persona ha classe (e Luca ne ha non poca), questa si dimostra non solo in campo ma anche nei vari momenti che la vita quotidiana offre a ciascuno: "Vorrà dire che i Campionati del Mondo li vedrò in televisione", così ha concluso. Anche il suo amico Gilardino, centravanti del Genoa e autore di 15 reti, è stato lasciato a casa: speriamo, da tifosi, che Cesare Prandelli non debba pentirsi di non aver preso con sè questi due centravanti autori, globalmente, di 35 reti in questo campionato 2013-2014. Davvero non male per due veterani. Oltretutto, per fare un paragone con i premi cinematografici, la convocazione in Brasile avrebbe rappresentato per Luca Toni un giusto riconoscimento della sua lunga attività sportiva, ricca di successi e di prestigiosi traguardi raggiunti in campo internazionale, quasi come fosse un "Premio Oscar alla carriera". Peccato questo non sia successo.
Dopo questa nota un po' "dolorosa", l'ultima di questa stagione, invece, è estremamente bella per Luca e la sua compagna Marta: infatti, è in arrivo il secondo figlio. Augurissimi!!!

All'inizio del campionato di serie "A" 2014-2015 Luca Toni fu sempre centravanti del Verona, alla "veneranda" età (calcisticamente parlando) di 37 anni e 4 mesi, facendo compagnia all'altro illustre "vecchietto" del calcio italiano, l'immenso Francesco Totti che, sempre fedelissimo ai colori giallo-rossi della sua Roma, avrebbe tagliato i 38 anni di età il 27 settembre 2014. L'estate 2015 era stata magnifica per Luca e per la sua compagna Marta Cecchetto: nel mese di luglio, infatti, era nato il loro secondo figlio Leonardo (dopo Bianca, nata nel giugno 2013).
Dopo l'iniziale pareggio (0-0) in trasferta, il Verona, nel posticipo del lunedì sera della seconda giornata, battè in casa il neo-promosso Palermo per 2-1. Passati in vantaggio i siciliani con Vasquez al 18', il Verona pareggiò, proprio con Luca, al 41' del primo tempo su calcio di rigore dopo avere lui stesso subito una trattenuta in area di rigore e fece il secondo gol (autogol del palermitano Pisano) al 33' del secondo tempo. "La Gazzetta dello Sport" (che titolò l'articolo con "Toni scuote il Verona") diede a Luca il voto 7, con la seguente motivazione: "Segna e crea pericoli costanti in zona Sorrentino (il portiere del Palermo, n.d.r.). Insomma, è il solito giovanotto. E anche il nuovo Verona si identifica con lui". Prima di uscire dal terreno di gioco, un giornalista Mediaset chiese a Luca come mai, da ex palermitano, aveva esultato come suo solito dopo il rigore segnato: "Guardi - rispose Luca ridendo e tacitando la domanda un po' maligna del giornalista - con tutte le squadre in cui ho giocato in vita mia, non dovrei mai gioire dopo aver segnato un gol!".
Sempre "La Gazzetta dello Sport" pubblicò, il giorno dopo mercoledì 17 settembre 2014, un bell'articolo dal titolo "Infinitamente Toni. Il Toro è già nel mirino", con sottotitolo "Domenica giocherà la 600^ da pro e i granata fanno gli scongiuri. L'attaccante del Verona è entrato nella top 40 dei goleador di A" e che, grazie a Matteo Fontana, così diceva:
"Al Torino qualche scongiuro in meno lo potranno fare, visto che Luca Toni non è un ex. Per la terza volta di fila, lunedì, l'attaccante ha segnato al Palermo. Una squadra del suo passato. Come Juve, Genoa e Fiorentina, ugualmente "bucate" dal 9 gialloblu nei loro ultimi incroci. Ma domenica, nel posticipo serale in programma all'Olimpico, Toni cercherà il gol per un motivo speciale. Da celebrare, qualora, da prassi, dovesse essere in campo, ci saranno le 600 presenze da professionista con maglie di formazioni di club.
Dal Modena all'Empoli, dal Fiorenzuola alla Lodigiani. E poi il Treviso, il Vicenza, il Brescia, la consacrazione tra Palermo e Firenze. Re di Germania col Bayern Monaco. Le esperienze in chiaroscuro con la Roma, il Genoa e la Juve, prima dell'avventura araba all'Al-Nasr ("Un errore", ricorda lui). Il rientro alla Fiorentina. La sfida, stravinta, di Verona. Un lungo viaggio, iniziato dagli Appennini intorno a Modena: "Io per Toni ho una venerazione. Siamo gente venuta su a castagne e polenta, cresciuta con la fatica, educata a lottare. Dalle nostre parti è pure un ciclista come Romeo Venturelli, uno che di talento ne aveva, eccome", dice Gianni Bui, poco meno che suo conterraneo, nato a Serramazzoni, mentre di Pavullo nel Frignano, all'anagrafe, è Luca, che l'ha appena sorpassato nella graduatoria dei realizzatori dell'Hellas in A, quinto da solo, a 21, Bui a 20. Il primato, a 35, è di Emiliano Mascetti. Il prossimo, quarto, a 27, è Luppi, il Livio da Mirandola, specialista in quelli che, negli anni 70, chiamavano "gol in zona Stock", firmati nel finale di gara, e pure lui, guarda caso, della provincia modenese. Ma la statistica totale porta Toni a quota 130 reti complessive. Un dato che lo spinge nella top 40 di ogni tempo per i tornei a girone unico.
Scavalcato Roberto Bettega, raggiunti Ezio Pascutti e Ciccio Graziani, ex aequo al trentottesimo posto di sempre. Felice Borel e Spillo Altobelli sono a 132. Roberto Pruzzo è a 133. Tra i giocatori in attività in A, meglio di Toni hanno fatto Francesco Totti - con 235 l'unico a precederlo è Silvio Piola, primo di sempre a 274 - e Totò Di Natale, che ha toccato quota 195 (Gilardino è a 174, ma è in Cina, al Guangzhou, quindi è, per ora, congelato come Di Vaio 142 e Del Piero 188, tra Canada e India). Duello a distanza, tra l'attaccante del Verona e quello dell'Udinese, per tagliare l'uno davanti all'altro la soglia dei 300 gol da professionista. Di Natale aveva appena allungato a 298, ma il penalty siglato contro il Palermo ha riavvicinato Luca, a 296. Altrochè dinosauri: giù il cappello di fronte all'infinita grandezza degli evergreen".

Nelle successive partite sempre buone furono le prestazioni di Luca Toni ma, al contrario dello scorso campionato, il pallone non voleva entrare in rete su azione (alla sesta giornata, infatti, l'unica rete di Luca era stata segnata su rigore contro il Palermo). Prova di una certa "maledizione" fu la sesta giornata di campionato in cui il Verona affrontò in casa il Cagliari di Zeman, reduce dall'altisonante vittoria (4-1) contro l'Inter a S.Siro, battendolo 1-0 con rete decisiva a pochi minuti dal termine, non segnata da Luca: nel primo tempo, invece, gli fu annullato un gol, apparso a tutti regolare, e nel secondo tempo colpì una traversa.
Il 14 dicembre 2014, nella vittoria a Udine 1-2 del Verona, Luca Toni segnò la sua 300^ rete da professionista proprio in occasione della sua 300^ partita in serie A.
Con la doppietta segnata a Genova contro il Genoa (quest'ultimo vittorioso per 5-2) Luca Toni raggiunse quota 9 in questo campionato (con 23 presenze) al termine di un'ottima prestazione ("La Gazzetta dello Sport" titolò: "Niang da sballo, grande Toni"): raggiunse il terzo posto (29 gol) nella classifica dei cannonieri del Verona in serie A, superando Galderisi (28). Davanti a lui Elkjaer (32) e Emiliano Mascetti (35).
Luca raggiunse la doppia cifra nella classifica dei cannonieri (10 reti) a Cagliari, segnando il primo gol della vittoria del Verona sui rossoblu (2-1). Per "La Gazzetta dello Sport" migliore del Verona e in campo: "Enciclopedico: gioco di sponda, tempi giusti, esperienza da vendere. Il gol è un saggio della sua vena inesauribile sottoporta. In doppia cifra per la sesta volta in serie A". Dal commento di Alessio D'Urso: "Tu hai Longo e Diakitè, con rispetto parlando, e gli altri se la giocano con Toni e Marquez, in una gara secca in cui contano le qualità ma, più di tutto, l'esperienza... Finisce con Toni e Juanito Gomez in cima al podio, eroi di un Verona grande contro un Cagliari piccolo per buona parte del match... Il Verona, al primo tentativo, passa. Cross carico di veleno di Hallfredsson, Diakitè piazzato male e Brkic in ritardo, e Toni libero di colpire al volo d'esterno destro".
11^ rete a S.Siro nel pareggio (2-2) del Verona con il Milan: Luca segnò impeccabilmente il primo vantaggio gialloblu dopo pochi minuti, su calcio di rigore (giudicato il migliore in campo nel commento post-partita sul programma sportivo di RAI 2).
Grande giornata per Luca Toni quella di domenica 15 marzo 2015, in quanto segnò la doppietta (13 in totale in questo campionato, nettamente il primo dei marcatori italiani e a sole due reti da Tevez) con cui il Verona battè il Napoli 2-0: il primo gol al 7' del primo tempo con una grande azione personale di percussione, da vero "vecchio" centravanti, e il secondo al 6' del secondo tempo insaccando al volo, con un sinistro "chirurgico", un bel cross dalla sinistra di Hallfredsson. "La Gazzetta dello Sport" lo battezzò migliore in campo: "Luca Toni ha segnato 13 gol in questo campionato, 8 dei quali nel 2015: nessuno ne ha fatti di più nel nuovo anno. In totale sono 142 quelli in serie A come due miti del calcio italiano, Vieri e Pulici". Il "quotidiano rosa" uscì con titolo in prima pagina: "L'infinito Toni ribalta Benitez e l'Eurocorsa" e, a pag. 8, "Toni esalta il Verona - L'Hellas vola con il suo capitano" continuando, a firma di Pierfrancesco Archetti: "TONI IL SINDACO - Adesso che Flavio Tosi (il sindaco di Verona, della Lega Nord, sulle pagine della cronaca nazionale nella settimana precedente per la sua uscita dal partito dopo uno scontro con il segretario Salvini, n.d.r.) si è proposto per le regionali, Verona potrebbe aver bisogno di un nuovo sindaco e Luca Toni si è fatto avanti superando uno storico candidato: Preben Elkjaer. Il danese, salutato ancor oggi con il coro di "Elkjaer sindaco", è stato superato dal capitano, arrivato a quota 33 con l'Hellas in serie A. Davanti resta solo Emiliano Mascetti (35) uno che non ambisce a diventare primo cittadino, gli basta già la gloria di d.s. nell'anno dello scudetto. Toni sembra addirittura agile quando sguscia tra i difensori del Napoli nell'1-0, sembra addirittura veloce quando chiude la ripartenza del 2-0. Toni è semplicemente Toni, segna come gli riesce da quando era ragazzo. In tutte le maniere. E' a quota 13 in generale, a 7 nelle ultime 6 uscite. Bastano per diventare sindaco, anche senza le primarie". A pag. 9 dello stesso quotidiano milanese un articolo dedicato a Luca, a firma di Alessandra Gozzini, dal titolo "Luca a 37 anni spacca Napoli e dopo 27 cancella Elkjaer" e con il seguente testo: "Non farà mai l'allenatore, ma l'uomo dei record sì. Con il tredici azzeccato in campionato Luca Toni ha sorpassato Preben Elkjaer, il mito danese, e si è messo a due passi da Emiliano Mascetti, centrocampista a suo agio in area di rigore. Dica 33, come i gol di Toni in serie A con il Verona, vetta toccata con la doppietta al Napoli. Uno in più di Elkjaer, due in meno di Mascetti che, a 35, è il detentore di un primato fragile. "Il record dei gol? Se riuscirò a centrarlo sarò ancora più contento, certi numeri ti consentono di lasciare un segno. Ma la mia priorità e sempre la squadra: ora la salvezza è più vicina, ma dobbiamo insistere". - FUTURO DA BOMBER? Toni, a 37 anni, mantiene invece una solida passione per i gol, ha fatto 13 all'ultimo turno ed è insieme diventato il centravanti più preciso del 2015. "L'età? Confermo che è proprio quella! Tanto che ora mi ci vorrà un po' di tempo per recuperare dallo sforzo fatto per questa partita". Otto reti nel nuovo anno, una in più di Icardi, sette nelle ultime sei presenze, primo italiano a infilarsi nella classifica marcatori dietro un gruppo di punte argentine (e in compagnia di un francese, Menez). E un italo-argentino lo precede anche in una graduatoria più nobile, quella dei goleador di tutti i tempi: con 142 sigilli Toni è il quarto in attività, il ventisettesimo in assoluto. Ha preso Vieri, Lorenzi, Di Vaio, Pulici e ora insegue Sivori, a 147. - SUPER 2015. Nel nuovo anno è stato pure un attaccante democratico: ha ferito piccole e grandi, con colpi decisi o con dolci cucchiai (rigore al Milan). Ma il 2015 potrebbe anche essere l'ultimo anno da bomber: "Non so se andrò avanti o meno. Sono abituato a ragionarci con i miei cari quando è ora di farlo, non prima. Quest'estate vado in vacanza con la famiglia, che è da un po' che non lo faccio, e decideremo. Di fatto è da quattro anni che la mia dovrebbe essere l'ultima stagione e invece siamo sempre qua, qundi chissà". Quindi Toni non farà più il centravanti della Nazionale ("Ma se Conte non mi faceva giocare nella Juve!") ma è ancora presto per dire se non farà più il centravanti: "Vedremo, intanto fatemi andare a casa, voglio stare con la mia famiglia, con Marta e i mie bambini, Bianca e Leonardo. Starò con loro felice per una grande vittoria, abbiamo avuto più fame del Napoli, e meno male che non c'era Higuain. Siamo usciti da un momento buio e in quel momento buio non vogliamo più tornare". Il quotidiano modenese "Gazzetta di Modena" titolò "Rullo Toni, il Verona schiaccia il Napoli" e scrisse: "...Verona tornato ai livelli della scorsa stagione: difesa attenta, centrocampo dinamico, e poi c'è Toni. Due occasioni, due gol per il killer di Pavullo (chissà cosa avranno detto a Serramazzoni leggendo questa definizione!, n.d.r.) che, a quasi 38 anni, continua a segnare con una regolarità impressionante. E il Bentegodi è ai suoi piedi".
Il quotidiano locale modenese "Prima Pagina" pubblicò un articolo, mercoledì 25 marzo 2015, dal titolo "Luca Toni? Era un "giandone" e lo mettevo in porta" e dal sottotitolo "Lo studio Emmett Brown ha realizzato un cartoon sull'aneddoto che ha visto protagonista il campione del mondo". La giornalista Michela Rastelli così scrisse: "E' partito da Stella di Serramazzoni ed è arrivato alle finali dei Mondiali di calcio di Berlino del 2006 con l'Italia, per una vittoria che ha fatto sognare. Ma Luca Toni non è sempre stato il campione del mondo di calcio, non è sempre stato la "Scarpa d'oro 2006" e nemmeno il quinto giocatore italiano capace di aggiudicarsi il titolo di capo-cannoniere in un campionato straniero, nel suo caso la "Bundesliga", o "il bomber senza età" come lo hanno definito da quando gioca nell'Hellas Verona.
Il campione, prima di essere arruolato dal "Modena calcio", è stato un semplice ragazzo della montagna modenese che frequentava l'ITI
(Istituto Tecnico Industriale, n.d.r.) di Pavullo. Ed è proprio dalle vicissitudini del Luca Toni compagno di classe che è nato il video "Retro-storie al contrario" (visionabile sul sito del quotidiano www.lanuovaprimapagina.it), un video realizzato in stile cartoon dalla "Emmett Brown", studio d'animazione composto da quattro ragazzi tra cui il pavullese Fabio Catani e il serramazzonese Giacomo Venturelli. Il titolo del video non è assolutamente casuale. Racconta la storia al contrario, quella di un compagno di classe "capetto", un certo Boni, che, tra il 1991 e il 1994 quando Toni andò a studiare a Modena, lo considerava il "giandone" ("giandone" o, meglio, "giandoun" è termine dialettale modenese per indicare una persona alta, dinoccolata) incapace di giocare a pallone nel campetto di calcio della chiesa dei Frati Cappuccini di Pavullo e ogni volta, quando formava la squadra, lo teneva nella sua per metterlo in porta ("almeno, essendo così alto, vedrai che la palla gli finisce addosso e non fanno gol", sosteneva Boni) A distanza di 16 anni, però, è lo stesso Boni a raccontare agli amici di quando trattava il futuro campione del mondo come "la palla al piede" del calcetto.
Fabio Catani: "Quando ho saputo l' aneddoto, chiesi "Come? Metteva Toni in porta? Il campione del mondo?" e mi si rispose "Sì, sì. Sai, non era tanto capace, era un "giandone", ma era più brava tecnicamente almeno la metà dei suoi compagni di classe". Da qui l'idea di fare un video-cartoon in quanto la storia stravolgeva l'ordine delle cose. Emerge poi come Toni sia veramente un grande, della serie "magari non era ‘sto talento incredibile, tecnicamente parlando, ma si è sempre impegnato come nessun altro per arrivare ai risultati". Boni era un suo compagno di classe all'ITI di Pavullo: ora fa l'elettricista".
Dal "giandone" in porta al campetto dei Frati, Luca Toni di strada ne ha decisamente fatta".

Sabato 4 aprile 2015 (vigilia di Pasqua), la partita Verona-Cesena finì 3-3, dopo che il Verona, a 20' dalla fine, era in vantaggio 3-0! Ma la cosa che più risaltò, a parte i due punti buttati via dai gialloblu scaligeri, fu rappresentata da un'altra doppietta del "nostro" Luca Toni che, in questo modo, raggiunse quota 15 in questo campionato e quota 35 per le reti segnate per lo stesso Verona: con 35 reti raggiunse Emiliano Mascetti nella speciale classifica dei giocatori veronesi più prolifici (dopo lui e Mascetti, figurano Elkjaer con 32 reti, Galderisi con 28, Luppi con 27 e (toh! chi si rivede: un altro serramazzonese!) Gianni Bui con 20 a pari merito con Zigoni). Da questa speciale classifica si deduce che Verona è in forte debito con Serramazzoni, con due suoi "figli" capaci di segnare (finora) 55 reti per i veneti: niente male! "La Gazzetta dello Sport" indicò Luca come il migliore in campo (voto 8) con la motivazione: "Abbiamo esaurito il catalogo dei superlativi. Anche questa volta ha saputo stupire: tante sportellate e colpi di qualità. Niente da dire: resta intramontabile" (da notare che il migliore del Cesena fu indicato, sempre con 8 come voto, in Brienza, anche lui uno un po' "datato" con i suoi 36 anni: della serie "Largo ai giovani"!). Il quotidiano milanese così continuò: "Intanto diciamo che Toni è tanto, ma non è tutto, per chè per quasi un'ora il tridente è stato una gioiosa macchina da guerra. Luca ha ringraziato per i molti cross che ha avuto: deviando di sinistro l'1-0 al 3', scaraventando (con una magnifica rovesciata volante su magnifico cross dalla destra, n.d.r.) di destro il 3-0 al 17' del secondo tempo, provandoci poi con una semirovesciata e di testa in almeno altre tre occasioni". In prima pagina il giornale titolava "L'infinito di Toni: altre due reti. Record a Verona" e, all'interno, dedicava un articolo di Matteo Fontana a pagina intera titolato "Eterno Luca e Verona s'inchina" e sottotitolato "Toni raggiunge Mascetti: miglior bomber Hellas in serie A. Sembrava finito, ha riscritto la storia". Fontana così si espresse: "Il primo è un colpo tratto dal repertorio più classico del mestiere di centravanti: cross basso, inserimento sul primo palo, sponda, rete. Il secondo è un capolavoro della dinamica, per un "bestione" di 1 metro e 93 centimetri che si muove con la leggiadria di una farfalla. Traversone, controllo, mezza girata che spara il pallone verso l'angolo alto. Luca per completare l'inseguimento al record di gol in A di un giocatore del Verona, ha pensato bene di regalare un compendio del proprio bagaglio tecnico. All'appello è mancata soltanto l'incornata, pezzo tradizionale che Toni ha saputo rimodellare trasformandolo in un nuovo copyright... Chi lo ferma più uno così?... Figlio di una terra sana e avvezza all'allegria, l'Emilia, ma pure uomo di montagna, cresciuto a Stella, nato a Pavullo nel Frignano, in posti in cui i ragazzi vengono su a polenta e castagne, famiglia di lavoratori. A Verona Luca ha trovato un nuovo regno. Lui, che ha governato l'Europa dei goleador, Scarpa d'Oro nel 2005-2006, dopo 31 sigilli con la Fiorentina, non si ferma. L'avevano dato per finito: nel 2012 era andato negli Emirati, all'Al-Nasr, e sembrava l'uscita di scena, dopo esperienze in ombra con Genoa e Juve. Ma qualcosa non gli torna. Non vuole che la sua ultima sosta sia ai margini del calcio professionistico, in una sorta di esilio dorato. Lo richiamano Andrea e Diego Della Valle, con cui l'intesa non si è mai appannata, e gli dicono: "Luca, torni a Firenze?". Toni risponde con 8 gol, poi gli domandano se gli andrebbe di mettersi giacca e cravatta. O di indossare la tuta e allenare una formazione giovanile. No, non è ancora il momento: "Vi voglio bene, ma vado avanti". Lo chiama il Verona neopromosso: 400mila euro di contratto, la fiducia di Maurizio Setti, Sean Sogliano, Giovanni Gardini e Andrea Mandorlini, la spina dorsale che pilota l'Hellas. La firma è un attimo, mentre Marta Cecchetto, la compagna di sempre, dà alla luce la prima figlia, Bianca. Da lì in poi, la storia di Toni con il Verona è un romanzo, roba che avrebbe esaltato le penne di scrittori sublimi. O di un film leggendario, tipo "Il migliore". Luca alla Robert Redford-Roy Hobbs? Il fisico del ruolo ce l'ha. Prima di eguagliare Mascetti, aveva superato Preben Elkjaer, il Sindaco, Cavallo Pazzo, un altro mito gialloblu asceso tra le divinità dell'Olimpo Hellas. Per toccare i 74 gol di Arnaldo Porta, il più prolifico cannoniere di tutti i tempi del Verona, Toni, che è diventato papà anche di Leonardo, dovrebbe poter fruire di un fluido magico. Ma siamo sicuri che non ce l'abbia?".
Domenica 26 aprile 2015 (32^ di campionato) il Verona battè il Sassuolo 3-2, dopo aver giocato più di metà partita in dieci uomini (espulsione del portiere Rafael dopo fallo sull'ultimo uomo). Andato in vantaggio con Gomez al 30', i neroverdi sassolesi pareggiarono al 35' su autogol di Moras. Nel secondo tempo l'allenatore Mandorlini infoltì difesa e centrocampo, lasciando solo in avanti il capitano Luca Toni. Mossa vincente in quanto Luca, al 18' (dubbio suo fuorigioco) e al 26' del secondo tempo, fu autore di un'altra clamorosa doppietta che lo portò al secondo posto nella classifica cannonieri (17 gol come l'interista Icardi e dietro di un gol dall'argentino-juventino Tevez) e, con 37 reti, al primo posto nella classifica dei cannonieri-di-sempre del Verona in serie "A", lasciando Mascetti a quota 35. "La Gazzetta dello Sport": "Il Sassuolo fa possesso palla ma va a sbattere contro il muro anzichè aggirarlo. Intanto, solo nella metà campo avversaria, Toni aspetta. Aspetta e colpisce. Prima su assist di Gomez, poi nell'azione che ha il suo marchio di fabbrica: superando a sportellate Acerbi e Brighi mentre Biondini sta a guardare. Avanza implacabile sulla tre-quarti sinistra, circondato invano da un nugolo di avversari, e, con un micidiale sinistro, infila il povero Consigli". Un gol memorabile, frutto di una grande azione personale, un gol "da vero centravanti di altri tempi", un gol "alla Gigi Riva" dei bei tempi che furono. Il quotidiano milanese, tanto per cambiare, lo segnalò come miglior giocatore del Verona , con 8 come voto: "Avanti, Luca, non fermarti. Colpisce di fino e di potenza. Sgobba, agita il testone, incassa colpi poco educati, ma non si arrende. All'età e al Sassuolo". La "Gazzetta di Modena" ("Toni monumentale, inarrestabile, scatenato, sempreverde, eterno: difficile trovare nuovi aggettivi", "Bentegodi in delirio") riportò una dichiarazione dell'allenatore neroverde Di Francesco nel dopo-partita: "Toni è un ragazzo di 38 anni che non ha nulla da dimostrare, ma continua a stupire ad ogni partita. Mi auguro che sia d'esempio anche per i miei giocatori, in futuro: mi piacerebbe vedere in loro quella rabbia, quella cattiveria, quella voglia di far gol". Altro commento post-partita, su "nonno" Luca Toni, del capitano del Sassuolo, Paolo Cannavaro: "Demeriti del Sassuolo sicuramente, ma Toni ha giocato in maniera perfetta: teneva palla, faceva salire la squadra, ha fatto una doppietta, ha giocato per due e non ha fatto sentire l'inferiorità ai suoi". Sempre sulla "Gazzetta di Modena". Maurizio Costanzini: "Ragazzino Toni non lo è più visto che il prossimo 26 maggio spegnerà 38 candelina e che il suo primo gol, nelle fila del Modena, risale ormai a 20 anni fa (14 maggio 1995); ma sui campi di serie A sgomita, lotta e segna con la fame di chi ancora non ha conquistato niente, nonostante la sua bacheca sia tutt'altro che povera di trofei. Ad appendere le scarpette al chiodo, però, l'attaccante di Stella di Serramazzoni non ci ha mai pensato nè lo fa tuttora. Chiedere al Sassuolo per averne la conferma. E Luca: "E' stata una bella giornata. Il mio futuro? Ne parlerò a giorni con presidente e allenatore, mi diverto ancora e allenarmi non mi pesa. Ogni anno mi danno per finito, ma più parlano male di me e più segno. Voglio essere ricordato come un ragazzo che è partito da un piccolo paese, è arrivato sul tetto del mondo e a 38 anni ha ancora la voglia di chi ne ha 15". Luca ha raggiunto 312 reti in carriera: 258 in 558 gare di campionato tra Italia (146 in "A", 46 in "B", 25 in "C1"), Germania (38) ed Emirati Arabi (3), 38 nelle coppe e 16 in Nazionale".
Nel turno infrasettimanale di mercoledì 29 aprile 2015, il Verona pareggiò a Genova con la Sampdoria (1-1): nel secondo tempo, al gol del vantaggio doriano replicò il solito Luca che, in questo modo, giunse a quota 18 nella classifica per i cannonieri.
Fatto il 19° gol, il 24 maggio (a due giorni dal suo 38° compleanno) Luca segnò, a Parma, la doppietta (magnifica deviazione di testa nel primo tempo su un bel cross dalla sinistra e rigore nel secondo) che permise al Verona di rimontare i due gol iniziali degli emiliani: con questa Luca passò, a una sola giornata dal termine del campionato, in testa alla classifica dei capo-cannonieri con 21 reti precedendo lo juventino Tevez e l'interista Icardi, fermi a quota 20. E l'ultima giornata avrebbe messo in calendario lo scontro contro la Juventus (già Campione d'Italia per il quarto anno consecutivo, vincitrice della Coppa Italia 2015 dopo la finale con la Lazio e prossima avversaria del Barcellona nella finale di Coppa dei Campioni, prevista a Berlino per il 6 giugno) con lo scontro diretto con il grande giocatore argentino. Per la partita di Parma "La Gazzetta dello Sport" del 25 maggio diede a Luca Toni il voto di 8, come miglior giocatore del Verona: "Ancora lui, che noia... Due gol, un paio di occasioni. A tratti incontenibile, dà la scossa alla squadra. Capocannoniere con merito: domani fa 38. Luca infinito". E Sebastiano Vernazza a pag. 21 del quotidiano milanese: "Domani Luca Toni compie 38 anni. Se domenica prossima, ultima giornata di campionato, rimarrà in cima alla classifica marcatori, diventerà il più vecchio capocannoniere nella storia della serie A a girone unico (dal 1929-30). Al momento, il primato appartiene a Dario Hubner, re del gol a 35 anni nel 2002, in condominio con David Trezeguet della Juve. Ve lo ricordate Hubner? Lo chiamavano "Tatanka" che, nella lingua degli Sioux indiani d'America, significava "bisonte": giocava nel Piacenza allenato da Walter Novellino... Toni ha viaggiato come un diesel. E' in pista da vent'anni - dal Modena 1994-95, in C1 - e nei primi giri su e giù per l'Italia andava piano, sembrava ingrippato. Come tutti i diesel, ci ha messo un po' a trovare la giusta velocità, però, una volta raggiunta, non l'ha più mollata ed è arrivato integro alla soglia dei quarant'anni... Per la sesta volta ha sfondato quota 20 in campionato... Con la Juve si tolse la soddisfazione di realizzare il primo gol nella vita dello Stadium, nell'amichevole inaugurale col Notts County... La Juve sembrava il capolinea del viaggio di Toni: via da Torino per trasferirsi a Dubai, negli Emirati Arabi, viale del tramonto con vista su un mare di euro. Ci sbagliavamo... Il Verona non ha mai avuto un capocannoniere in serie A: oggi Toni può riuscire nell'impresa che ai predecessori venne negata. Serve l'ultimo sforzo: "Sarebbe bello, mai nessuno del Verona ci è riuscito. Speriamo, vediamo un po'". Eh già, Toni è ancora qua, col suo minimalismo alla Vasco Rossi. La geografia non mente: tra Serramazzoni, il paese di Luca, e Zocca, il natio borgo di Vasco, scorrono 40 chilometri di strade. Sull'Appennino Modenese li fanno così, duri a ritirarsi".
L'ultima giornata di campionato aprì sabato 30 maggio 2015 con la partita Verona-Juventus (i bianconeri, campioni d'Italia per il quarto anno consecutivo e recenti vincitori della loro 10^ Coppa Italia contro la Lazio, avrebbero dovuto affrontare, il 6 giugno 2015, il "mitico" Barcellona nella finale della Champions League, a Berlino): finisce 2-2 e Luca Toni, al 3' del secondo tempo, finalizza la sua 22^ rete in campionato infilando l'amico Luigi Buffon (due campioni del mondo del 2006 a Berlino: casi della vita) dopo un bel lancio dell'islandese Hallfredsson. Tevez non segna, facendosi deviare un calcio di rigore dal portiere veronese Rafael e Icardi, nella partita casalinga dell'Inter del 31 maggio contro l'Empoli, segna una doppietta. Morale della favola: Luca Toni, all'età di 38 anni, si aggiudicò l'ambitissimo titolo di capo-cannoniere della seria A (22 reti), ex-aequo con Icardi, diventando sia il più "vecchio" giocatore, in assoluto, ad aggiudicarsi tale classifica che il primo giocatore del Verona a finire un campionato di serie A in tale posizione. Ovviamente, le varie rubriche sportive televisive e i tre quotidiani sportivi nazionali del giorno dopo diedero ampio spazio alla vicenda.
"La Gazzetta dello Sport" diede a Luca (per una volta non giudicato il migliore in campo della sua squadra) il voto di 7 con la seguente motivazione: "Tutti per lui. Prima gli va male, poi trova il 22° centro in campionato e cerca di aumentare il bottino fino alla fine". E poi: "Erano uno contro l'altro e la sfida l'ha vinta il più vecchio. Eppure, non sarebbe male vederli insieme. Doppia T, Toni e Tevez: il 9 e il 10, combinazione ideale. Perchè insieme sarebbero una coppia da 42 gol e perchè insieme si completerebbero alla perfezione: Toni implacabile predatore d'area, Tevez a girargli intorno in quel ruolo di attaccante-trequartista-centrocampista aggiunto che si è ritagliato in questa irripetibile annata bianconera... "Se segno così tanto è merito della squadra" che, infatti, ne asseconda le voglie: per ogni giocata in attacco, sguardo alto a cercare il colosso in mezzo all'area, palla a lui. Vecchio, Luca Toni, lo hanno considerato in tanti e ben prima di oggi... Il suo gol fa espledere il "Bentegodi", che canta "Luca, Luca, Luca", elidendo quel "Lucatoni" tutto attaccato, solo perchè è ormai uno di famiglia, e uno di famiglia si chiama per nome... "Mi sento trent'anni. Con tutti qui ho un rapporto particolare e quindi ho l'idea di continuare"... Di certo, Toni vecchio non lo è mai sembrato. Nè ieri, nè in tutta la stagione... Sarà mica vecchio uno che, esclusi i portieri, ha giocato in campionato soltanto meno di Rugani e Danilo, no?... Sarebbe stata una bella storia raccontare un altro numero 10 juventino capo-cannoniere, dopo Del Piero e Platini. Per imitarli resta lo stadio che Toni conosce bene: quello di Berlino".
"Tuttosport" confermò il voto 7 del quotidiano milanese: "Sfrutta l'esperienza per farsi trovare al posto giusto al momento giusto: nel primo tempo sbaglia, però si rifà subito a inizio ripresa, chiudendo di sinistro un contropiede di Halfredsson. A 38 anni 22 gol sono già uno "score" straordinario, ora non gli resta che guardare Inter-Empoli con le dita incrociate". Poi: "Mandorlini sorride: "Godiamoci questi cento punti in due anni. Toni? Un grande, spero che vinca la classifica capo-cannonieri". I tifosi del Verona, però, sono più ansiosi di conoscere il futuro di Toni: "Cosa farò? Non so, vedremo... Io sto bene, la mia famiglia è felice e quando vado in campo mi sento ancora un ragazzino... Se Icardi farà tre gol e mi supererà, gli farò i complimenti. Essere capo-cannoniere a 38 anni sarebbe bellissimo, ma è stata comunque una giornata straordinaria. La Juve? Le faccio "in bocca al lupo" per Berlino".
"Stadio - Corriere dello Sport" diede il voto 7,5: "Immortale, eccezionale considerata anche la "venerabile" età (38 anni). Un esempio per tutti". Poi: "Sicuramente il gigantesco attaccante dell'Hellas è sembrato molto più motivato dell'argentino in questi ultimi 90' che hanno completato un "en plein" di presenze (38 partite su 38) che nel 2006 gli aveva propiziato lo scettro italiano del gol con 31 reti griffate con la maglia della Fiorentina... Ma evidentemente Toni aveva preparato questa partita in maniera speciale, entrando in campo nella ripresa con una voglia di gol ancor più evidente e forte rispetto ai primi 45': "Il merito è dei miei compagni di squadra perchè mi mettono sempre nelle condizioni di segnare. A Buffon auguro anche di vincere il "Pallone d'oro", se lo merita".
Venerdì 21 agosto 2015, alla vigilia del campionato di serie "A" 2015-2016, "La Gazzetta dello Sport" mise in prima pagina una grande foto di Luca Toni, a 38 anni compiuti ancora centravanti del Verona, in quanto, alle pagine 2 e 3, vi era una lunga intervista con lui ("A tu per tu con Luca Toni"), per spaziare sui vari aspetti del calcio attuale e per dare una classifica personale sui migliore "bombers" attesi per la nuova stagione ("Toni vota i re del gol"). Ecco alcuni passi più significativi di quella lunga intervista del giornalista Filippo Di Chiara: "Sono felice perchè in Italia sono arrivati tanti campioni: il livello qualitativo del torneo salirà. Sarà un campionato spettacolare... Essere centravanti è una gran fortuna. Non becchi palla per 90 minuti, poi segni e risulti il migliore in campo. Per un portiere, se fa un errore grave, non c'è un paracadute di questo tipo". Il giornalista gli fa rilevare che, negli ultimi due campionati, ha segnato 42 gol e nel 2015 17 reti e che meglio di lui, nei cinque maggiori campionati, hanno fatto meglio solo Messi (28) e Ronaldo (23): "Rimango stupito. Ma se, a 38 anni, ho davanti solo questi due fenomeni, significa che c'è qualcosa che deve preoccupare. In Italia si punta troppo sugli stranieri, invece andrebbero valorizzati i talenti dei nostri settori giovanili... In questo momento non c'è tantissimo in giro e anche la Nazionale ne risente, ma i miei preferiti sono due che non sono dei numeri 9 veri e cioè Gabbiadini, che ha classe e tecnica, e Bernardeschi... Bellissima soddisfazione essere diventato il più anziano capocannoniere italiano. Smetterò quando ne farò 3 a stagione e non sarò più competitivo. Credo che il mio gol più bello sia stato in un Bologna-Vicenza, una rovesciata, una cosa pazzesca solo a pensarla... Il mio top è stato tra il primo anno a Firenze, quando ho segnato 31 reti, e le due stagioni al Bayern: e nelle difese c'era molta più qualità. Non credo che giocando in una grande squadra potrei fare di più perchè il mio fisico non può reggere tre gare in sette giorni e non avrei una squadra tutta per me, come è stato in questi due anni a Verona... Qualche seduta di allenamento la salto, soprattutto a inizio settimana e, magari, faccio a parte più un lavoro di scarico, mentre gli allenamenti, in cui si provano le cose più importanti, li faccio per intero. E' importante avere un tecnico che capisca certe esigenze e Mandorlini lo è... Ora c'è Pazzini vicino a me. Con Pazzini c'è un legame forte, nato a Firenze, che va al di là del campo: a Verona può rilanciarsi. Se giocheremo insieme, toccherà a lui correre per tutti e due, non fosse altro per lo scudetto che mi ha soffiato quando ero alla Roma: glielo rinfaccio sempre. Arrivai a Roma nel gennaio 2010 ed eravamo lontani dalla vetta, facemmo una grande rimonta. Poi Pazzini e la Samp vennero a vincere all'Olimpico e il sogno sfumò... Higuain è il più forte attaccante. Dzeko è stato un affarone grosso per la Roma, veloce e segna e farà almeno 20 reti. Icardi ha fame, con il gol nella testa, non farà le coppe e diventerà il n.1... Quest'anno dal Verona mi aspetto una salvezza tranquilla. Due giovani dell'Hellas? Dico Viviani e Gollini". All'ultima domanda ("Una curiosità: perchè Van Gaal, a distanza di tanto tempo, ce l'ha ancora con lei?") Luca Toni così rispose: "Una settimana fa ha citato me e Stoichkov come esempi di giocatori che parlano male di lui. Al Bayern non aveva feeling con me, ma ha sempre problemi con i giocatori importanti: chiedete a Klose e Ribery cosa pensavano di lui" (frasi dette con il sorriso, ma la spallata è da vero 9). Intevista che denotò l'alta considerazione in cui era tenuto il centravanti da Stella di Serramazzoni
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Alla prima giornata del campionato 2015-2016 (sabato 22 agosto 2015) Verona-Roma finì 1-1: Luca non andò a segno.
Alla terza di campionato (13 settembre 2015) il Verona pareggiò in casa con il Torino (2-2) dopo essere stato due volte in vantaggio. Al 4' del secondo tempo Luca Toni aprì le marcature su un calcio di rigore forse concesso con troppa magnanimità dall'arbitro Irrati di Pistoia. "La Gazzetta dello Sport" gli diede 6 come voto, così motivandolo: "Anche se su rigore, arriva la prima rete in campionato, la numero 18 nell'anno solare. E tante discussioni in area". Le "discussioni" si riferiscono ad un episodio verso la fine della partita quando vi fu "Una sbracciata sospetta di Bovo su Toni che cadde in area. Dubbi". Una rete a Luca fu negata dal portiere granata Padelli, giudicato "elastico quando si butta su una zuccata di Toni".

Dopo una lunga assenza, di circa due mesi, dovuta a un grave infortunio (lesione di un legamento del ginocchio), Luca Toni tornò in campo in Verona-Napoli (0-2) di domenica 22 novembre 2015. Nella giornata di domenica 13 dicembre 2016 tornò a segnare in Milan-Verona (1-1) pareggiando, nel secondo tempo, il gol di Bacca mettendo a segno un calcio di rigore (due gol in questo campionato, entrambi su calci di rigore). Punto molto importante in quanto la squadra scaligera mosse il suo punteggio in classifica (da a 7 punti) con il quale, tuttavia, rimase ampiamente ultima in classifica (due domeniche prima cambio di allenatore con Del Neri al posto di Mandorlini). Riuscirà il nostro eroe Luca Toni a compiere l’ultima clamorosa impresa della sua splendida carriera calcistica portando alla salvezza, con i suoi gol, il Verona? La parola alle prossime partite.
Luca tornò a segnare al “Bentegodi” il 20 dicembre 2015 contro il Sassuolo, siglando il gol del pareggio (1-1) al 39’ del primo tempo, dopo 5’ dal vantaggio dei neroverdi. “La Gazzetta dello Sport” lo definì “migliore in campo veronese con il voto di 7: “Con lui davanti è tutto un altro Verona. Raggiunge a quota 48 il mitico Elkjaer, 7° nella classifica marcatori “all time” dell’Hellas. Luca, davvero vuoi smettere?”. Il quotidiano “rosa” titolò l’articolo “Floccari illude il Sassuolo. Ma se c’è Toni c’è speranza” … “Dopo aver fermato il Milan, il vecchio centravantone, che così tanto è mancato al Verona nella prima parte di stagione, frena anche il Sassuolo”.
Dopo un campionato “strano” per il Verona – la squadra, almeno apparentemente, sembrava abbastanza forte per evitare l’avvenuta retrocessione in serie “B” con l’ultimo posto in classifica – anche per Luca Toni, ormai prossimo al compimento del suo 39° compleanno, giunse la partita dello “addio” ad una splendida carriera calcistica. E migliore “addio” non poteva esserci: avvenne domenica 8 maggio 2016 in occasione di Verona – Juventus, con i bianconeri freschi vincitori del quinto scudetto consecutivo, con la “ciliegina sulla torta” del suo ultimo gol in carriera. Per Luca, in questo suo ultimo campionato, 25 presenze e 7 gol.
“La Gazzetta dello Sport” titolò “Toni si toglie l’ultimo sfizio. Cucchiaiata e piega la Juve” e, con 7,5 come voto, lo designò miglior giocatore del Verona con la motivazione “Non è rispetto per il campione che se ne va, è oggettiva valutazione: un palo, un rigore col cucchiaio, l’avvio del raddoppio. Gigante fino alla fine”. E nell’articolo: “Sentirsi come quegli amici che gli offrivano alcune dolcezze da trasformare in esultanza. Il passaggio prima del gol, in nazionale, in partita o in allenamento, gli arrivava dagli impulsi raffinati di Andrea Pirlo o dalla qualità sfacciata di Francesco Totti. Luca Toni segnava in altra maniera, guardava chi gli recapitava le consegne senza invidia. Lui aveva altre doti, da gigante sceso dall’appennino emiliano per diventare campione del mondo con Totti, con Pirlo, quelli che infilavano i rigori con il cucchiaio. Non ci sarà più un domani per il Toni calciatore, l’ultimo suo gol sarà sempre quello da raccontare quando i protagonisti di Berlino si ritroveranno, da ragazzi cresciuti. Anch’io ci riesco, dirà Luca. Il penalty che gli chiude la carriera (157 centri in serie A, 324 tra i professionisti) è soffice e beffardo, più che un cucchiaio è una mestolata, visto che il suo piede viaggia verso il 46. Una finezza in faccia alla Juve, che nobiltà … Sembra che Luca Toni appartenga già alla schiera degli Zigoni, degli Elkjaer, che ancora oggi sono gialloblu, tanto che pare di vederli al bar accanto ai tifosi, quando partono i racconti. E spunta uno striscione di conferma: Luca vice-sindaco (il sindaco resta Elkjaer). Toni ha i requisiti degli indimenticabili, perché in tre stagioni e 48 gol ha ispirato brindisi e entusiasmi. Ieri è stato l’unico applaudito e coccolato, all’inizio, mentre i compagni venivano dileggiati dai propri tifosi. L’ultimo prodigio di questo colosso dai movimenti ferrosi quanto redditizi è trasformare la serata più malinconica, quella dell’ultima in A al Bentegodi, in una baldoria da bevute prolungate, con tanto di successo sui campioni. Alla salute di “Lucatoni”.
Ecco alcune dichiarazioni di Luca al termine di quel Verona – Juventus: “Per mezzo giro del campo sono riuscito a ingoiare l’emozione e a tenere dentro le lacrime ma poi mi sono commosso. Provo una sensazione di gioia e di tristezza. Posso solo dire grazie a tutti quelli che hanno reso questa serata magica. La ricorderò per sempre, è l’ultima ma era giusto che arrivasse”. E tutti lo applaudirono: i 24mila del Bentegodi, i tifosi del Verona, i tifosi della Juve, quelli di tutta Italia che lo ricordano campione del mondo. Persino dalla Germania lo inondano di messaggi sul telefonino. “Io non sono molto normale. Non sapevo se tirare il rigore a destra o a sinistra, ho deciso per lo scavino. E’ il gol più bello della mia carriera, perché è quello che la chiude”.
Chiuse la partita all’85’, quando Delneri lo richiamò in panchina: e fu “standing ovation”.
“Da domani avrò l’entusiasmo di un ragazzino per fare altro. Non l’allenatore perché vedo che i miei ex compagni di squadra in un anno invecchiano di cinque, ma sicuramente inizierò qualcosa di nuovo, con la squadra, ma non da tecnico. Non so cosa mi mancherà di più ora che ho smesso di fare il calciatore, forse non i ritiri che faccio da 22 anni, ma sicuramente l’adrenalina della domenica, lo stadio pieno, la sensazione che la gente ti dà”.
E “La Gazzetta dello Sport” così concluse: “Mancherà anche lui al calcio: perché quei sedici metri li ha occupati tanto con la sua stazza e bene con i suoi gol”.

14 maggio 2016
Passerella per Luca Toni alla Allianz Arena di Monaco di Baviera: “Sei una leggenda, bomber”
Il centravanti dell’Hellas è stato omaggiato dal pubblico.
Nel corso del pre-partita di Bayern Monaco–Hannover (ultima partita di campionato), alcune vecchie glorie dei bavaresi hanno assistito alla premiazione della squadra di Guardiola che ha vinto per la 26esima volta la Bundesliga. Omaggi e standing-ovation per l’attaccante che ha annunciato l’addio al calcio qualche settimana fa, ma anche per altri ex calciatori invitati, tra cui Bixente  Lizarazu, Mark van Bommel e Salihamidzic.

Toni premiato il 6 giugno 2016 al “Bentegodi” di Verona
Omaggio della F.I.G.C. al bomber per la carriera in Nazionale
Italia - Finlandia al “Bentegodi” dopo la premiazione di Luca Toni
Pochi minuti prima del calcio d'inizio di Italia-Finlandia, il presidente della F.I.G.C., Carlo Tavecchio, premiò sul terreno di gioco Luca Toni con una maglia speciale celebrativa, mentre sul maxischermo dello stadio veniva proiettato un tributo al campione del mondo. A seguire, il sindaco di Verona Flavio Tosi e l'assessore allo Sport Alberto Bozza, che hanno omaggiato l'ormai ex bomber di una targa speciale
Una premiazione pubblica, una targa speciale ed un tributo che tutto il Bentegodi riservò a un Campione del Mondo: Luca Toni fu salutato così, in quello che fu anche il suo stadio, dalla Nazionale italiana. Il bomber, ritiratosi al termine della stagione 2015-2016, fu omaggiato direttamente dal presidente Federale pochi minuti prima del fischio di inizio di Italia-Finlandia
Intervistato da Sky, Toni così commentò la situazione delle punte italiane, ben diversa da quando nel 2006 si riuscì a metter su un parco-attaccanti capace di abbinare vena realizzativa a tecnica incredibile. “Non c’è una punta che ha segnato molto in campionato, sono tutti sullo stesso piano e dovranno dare il massimo fino alla fine per rendere difficili le scelte di Conte quando dovrà decidere la coppia che scenderà in campo”. IL MIO FUTURO“Ho visto sia la partita di Massimo Oddo che quella di Rino Gattuso, sono contento perchè persone che sono state calciatori importanti e adesso si stanno affermando anche in panchina: serve un cambio generazionale ed è bello che questi giovani tecnici stiano emergendo. Non credo che anch’io siederó un giorno a bordocampo, preferisco scegliere gli allenatori per farli venire nella mia societá, ho iniziato una nuova esperienza e vedremo dove mi porterà”.

In carriera:
344 presenze e 157 gol nella serie A italiana e 62 presenze e 38 gol nella serie A tedesca (Bundesliga).
In totale, considerando tutti i campionati disputati, 659 presenze e 306 gol.

CARRIERA AGONISTICA

Stagione
Squadra
Serie Presenze Goal
1994-'95
MODENA  C1 9 3
1995-'96
MODENA  C1 25 5
1996-'97
EMPOLI B 3 1
1997-'98
FIORENZUOLA  C1 26 2
1998-'99
LODIGIANI  C1 31 15
1999-'00
TREVISO B 35 15
2000-'01
VICENZA
A
31
9
2001-'02
BRESCIA
A
28
13
2002-'03
BRESCIA
A
16
2
2003-'04
PALERMO
B
43
30
2004-'05
PALERMO
A
35
20
2005-'06
FIORENTINA
A
38
31
2006-'07
FIORENTINA
A
26
16
2007-'08
BAYERN MUNICH
A
32
24
2008-'09 BAYERN MUNICH
A
28
12
DIC. '09 BAYERN MUNICH
A
4
0
GEN. '10
ROMA
A
16
5
2010-'11
GENOA
A
19
3
GEN. '11
JUVENTUS
A
8
2
GEN. '12
AL NASR - Dubai
/
7
3
2012-'13
FIORENTINA
A
28
8
2013-'14 VERONA A 33 20
2014-'15 VERONA A 39 23
2015-'16 VERONA A 25 7

PARTITE IN NAZIONALE "A"

FINO AL 21-06-2009
47 presenze
16 goals

Con 47 presenze occupa il 46° posto nella graduatoria delle presenze assolute di tutti i tempi.
Con 16 goals occupa il 14° posto nella classifica dei marcatori in Nazionale

PARTITE IN NAZIONALE "A" : CRONOLOGIA

Data
Citta'
Partita Reti Validita'
18-08-2004
Reykjavik
Islanda - Italia 2 - 0
-
Amichevole
04-09-2004
Palermo
Italia - Norvegia 2 - 1
1
Qual. Mondiali 2006
08-09-2004
Chisinau
Moldavia - Italia 0 - 1
-
Qual. Mondiali 2006
09-10-2004
Celje
Slovenia - Italia 1 - 0
-
Qual. Mondiali 2006
17-11-2004
Messina
Italia - Finlandia 1 - 0
-
Amichevole
26-03-2005
Milano
Italia - Scozia 2 - 0
-
Qual. Mondiali 2006
30-03-2005
Padova
Italia - Islanda 0 - 0
-
Amichevole
04-06-2005
Oslo
Norvegia - Italia 0 - 0
-
Qual. Mondiali 2006
08-06-2005
Toronto
Italia - Serbia Mont. 1 - 1
-
Amichevole
11-06-2005
New York
Italia - Ecuador 1 - 1
1
Amichevole
03-09-2005
Glasgow
Scozia - Italia 1 - 1
-
Qual. Mondiali 2006
07-09-2005
Minsk
Bielorussia - Italia 1 - 4
3
Qual. Mondiali 2006
08-10-2005
Palermo
Italia - Slovenia 1 - 0
-
Qual. Mondiali 2006
12-11-2005
Amsterdam
Olanda - Italia 1 - 3
1
Amichevole
16-11-2005
Ginevra
Italia - Costa d'Avorio 1 - 1
-
Amichevole
01-03-2006
Firenze
Italia - Germania 4 - 1
1
Amichevole
31-05-2006
Ginevra
Svizzera - Italia 1 - 1
-
Amichevole
02-06-2006
Losanna
Italia - Ucraina 0 - 0
-
Amichevole
12-06-2006
Hannover
Italia - Ghana 2 - 0
-
Mondiali 2006
17-06-2006
Kaiserslautern
Italia - Stati Uniti 1 - 1
-
Mondiali 2006
26-06-2006
Kaiserslautern
Italia - Australia 1 - 0
-
Mondiali 2006
30-06-2006
Amburgo
Italia - Ucraina 3 - 0
2
Mondiali 2006
04-07-2006
Dortmund
Germania - Italia 0 - 2
-
Mondiali 2006
09-07-2006
Berlino
Italia - Francia 1 - 1
(6 - 4 : calci di rigore)
-
Mondiali 2006
07-10-2006
Roma
Italia - Ucraina 2 - 0
1
Qual. Europei 2008
11-10-2006
Tbilisi
Georgia - Italia 1 - 3
-
Qual. Europei 2008
28-03-2007
Bari
Italia - Scozia 2 - 0
2
Qual. Europei 2008
22-08-2007
Budapest
Ungheria - Italia 3 - 1
Amichevole
13-10-2007
Genova
Italia - Georgia 2 - 0
-
Qual. Europei 2008
17-11-2007
Glasgow
Scozia - Italia 1 - 2
1
Qual. Europei 2008
21-11-2007
Modena
Italia - Far Oer 3 - 1
1
Qual. Europei 2008
06-02-2008
Zurigo
Italia - Portogallo 3 - 1
1
Amichevole
26-03-2008
Elche
Spagna - Italia 1 - 0
-
Amichevole
30-05-2008
Firenze
Italia - Belgio 3 - 0
-
Amichevole
09-06-2008
Berna
Olanda - Italia 3 - 0
-
Europei 2008
13-06-2008
Zurigo
Romania - Italia 1 - 1
-
Europei 2008
17-06-2008
Zurigo
Italia - Francia 2 - 0
-
Europei 2008
22-06-2008
Vienna
Spagna - Italia 0 - 0
(4 - 2 : calci di rigore)
-
Europei 2008
06-09-2008
Larnaka
Cipro - Italia 1 - 2
-
Qual. Mondiali 2010
10-09-2008
Udine
Italia - Georgia 2 - 0
-
Qual. Mondiali 2010
11-10-2008
Sofia
Bulgaria - Italia 0 - 0
Amichevole
19-11-2008
Atene
Grecia - Italia 1 - 1
1
Amichevole
10-02-2009
Londra
Brasile - Italia 2 - 0
Amichevole
10-06-2009
Atteridgeville
Italia - Nuova Zelanda 4 - 3
Amichevole
15-06-2009
Pretoria
Stati Uniti - Italia 1 - 3
Confederation Cup
18-06-2009
Johannesburg
Egitto - Italia 1 - 0
Confederation Cup
21-06-2009
Pretoria
Italia - Brasile 0 - 3
Confederation Cup