Bocce

Il gioco "delle bocce" ha un gran numero di appassionati e di praticanti nella nostra provincia: il Frignano non fa eccezione e, ovunque, si possono trovare i relativi campi.

Considerando questo gioco solo dal punto di vista sportivo, solo a Pavullo esiste una Società (la "Bocciofila Pavullese") ben organizzata e partecipante alle diverse gare scritte in calendario.

La "Bocciofila Pavullese" è nata nel 1962, con 22 soci: oggi ne conta 190. Sempre autonoma nella sua gestione, è stata però sempre collegata con le Società Sportive pavullesi: prima con l'U.S. Pavullese, poi con la "Virtus Pavullese" e, dal 1999, con la "Polisportiva Pavullese".

Nel 1962 aveva 2 campi al "Paradiso dei Pini", poi la sede si è trasferita in Via Marchiani (dove oggi ci sono i campi da tennis al coperto), poi in Via del Mulinetto e, da qualche anno, presso gli impianti sportivi di Serra di Porto.

Numerosi suoi giocatori si sono distinti in campo regionale, nazionale e internazionale.

Nel 1971 da ricordare la brillante affermazione del giocatore ANTONIO FRANCHINI che, dopo aver vinto una "128 coppie" insieme a Borelli, si classificava 6° al G.P. "Ghirlandina" (con Maestri), prestigiosa gara "a coppie" che vedeva al via ben 1.024 coppie.

Nel 1972 la coppia RICCI-BORELLI, dopo aver vinto una gara nazionale di Cat. "C" a 128 coppie, conquistò il titolo di Campione Provinciale di Cat. "C", qualificandosi per la partecipazione ai Campionati Italiani. Nel 1972 altre brillanti affermazioni dei giocatori pavullesi sui campi di Milano, Firenze, Parma e Ferrara. In Cat. "A" fu promosso CERVI; in Cat."B" promossi BORELLI, FERRARINI, RICCI, CERRI e MAESTRI.

Nel 1975 GIOVANELLI vinse la "256 individuale" di Sassuolo e, in coppia con MONTECCHI, il G.P. "Fiera di Nonantola". FERRARINI-VIGNALI vinsero il 6° G.P. "Città di Pavullo".

Nel 1977 brillante 3° posto di DANILO GIOVETTI nella gara "individuale" di Firenze.

Nel 1986 c'è stata la conquista del Campionato Regionale "a terna", con i seguenti giocatori:
DANILO GIOVETTI,
PIETRO MONTECCHI,
FRANCO TONELLI.

Il 25-4-1996 (a Val d'Enza di Parma) la coppia formata da ENRICO SACCHI - PAOLO FERRARINI ha vinto l'importante "Trofeo della Resistenza", tenutosi con il Patrocinio del Presidente della Repubblica.

Nel 1998 è stato conquistato il Campionato Regionale "B" "a terna", con i seguenti giocatori:
MORENO RICCI,
PAOLO BERNARDONI,
GIOVANNI RICCI.

La terna ebbe così l'accesso ai Campionati Nazionali di Perugia, dove Giovanni Ricci fu sostituito da ERMES BERTOLINI.

Nel 1999 il pavullese LUCA RICCI, in coppia con un formiginese, ha conquistato il Campionato Regionale "a coppie" (categoria "Allievi").

Il 9 aprile 2000 Paolo Ferrarini coglieva una grande vittoria al 26° Trofeo A.V.I.S. di Montecatini Terme, una gara nazionale della massima categoria con 128 partecipanti. Ha battuto Luccarini, C.T. delle squadre modenesi, il giovane e fortissimo Pasquale D'Alterio ("Mediolanum" di Milano) e, in finale, Andrea Bagnoli, pluricampione mondiale e detentore del titolo.

Il 10 giugno 2000, sulle corsie di gioco della "Polisportiva Pavullese" di via Serra di Porto, si sono svolte le eliminatorie dei Campionati Italiani di "Coppia-Cat. A", "Individuale-Cat. B" e "Terna-Cat. C". Formazione di spicco erano quelle di Vigevano e di Legnano (con Papandrea, già campione italiano e mondiale); presenti pure Benedetti e Formiconi, campioni del mondo, con titolo recentemente conquistato in Sud Africa.

Dal 24 al 29 luglio 2000 si è svolto il secondo trofeo "Città di Pavullo", con la vittoria di Andrea Bagnoli (Lavinese-Bologna), che ha preceduto Roberto Notari (La Guastallese-Reggio Emilia) e Pasquale D'Alterio (Mediolanum-Milano). Presenti numerosi giocatori già affermatisi in campo internazionale (i campioni del mondo Bagnoli, Mussini e D'Alterio, il campione europeo Claudio Ricci) e tanti altri autorevoli esponenti del parco boccistico regionale.

CLAUDIO RICCI è stato il giocatore pavullese che ha ottenuto i risultati più eclatanti (vedi capitolo a lui dedicato), culminati con la conquista del Campionato Europeo a squadre (1993, a Budapest).

La "Bocciofila Pavullese", per 14 anni a partire dal 1983, ha gestito e organizzato il Centro Estivo Nazionale Giovanile della Federazione Italiana Bocce (F.I.B.), con due turni annuali, ciascuno di 10-15 giorni.

Era un centro "di perfezionamento", a cui partecipavano i migliori 20-30 giovani italiani e anche giovani stranieri. Infatti, vi furono pure 3 stages della nazionale giovanile della Svizzera e uno per i giovani della Russia, della Polonia e della Repubblica di San Marino.

Come Istruttore di questi corsi, venne spesso Dante D'Alessandro, di Teramo, uno dei più grandi giocatori a livello mondiale, vincitore, oltre al Campionato Europeo a squadre del '93 insieme a Claudio Ricci, di numerosi campionati mondiali (individuale, a coppia e a terna).




LE BOCCE, A PAVULLO, COMPIONO 40 ANNI!     di Ivano Tassinari
(Articolo comparso su "Polisportiva Pavullese News" nei numeri del dicembre 2002 e del gennaio 2003)

Con questo servizio si vogliono ricordare i 40 anni di attività della Bocciofila Pavullese: ricordare il passato per fare bene nel presente ed essere migliori nel futuro.

Il gioco delle bocce è sorto a Pavullo, in una prima forma organizzata, verso la fine degli anni ‘50 in un campetto, delimitato da tavole perimetrali, posto al “Sassone” nel Parco Ducale. In estate, si trovavano colà alcuni anziani pavullesi per trascorrere alcune ore in compagnia di un buon fiasco di vino. Il luogo era inadatto sia per le difficoltà di accesso sia per il gioco, poiché, quando le bocce uscivano dalla corsia, bisognava andare a raccoglierle, il più delle volte, presso il Palazzo Ducale o sulla vicina Via Giardini.

Per questi motivi alcuni di quegli anziani, insieme ad un gruppo di ventenni e con l’aiuto dell’Amministrazione Comunale di allora, si costruirono, nell’area del “Paradiso dei Pini”, tre campetti di gioco, due di m. 18 x 2,70 e uno di m. 20 x 2,80. Su tale struttura si cominciarono a organizzare piccoli tornei tra pavullesi e, con l’arrivo dei villeggianti nel periodo estivo, le prime gare; tornei e garini che si svolgevano senza il supporto di regole fisse e senza arbitri. Negli anni ‘59-‘60-’61 c’è stato così, per tanti pavullesi, il primo approccio alle bocce e un primo contatto con regole e organizzazione.

Poiché un buon numero di persone cominciava ad aggregarsi attorno a quei tre campetti, si pensò di dar vita a una Società Sportiva con suoi aspetti organizzativi - statutari e di dotarsi di un regolamento di gioco già in essere nelle due Federazioni boccistiche presenti in Italia

Nel novembre 1960, presso il vecchio Bar “Sport” di via Giardini, ebbe luogo la prima assemblea di 16 appassionati boccisti pavullesi. Ecco quel primo “Ordine del giorno”:

I Soci presenti e firmatari erano: Agostino Azzi, Ferruccio Azzi, Filiberto Bononcini, Eolo Bononcini, Antonio Bertarini, Evaristo Bortolani, Bruno Cerri, Arturo Cervi, Gino Degli Antoni, Danilo Giovetti, Giacinto Nicoli, Modesto Pasini, Antonio Pirani, Adelmo Pirazzini, Ivano Tassinari, Vincenzo Scarabelli.

Nella primavera del 1962, rendendosi libera l’area del vecchio campo di calcio, l’Amministrazione Comunale, accogliendo la richiesta a suo tempo avanzata, vi costruì 8 campi di gioco, che concesse subito in gestione alla Bocciofila, condizione essenziale per poter richiedere l’affiliazione alla F.I.G.B. (Federazione Italiana Gioco Bocce).

Con l’inaugurazione della struttura, avvenuta il 14 agosto 1962, iniziò la vera attività sportiva boccistica della Società, rendendosi partecipe a tutte le iniziative federali, organizzando e partecipando alle tante manifestazioni che avevano luogo nella provincia, nella regione e in campo nazionale.

Per dieci anni si giocò sui campi scoperti.

In provincia, verso la metà degli ’60, iniziarono a sorgere i campi coperti e riscaldati, innovazione che permise ai tanti appassionati di potere giocare per l’intero anno.

Anche a Pavullo, pertanto, si avanzò richiesta per la copertura di due degli otto campi di gioco, richiesta sempre respinta dall’Amministrazione Comunale con la motivazione che tale copertura veniva a deturpare l’ambiente.

Frattanto, nel 1967, la Società aderì alla “Unione Sportiva Pavullese”, per contribuire a unificare i Gruppi Sportivi pavullesi in un’unica Società, il chè avvenne nel 1969 con la denominazione di “UNIONE SPORTIVA PAVULLESE OLIMPIA”.

Agli inizi degli anni ’70 si valutò con alcuni privati la possibilità di costruire un bocciodromo, a quattro corsie, chiuso e riscaldato e di quattro campi scoperti: nel 1972 divenne così realtà il bocciodromo “Moretto”. Per 20 anni il “Moretto” è stato al centro di tante e significative iniziative che la Società Bocciofila Pavullese seppe condurre in porto.

Nei primi anni ’90 fu necessario, per vari motivi, affrontare l’esigenza di un ampliamento della struttura, esigenza che, nel quadro di una più ampia sistemazione delle varie discipline sportive, trovò l’attenzione dell’Amministrazione Comunale e di alcuni privati cittadini: si arrivò, in questo modo, a dar vita all’attuale e accogliente struttura di via Serra di Porto.

In questi 40 anni importante e significativo è stato il lavoro dei Consigli, succedutisi nel tempo, e di tutti i bocciofili.

Alcuni dati. I Soci, nella prima fase (“Paradiso dei Pini”), erano 30, nella seconda (ex campo di calcio) 60, nella terza (“Moretto”) 90, nella quarta (bocciodromo comunale) 180. Sulle corsie di gioco, oltre ai Soci, sono passati centinaia di pavullesi di ogni età.

In termini agonistici, sono state organizzate centinaia di gare, tornei, incontri di Società e la partecipazione dei nostri giocatori a innumerevoli gare in ogni regione d’Italia, nelle quali hanno mostrato la loro passione, le loro doti tecniche e il loro valore agonistico, conquistando ovunque rispetto e simpatia. Sono così giunti titoli di Campioni Provinciali, Regionali e Nazionali.

Da rimarcare, soprattutto, il lungo e proficuo impegno svolto verso i giovani, con l’organizzazione dei “Giochi della Gioventù”, dei “Giochi Sportivi Studenteschi” e della “Scuola-Bocce”, momenti che hanno consentito, per alcune generazioni, di formare valenti giocatori che, rimasti fedeli alla nostra Società o emigrati in altre, hanno primeggiato nelle varie manifestazioni cui hanno preso parte, arrivando, come traguardo più alto, alla conquista di un Titolo Europeo. Quest’ultimo prestigioso risultato fu ottenuto nell’ottobre 1993, a Budapest, quando il nostro Claudio Ricci, di Renno di Sopra (Pavullo), conquistò il Campionato Europeo a squadre: oltre a Claudio, la Nazionale Italiana era formata da altri campionissimi, quali Dante D’Alessandro (cap.) di Teramo, Cherubino Bertolatti di Sondrio e Riccardo Odorico di Roma (questi quattro giocatori avevano primeggiato, in quell’anno, in campo nazionale).

Da annoverare, fra i tanti compiti assunti, anche quello di avere portato sulle corsie i portatori di handicap.

I risultati, frutto della nostra esperienza e dei nostri sacrifici, hanno convinto la Federazione Nazionale ad approvare e a dar vita ad un nostro progetto consistente nella fondazione di un “Centro estivo giovanile nazionale”, che ha poi riscosso approvazione, stima e ammirazione da parte dei Comitati F.I.B. provinciali, regionali e nazionali. A tale Centro, durante i suoi 14 anni di vita, hanno partecipato centinaia e centinaia di giovani provenienti dalle diverse regioni italiane, nonché dalla Svizzera, dalla Polonia, dalla Russia e dalla Repubblica di S.Marino. Nei primi 5 anni vi sono confluiti i migliori giovani frequentanti le “Scuole-bocce” di tutta Italia, con il preciso compito di correggere e perfezionare le loro caratteristiche tecniche di gioco. Nei 9 anni successivi la Direzione della Federazione Nazionale, viste le positive esperienze, propose la trasformazione in “Centro tecnico di alta specializzazione”, dove inviare i migliori boccisti italiani delle categorie “allievi” e “ragazzi”. Tale proposta fu accolta con entusiasmo, anche se comportò la necessità di un cambiamento nella metodologia dell’insegnamento, molto più complessa.

In contemporanea al “Centro” furono organizzati Corsi di formazione per Istruttori di 1° e 2° grado, che avrebbero poi diretto le “Scuole-bocce” nelle loro regioni di provenienza.

I sacrifici dei bocciofili pavullesi, per fare sempre più grande la loro Società, è stato enorme.

Non è stato solo un lavoro di intelletto ma anche un lavoro manuale, se pensiamo alle fatiche profuse, soprattutto nei primi 30 anni, nella costruzione dei campi di gioco in terra battuta, ma anche poi nei rifacimenti e nelle manutenzioni: in tutti questi anni c’è sempre stata la massima disponibilità a rispondere a tutte le richieste.

I meriti e le lodi vanno divisi con gli Amici, le Ditte e le Istituzioni Pubbliche, cui tante volte ci siamo rivolti per avere una particolare attenzione o un sostegno anche economico: senza la loro sensibilità non saremmo certamente qui ad elencare le cose fatte e i successi conseguiti.

Per tutto quello che abbiamo sopra enunciato e per il prestigio acquisito nel nostro sport in questi 40 anni, grande deve essere l’orgoglio della Bocciofila Pavullese: dobbiamo conservarlo e onorarlo per raggiungere traguardi sempre più importanti.

 

CLAUDIO RICCI

Nato a Renno di Sopra (Pavullo) il 23-7-1960, è un grande campione di bocce.

Iniziò all'età di 11 anni e, a 12 anni, cominciò a competere, nella sua categoria, in gare nazionali.

1973: come "esordiente", campione regionale "individuale" (Bologna) e 3° ai campionati nazionali (Piacenza);
1974: come "esordiente", campione regionale e vincitore di una gara nazionale a Lodi;
1975: campione italiano "allievi" in "terna", assieme ai giovani della "Rinascita Budrione";
1976: campione Italiano "allievi" in "terna", assieme ai giovani della "Rinascita Budrione";
1977: come "allievo", secondo in diverse gare di rilievo, conquistando il 2° posto ai Campionati Italiani "allievi" ed il titolo di campione regionale "a coppie";
1991: 1° nella gara internazionale del "Budrione" (borgata della frazione di Migliarino di Carpi);
1993: 1° in 10 gare nazionali (6 individuali e 4 a coppia);
1° nel "Master regionale", tra i migliori 8 giocatori emiliani) ;
1° nel Campionato Europeo a squadre di Budapest;
1994
3° nel Campionato Italiano Assoluto di Perugia (a coppia);
1995 2° nel Campionato Italiano Assoluto (individuale) a Maglie di Lecce.

L'impresa senz'altro più significativa è stata la conquista del Campionato Europeo a squadre, svoltosi a Budapest nell'ottobre 1963. La Nazionale Italiana era composta dai 4 giocatori che, in quell'anno, avevano primeggiato: Dante D'Alessandro (cap.) di Teramo, Riccardo Odorico di Roma, Cherubino Bertolatti di Sondrio e, appunto, Claudio Ricci di Renno di Sopra (Pavullo-MO).

Ciascuna Nazione ne affrontava un'altra per eliminazione diretta. Prima veniva giocata la partita "a terna" e poi, in contemporanea, quella individuale e quella "a coppie": naturalmente, vinceva chi si aggiudicava almeno 2 gare su 3. Claudio Ricci era impegnato nella coppia (con Bertolatti) e nella terna (con D'Alessandro e Bertolatti).

I primi 3 incontri (con Germania, Olanda e Austria) furono superati agevolmente, mentre, in semifinale, fu uno scoglio molto duro la Cina (essendo gli unici giocatori asiatici a praticare questo sport, furono ammessi a questo Campionato). Nella partita decisiva (i giocatori cinesi erano tutti Insegnanti di Educazione Fisica) l'Italia era sotto 5-13 e fu in questo momento che Ricci superò se stesso: per ben 3 volte si trovò in mano l'ultima boccia con gli avversari che ne avevano 3 o 4 e, con alcune magistrali giocate "a pallino", riuscì a conquistare punti incredibili e portare gli "azzurri" ad un'insperata vittoria (15-14!).

Alla vigilia della finale con la Svizzera, Claudio Ricci era emozionato (era pur sempre alla prima partecipazione "azzurra" ad una gara internazionale). D'Alessandro, come capitano, lo portò allora in un parco vicino e, per fargli scaricare la tensione, gli fece fare una sessantina di bocciate contro un povero albero! Insolito espediente che, però, funzionò: in finale tutto filò liscio ("nella partita di terna, sul 13-13, presi un pallino ...) e un netto 3-0 sanzionò la vittoria italiana.

Nel 2001 è stato di nuovo protagonista in Lombardia, con la “Passirana” di Legnano.

Nel 2002 è tornato a difendere i colori di una formazione modenese, la “Formiginese”, cui ha regalato importanti successi. Grosso exploit di Claudio Ricci, infatti, in dicembre, con una splendida affermazione a Sansepolcro (Arezzo), che lo ha riportato ai vertici della specialità dopo un periodo di calo dovuto anche ad una riduzione dell’attività agonistica. L’importante gara era valida come 3^ prova del Premio F.I.B., con la partecipazione di molti dei migliori giocatori della penisola. In finale, ha superato Giuseppe D’Alterio (Monastier di Treviso), dopo aver liquidato, in semifinale, Maurizio Torrini (Aper di Perugia).