Luigi Nobile

Luigi Nobile è nato a Milano nel 1935, ma è sempre stato legato al territorio frignanese, avendo ripetutamente soggiornato, anche per lunghi periodi, a Gaiato di Pavullo. In giovane età ha frequentato il Liceo Scientifico di Pavullo: di quegli anni ricorda ancora con affetto il suo Insegnante di Educazione Fisica, il Prof. Franco Anderlini, destinato a diventare, negli anni successivi, un "mitico" allenatore della pallavolo italiana.

Luigi Nobile iniziò a correre in auto all'età di 19 anni, con una "STANGUELLINI - 1.100 SPORT INTERNAZIONALE" (telaio CS 01109) piuttosto datata: infatti, il milanese Franco Simontacchi l'aveva fatta correre nel 1949 e nel 1950 (nel '50 partecipò, ritiratasi, alla classica "Coppa d'Oro delle Dolomiti") e poi il comasco Riccardo Di Bona dal 1950 al 1952 (prima dell'acquisto da parte di Luigi Nobile, Di Bona corse, per l'ultima volta, la "Mille Miglia" del 1952, conclusasi con un ritiro). L'esordio agonistico di Luigi Nobile avvenne il 16-5-'54, nella corsa in salita, piacentina, "Castell'Arquato - Vernasca", con la "CS 01109" iscritta dalla Scuderia "Madunina": finì 1° di classe e 5° assoluto. Il 4-7-'54 corse la "Bolzano - Passo della Mendola" (5° ass.), il 26-9-'54 la "Bobbio - Passo del Penice" (3° ass.), il 27-10-'54 la "Sassi - Superga" (4° ass.).

Questi risultati convinsero il padre, Domenico Nobile, residente a Pavullo, ad acquistargli, nel febbraio 1955, una nuova e fiammante O.S.C.A. "MT4", con trattative, per l'acquisto, fatte personalmente con Bindo Maserati, uno dei tre fratelli che avevano fondato la Casa bolognese. La vettura non venne mai a Pavullo ma, da Bologna, fu inviata direttamente a Milano, dove doveva essere preparata per partecipare alle "Mille Miglia" di quell'anno.

Si tratta della vettura con numero di telaio 1.155, dotata di un motore di 1.100 cc. (motore n. 1.128) del tipo "2 AD". Finita di costruire a Bologna il 31-1-'55, aveva una carrozzeria "spider" dei fratelli Morelli, di colore rosso.

La vettura fu venduta, il 17-2-'55, a Domenico Nobile di PAVULLO NEL FRIGNANO (MO), e possedeva la targa MO-35010. Vettura a chiara impronta sportiva, partecipò a numerose gare, guidata da Luigi Nobile, che qui vengono elencate:

Data

Gara

19-3-'55 Coppa "Felice Bonetto" (Monza) (1^ class.)
dal 30-4-'55
al 1-5-'55
MILLE MIGLIA (N. 532).
Equipaggio: NOBILE-BETTIOL.
Iscritta in "Gruppo Vetture Sport-classe 1.100", terminò al 3° posto assoluto della sua classe, coprendo la distanza in 13h 18' 38".
8-5-'55 Coppa Lombardia (Monza) (1^ class.)
5-6-'55 CIRCUITO DEL MUGELLO (N. 46) 6° di classe
2-10-'55 Treponti-Castelnuovo (7^ in cl. 2000 cc.)
19-3-'56 Trofeo Vigorelli (Monza) (2^ class.)
25-3-'56 Corsa sulle Torricelle (5^ class.)
8-4-'56 Giro di Sicilia (N.143) (ritirata)
Equipaggio: Nobile-Cagnana

Il 16-7-'56 la vettura fu venduta al milanese Luciano Mantovani (targa MI-316743) e proseguì, dopo altri passaggi di proprietà, la sua carriera agonistica.

Di questo periodo ('55-'56), al di là degli aridi risultati, occorre spendere alcune parole sulla "Mille Miglia" del 1955 (dove finì 3° di classe).
Ancor oggi (dopo 45 anni) Luigi Nobile la ricorda nei dettagli: "In quella corsa, andai fortissimo. Poco dopo la partenza uscii di strada a Piadena, vicino a Cremona, andando a finire in un cortile di una casa colonica, investendo un bel branco di oche e galline: per fortuna ebbi solo lievi danni alla mascherina anteriore. A Pescara ero nettamente in testa nella mia classe, battendone, tra l'altro, il record del tratto Brescia-Pescara, fino ad allora detenuto da Franco Bordone. Ero ancora in testa quando, tra Parma e Piacenza, noie ad una candela mi fecero andare a 3 cilindri, cosicchè dovetti retrocedere al terzo posto: vinse la classe, su una vettura simile alla mia, il francese Bourillot, un farmacista di Marsiglia. Dopo quella gara il carrozziere modenese Scaglietti mi modificò la danneggiata mascherina anteriore, e io gli feci aggiungere un poggia-testa, che mi sembrava dare più garanzie di sicurezza".

Venduta l' "MT 4", acquistò da Ovidio Cappelli una "FIAT 8 V ZAGATO" con la quale corse, insieme a Cagnana, le "Mille Miglia " del 1957, vincendo la classe 2.000 cc. in 13h 00'49", alla media di 122,717 Km/h. Per quasi tutta la gara fu al 2° posto di classe, dietro Ludovico Scarfiotti, che si dovette fermare poco prima di Ravenna: "Fatta una curva secca, lo vidi in piedi, di fianco alla sua vettura, ferma ai bordi della strada: lo salutai con un cenno della mano e proseguii verso la vittoria, che non mi diede molta gioia perché conquistata in seguito ad una disgrazia altrui. La vittoria, alla quale tenevo molto, era quella del '55". La Fiat “8V” nacque nel 1952. Un motore così (8 cilindri a V di 70°), in Fiat, non si era mai visto: aveva una cilindrata di 1996 cc., con una potenza di 105 CV a 6000 giri/min. La vettura (un “coupè”) era bellissima, raggiungeva una velocità massima di 190 Km/h e costava 2.850.000 lire. Negli anni successivi fu venduta a molti carrozzieri, tra cui il milanese Zagato: fu appunto con uno di questi modelli che Luigi Nobile (n. 308) disputò l’edizione del 1957. Da rilevare, come curiosità, che la vettura portava una delle primi sponsorizzazioni, quella della “Idriz”.
Altra curiosità fu che quella FIAT fu acquistata, dieci giorni prima della Mille Miglia, presso l’autosalone “Franco Pagani” di Milano, presso il quale lavorava (in tutto, ci sarebbe stata per tre anni) Margherita Bandini, la futura moglie del grande pilota Lorenzo Bandini, che avrebbe perso la vita tragicamente in seguito alle ferite procuratesi nell’incidente occorsogli al G.P. di Monaco F.1 del 1967, sulla sua Ferrari. Durante quella Mille Miglia del 1957, Cagnana non guidò mai: “A un certo punto cominciai a sentire, all’interno della nostra Fiat e specialmente nelle curve strette, uno strano tintinnio. Chiesi più volte a Cagnana cosa ne pensasse lui: alla fine mi confessò che, prima della partenza, aveva caricato sulla vettura un confezione di cartone contenente una ventina di bottigliette di Campari Soda, nel caso ci fosse venuta la voglia di bere qualcosa!”.

Nel 1958 passò dalle corse su strada a quelle in pista, correndo in Formula "junior" con una STANGUELLINI-FIAT (CS 00104), portando in gara il numero 12.
La prima corsa in monoposto si concluse con una clamorosa vittoria, sul circuito di Monza ("Coppa Monza Junior"), il 29 giugno. Si correva al mattino, come gara "di contorno" alla 2^ edizione delle "500 Miglia" di Monza, alla quale partecipavano bolidi di concezione europea e statunitense ("tipo Indianapolis"). Anche le "junior" percorrevano l'anello sopraelevato di alta velocità, passando sul rettilineo d'arrivo in senso contrario a quello abituale: "Feci una buona partenza e, alla fine del primo giro, ero in seconda posizione dietro Berardo Taraschi, al volante della sua omonima vettura. Il rettilineo d'arrivo era interrotto da un'inconsueta chicane, fatta con birilli di gomma, alla quale si arrivava in piena velocità. Mi accorsi che i due piloti che mi seguivano, giunti troppo veloci, dovettero bloccare le ruote in una nuvola di fumo, per poi sbandare e investire proprio Taraschi: ci fu un incidente multiplo che, per puro miracolo, riuscii ad evitare, volando poi senza problemi verso la vittoria". Compì i 15 giri del circuito (63,840 Km.) in 25'16"6, alla media di 151, 335 Km/h, compiendo anche il giro più veloce (il 5°) in 1'37"8, alla media di 156,441 Km/h: sul traguardo precedette Roberto Lippi di ben 10".
Il 23 agosto giunse al 2° posto nella corsa di Oporto, in Portogallo, disputata al mattino come gara "di contorno" al G.P. di F.1, valevole per il Campionato Mondiale. Giunse ad Oporto con un avventuroso viaggio di due giorni, dopo essere partito da Milano sulla sua "Giulietta" in compagnia degli altri piloti Gramegna, Zanarotti e Genovese: "Il circuito mi era del tutto sconosciuto e ciò era un grosso problema: con sorpresa, il grande pilota francese Jean Behra, impegnato nel G.P. di F.1, mi fece salire su una vettura di serie e me lo spiegò in dettaglio !".
Il 14 settembre giunse al 2° posto al Circuito di Salerno, dietro Carmelo Genovese.
Il 28 settembre era all' Aerautodromo di Modena per il "I° Trofeo Quattroruote". Vinse la 2^ batteria, coprendo i 30 giri (69,180 Km.) in 37'11"3, alla media di 111,600 Km/h, giungendo poi solo 8° in finale, in seguito a noie al pedale dell'acceleratore, che lo misero in difficoltà specie nella staccata della "esse" alla fine del rettilineo d'arrivo.
A proposito del “1° Trofeo Quattroruote”, la rivista sportiva “Auto Italiana Sport”, con la firma di Gianni Marini, così annotava: “Dal lato sportivo…..il 1° Trofeo Quattroruote è servito a lanciare due giovanni che, se avranno la costanza di continuare e se sapranno frenare il loro entusiasmo, potranno sicuramente far parlare di sé: intendiamo parlare del recordman del giro, Carmelo Genovese, e di Luigi Nobile, quest’ultimo, soprattutto, in possesso, seppur in embrione, di tutte quelle doti che fanno il Campione. Il problema per Nobile e per Genovese sta soltanto nel correre: essi debbono correre molto, moltissimo, perché la vera scuola di pilotaggio non la si fa sui banchi di un’aula, ma sulla dura e pericolosa striscia di un autodromo”.

A Vallelunga (1 novembre) giunse secondo nella 2^ batteria (dopo aver fatto il giro più veloce in 0'40" 2, alla media di 125,372 Km/h) e quinto nella finale, vinta da Lucio De Sanctis, precedendo Maria Teresa Defilippis.
Nella classifica finale del 1° Campionato Italiano Conduttori di Formula "Junior" (1958) giunse al secondo posto assoluto (14 punti), preceduto da Roberto Lippi (37 punti).

Seppure ancora di giovane età, smise di correre, anche per rispetto verso sua madre: "Ogni mia partenza da casa per una corsa, portandomi dietro il casco, era per lei fonte di ansia e di preoccupazione".