Giro delle Tre Provincie
Il "Giro delle Tre Provincie" fu un'importante corsa automobilistica la cui prima edizione ebbe luogo l' 11 agosto 1929. Come si deduce dal titolo della corsa, il percorso toccava 3 Provincie, quelle di Bologna, Pistoia e Modena: il tratto "modenese" interessava, appunto, il Frignano. Porretta Terme era la sede della partenza e dell'arrivo; da Porretta si entrava poi in Toscana, nelle strade a picco sui burroni fino a Pracchia, al bivio di Pontepetri, proseguendo per il Monte Oppio per poi scendere a S.Marcello Pistoiese e per poi risalire verso il passo dell'Abetone; si entrava poi in Emilia, toccando Pievepelago, Montecreto, Sestola e Fanano; si tornava, infine, nel bolognese ritornando, attraverso Lizzano in Belvedere, appunto a Porretta. Strade, allora, "bianche", non certamente paragonabili a quelle odierne, quindi il percorso, tutto in montagna, era particolarmente selettivo.
Notizie dettagliate si sanno delle edizioni del 1929, del 1930 e del 1931.
11 agosto 1929
Le notizie di questa prima edizione della corsa si hanno dal libro “Le corse ruggenti” di Giulio Schmidt: una corsa importante soprattutto perché pone le basi alla formazione della “Scuderia Ferrari” e, quindi, anche della lunga e leggendaria storia dell’Ing. Enzo Ferrari nel mondo delle corse automobilistiche.
“L’1 settembre è un giorni importante. Si corre la prima edizione del Circuito delle Tre Provincie. A Bagni di Porretta, punto di partenza e di arrivo della gara, c’è anche Ferrari. Non è in abbigliamento da gara, ma in giacca e cravatta, tirato a lucido. Si fa fotografare accanto a un giovane pilota modenese, Peppino Adami, che aveva acquistato da poco un’ Alfa “6C 1500 Sport” di serie. Con una “6C 1750” senza compressore c’è un altro giovane, Alfredo Caniato, di Ferrara. E poi, ecco Mario Tadini, rampollo di una ricca famiglia bergamasca di stanza a Bologna. Avevano tutti qualcosa in comune: una macchina acquistata dal Cav. Enzo Ferrari, nella sede di Bologna. Erano dei debuttanti. “Autentici gentlemen”, li definì l’”Auto Italiana”. E col volante ci sapevano fare. Nella classifica generale del Circuito delle Tre Provincie troviamo Mario Tadini terzo, Giuseppe Adami quinto e primo della classe 1500, Alfredo Caniato sesto. I clienti di Ferrari avevano ora bisogno di un organizzatore e di una struttura di assistenza. Qui, a Bagni di Porretta, erano nati i presupposti per proporre una Scuderia. Qualcosa di veramente serio.
La prima edizione del "Giro delle Tre Provincie" fu vinta da Giuseppe Morandi (O.M.), alla media oraria di 60, 707 Km/h, davanti a Luigi Fagioli (Maserati) e a Mario Tadini (Alfa Romeo)..
Una sera, a Bologna, nella Casa del fascio si festeggia Borzacchini, che con la Maserati 16 cilindri ha stabilito a Cremona, il 28 settembre, il record mondiale di velocità sui 10 chilometri: 246,069 di media. Alla cena partecipa anche Enzo Ferrari. E’ al tavolo in compagnia di Caniato e Tadini.
Improvvisamente, Ferrari propone di costituire una scuderia. Caniato e Tadini, che hanno alle spalle una solida situazione finanziaria, accettano con entusiasmo. L’1 dicembre, nello studio dell’avvocato Levi di Modena, nasce ufficialmente la Società Anonima Scuderia Ferrari. Una società per azioni. Caniato e Tadini ci mettono i soldi. Ferrari il lavoro, l’esperienza, il nome. Prima ancora di essere legalmente costituita, nel mondo dei motori si parla già con entusiasmo di questa nuova iniziativa di Enzo Ferrari”.
Di conseguenza, il Circuito delle Tre Provincie, corsosi anche sulle strade dell’alto Frignano, funse da stimolo per una delle più grandi avventure sportive della storia dello sport.
10 agosto 1930
La Scuderia Ferrari si presentò al via con cinque vetture: due Alfa Romeo "1750 GS" per Arcangeli e Tadini e tre "1750" per Siena, Borzacchini e Enzo Ferrari. I rivali erano Clemente Biondetti (Bugatti), Amedeo Ruggeri (Maserati) e Guido Strazza (Lancia Lambda).
La "Gazzetta dello Sport", in data 8 agosto, informava che "la Scuderia Ferrari, al completo, ha scelto Sestola quale suo quartier generale e da una settimana ha concentrato colà i suoi corridori, onde permettere loro un più facile accesso al circuito". Il settimanale "L'Auto Italiana" scriveva: "Il percorso è dei più attraenti e suggestivi che si possano trovare, tutto a curve, in salita e in discesa".
Al via c'erano 36 concorrenti. A S.Marcello Pistoiese era in testa Arcangeli, precedendo di 1' Ferrari e Borzacchini, di 2' Ruggeri e Tadini, di 3' Strazza, di 4' Siena e di 5' Biondetti.
A Pievepelago balzò in testa Borzacchini, staccando Arcangeli di 5' e Ferrari di 6'.
A Sestola non transitarono Borzacchini e Ferrari: il primo si era fermato un chilometro prima per guasto alla ruota posteriore destra, mentre Ferrari (faceva coppia con il fedele Peppino Verdelli) ruppe la spina del bilanciere del carburante.
A Porretta la Scuderia Ferrari piazzò tre vetture nelle prime cinque: 1° Luigi Arcangeli alla media oraria di 64, Km/h, 2° Mario Tadini e 5° Siena (3° fu Amedeo Ruggeri su Maserati). I primi due superarono la media di Morandi del 1929 di oltre 7', passando i 64 Km/h, "media invero elevatissima se si tiene calcolo del tormentato percorso che ha richiesto uno sforzo eccezionale ai piloti e alle macchine" (così scriveva "Il Littoriale", quotidiano sportivo di Bologna, organo ufficiale del C.O.N.I.). Un giovanissimo Luigi Fagioli (diventera' poi uno dei piu' importanti "nomi" dell'automobilismo italiano di ogni tempo) si aggiudico' la classe fino a 1.100 cc. con il tempo di 2h 09' 34".
Il vincitore, il romagnolo Luigi Arcangeli (soprannominato "il leone di Romagna"), morirà poi durante una sessione di prove del G.P. d'Italia, a Monza, il 23 maggio 1931.
9 agosto 1931
L'edizione del 1931, forse l'ultima, riveste una grande importanza nella storiografia dell'automobilismo sportivo. Per 2 motivi:
Su "Una vita per l'automobile", edito nel 1998, vengono riportate queste annotazioni dello stesso Ing. Enzo Ferrari: "Presi la decisione di non gareggiare più nel gennaio del 1932, quando nacque mio figlio Dino. Le ultime mie corse della stagione precedente erano state la Bobbio-Monte Penice, il 14 giugno, sulle colline di Piacenza, e il Circuito delle Tre Provincie".
Tazio Nuvolari (giunto da Mantova, con la stessa vettura usata poi in corsa, poco dopo mezzogiorno e cioè circa 4 ore prima della partenza) era in coppia con il fido meccanico Decimo Compagnoni, mentre Enzo Ferrari era con Peppino Verdelli. Essendo al debutto assoluto in quella corsa, il "mantovano volante" non conosceva per niente il circuito, al contrario di Enzo Ferrari.
Cesare De Agostini, nel suo libro "L'antileggenda di Nuvolari", così scrive:"Invece, per il Circuito delle Tre Provincie, una gara minore, (Nuvolari) rischia l'impossibile. E per che cosa poi? Per battere Enzo Ferrari, che è sceso lui stesso in gara al volante di un' Alfa 2300 otto cilindri. Nuvolari è invece seduto su di una 1750 sei cilindri".
Impressa nella memoria con caratteri ancora più indelebili di quanto normalmente non gli avvenga, questa gara rimane la sincera testimonianza della vocazione, non solo teorica ma anche pratica, di Enzo Ferrari per l'automobilismo.
E' difficile, specialmente ora, immaginare quell'uomo con casco e occhiali. Ferrari, manovratore di uomini e di idee, riesce ad esprimere qualcosa anche nel manovrare il volante di un'auto. Quando si scoprirà anche scrittore riporterà di questa corsa il commento immediato di Nuvolari dopo l'arrivo: "PER BATTERTI MI HAI COSTRETTO A LAVORARE COME NON HO MAI FATTO !". Preziosissimo riconoscimento per il protagonista di Maranello, che un giorno era convinto di dover diventare semplicemente corridore.
In effetti la gara è tiratissima. Il primo tratto, dal traguardo a Pracchia (per Molino del Pallone), è coperto da Nuvolari in 15'25" e da Ferrari in 15'30". Da Pracchia a S.Marcello Pistoiese: Ferrari 25'30", Nuvolari 26'. A Pievepelago: Ferrari 56'16", Nuvolari 56'30". A Sestola è primo Nuvolari con 30" di vantaggio (1h 16'30" contro 1h 17'). A Lizzano i secondi di vantaggio sono solo 15. Al traguardo, la differenza fra la 1750 e la 2300 è di 32" e 4/5. Terzo classificato fu Sergio Rusca su Alfa Romeo. La media oraria di Nuvolari fu di 64,913 Km/h.
Avevano "lavorato" tutti e due.
Biondetti e il conte Rusca, terzi a pari merito, avevano invece accumulato un ritardo di quasi 6' ! Borzacchini, compagno di squadra di Ferrari, si era ben presto dovuto ritirare.
Lo scrittore Luigi Marinatto, nel libro "Racconti dello Sport" edito nel 1960 da Vallecchi, descrive (pag. 493-495) quella giornata intitolando le sue righe: Nasce "Nivola". Ecco i passi più salienti riguardanti il passaggio di Ferrari e Nuvolari attraverso la nostra montagna:"... affrontano i tornanti dell'Abetone. Salgono a quota 1.338, affrontano la discesa Si scende a Pievepelago, Riolunato, Montecreto, strade incredibili, siamo a quota mille, si scende ancora per Sestola, Fanano, Lizzano in Belvedere, Silla ... A Sestola, sugli spalti di una rudimentale tribunetta, ammiratori di Nuvolari col cronometro alla mano avevano registrato le posizioni di corsa che lo stesso Nuvolari non conosceva. Era anzi convinto di trovarsi a notevole distanza da Ferrari e gli premeva soltanto di portare a termine quella drammatica corsa. Invece gli improvvisati cronometristi gli comunicano, con segnali e urla frenetiche, il tempo: quaranta secondi esatti di distacco. Da Sestola a Porretta vi sono trentasei chilometri ... La strada rimbalza in discesa, entra nella smeraldina piccola conca di Lizzano, tra verdi opulente ombre di alberi antichi forse quanto gli antichi Etruschi che abitavano quella zona ... Enzo Ferrari aveva già tagliato il traguardo: la folla lo aveva applaudito vincitore ... Da Silla a Porretta, su una strada finalmente pianeggiante, Nuvolari falcia le ultime curve. O la va o la spacca ... Sbucano (Nuvolari e il suo meccanico, anche lui a bordo, Decimo Compagnoni) sul rettifilo sollevando un boato tra la folla. Ferrari e Borzacchini si guardano senza fiato. Nuvolari si era mangiato i quaranta secondi ed era primo con pochissimi secondi di vantaggio. Ma era incredibilmente primo. E anche il "Circuito delle Tre Provincie" entrava nel suo albo d'oro".
La "Gazzetta dello Sport" così commentava: "La lotta è stata incerta fino all'arrivo, perché anche Ferrari si è difeso con grande energia e lui pure, al pari di Nuvolari, ha migliorato il record di Arcangeli".
E "Il Littoriale": "Nuvolari ha vinto in discesa. Chi ha veduto Nuvolari scendere dall'Abetone, chi lo ha veduto calare come un falco da Sestola e da Lizzano, dice lo spettacolo indimenticabile del piccolo audacissimo campione, che sembrava infondere alla macchina la sua volontà di ferro, al limite sempre delle possibilità di guida. Nuvolari e Ferrari, l'uno grande campione, l'altro pilota di altissima classe: vogliamo accomunarli nell'elogio".
Si riporta la cronaca dell’edizione del 1931 apparsa sul settimanale modenese “La Settimana Modenese” (Anno II, N. 33, pag 11):
IL TRIONFO DELLA SCUDERIA FERRARI
Il 3° Circuito delle Tre Provincie, per la impeccabile organizzazione dell’A.C Bologna, auspice il maggiore Guerrini, ha avuto un lieto successo e si è svolto attraverso la zona montana dell’Appennino che interessa le provincie di Bologna, Pistoia e Modena. All’Abetone, a Fiumalbo, a Pievepelago, a Sestola e a Fanano le nostre colonie di villeggianti si sono assiepate lungo i bordi delle strade plaudendo ai valorosi piloti che lottavano per un’ambita vittoria. Nuvolari, il grande Tazio, ha portato alla vittoria la sua Alfa 1750 Pirelli, scrivendo il suo nome nell’albo d’oro della corsa, guadagnata nel 1929 da Morandi su O.M. e nel 1930 dal compianto Arcangeli su Alfa 1750. Nuvolari ha preceduto al traguardo, per pochi secondi, il cav. Ferrari, che fino a metà corsa era segnalato dai diversi controlli come il probabile vincitore. Un incidente di strada lo ha attardato quanto bastava per perdere il lieve vantaggio. Ad ogni modo il trionfo della Scuderia Ferrari è stato completo poiché due macchine hanno terminato la gara ai primi posti, migliorando entrambe il record stabilito da Arcangeli lo scorso anno. Borzacchini, che evidentemente attraversa un periodo poco fortunato della sua carriera sportiva, si è ritirato a pochi chilometri dalla partenza per un banale incidente di macchina: peccato, perché avrebbe potuto guadagnare punti preziosi per la classifica del campionato italiano vetture sport.
Per il pilota Enzo Ferrari quello fu l'ultimo striscione d'arrivo.
CLASSIFICA FINALE
Classe oltre 1100 cc.:
1°) Tazio Nuvolari (Alfa Romeo 1750 Pirelli), che ha percorso i 128,500 Km. in 1h 58’46”, alla media di 64,914 Km/h
2°) Enzo Ferrari (Alfa Romeo 1750 Pirelli) in 1h 59’19”
3°) Rusca (Alfa Romeo 1750) in 2h 04’41”
4°) Biondetti (Bugatti 2000) in 2h 04’41”
5°) Boni (Alfa Romeo 1750) in 2h 08’19”
6°) Tabanelli (Ford) in 2h 12’03” 7° assoluto
7°) Bruno (Alfa Romeo 1750) in 2h 16’27” 9° assoluto
8°) Cobianchi (Alfa Romeo) in 2h 21’02” 10° assoluto
Classe 1100 cc.:
1°) Luigi Fagioli (Salmson Dunlop) in 2h 10’24”, alla media di 59,119 Km/h 6° assoluto
2°) Ciani (Fiat 509) in 2h 15’06” 8° assoluto
3°) Romano (Bugatti) in 2h 26’15”
4°) Turchi (Fiat 509) in 2h 28’53”
Tazio Nuvolari battè il record della corsa, detenuto da Arcangeli, vincitore dell’edizione del 1930 in 1h 59’51”.
Nella classe “1100 cc.”, Luigi Fagioli non riuscì a battere il suo stesso record, ottenuto nell’edizione del 1930.