Palmiro Serafini

Nato a S. Anna Pelago il 27-2-1945, iniziò a sciare all'età di cinque anni e a sei anni vinceva una 2 Km. a Pavullo.

Nel 1964 era nella squadra "A" azzurra "juniores", vincendo pure un titolo italiano e classificandosi al 2° posto nella Coppa Consiglio in Val d'Aosta.

Nel 1965, nei Campionati Italiani "juniores" di Caspoggio (Sondrio), vinse il titolo nell'individuale sui 10 Km. (battendo i campioncini del Cadore, della Val d'Aosta e dell'Alto Adige) e nella staffetta 3x8 Km. (con Matteo Fontana e Tonino Biondini). Fu poi 1° nelle Qualificazioni Nazionali di Passo Rolle, di Ronzone, di Selva di Val Gardena, di Concei e nella gara internazionale di Chamonix.

Nel '66 entrò nei "seniores". Nella stagione '66-'67 fu 10° alla 15 Km. di Le Brassus, 8° alla 30 Km. del Tirolo e 3° alla 15 Km. dei Campionati Italiani Assoluti di Falcade.
Nel corso del '67 entrò a far parte della squadra "A" azzurra "seniores".

Nella stagione '67-'68 fu 9° alla Coppa Consiglio in Val d'Aosta e poi partecipò a numerose gare in Scandinavia: fu 8° nella 30 Km. di Meraaker (Norvegia), 4° nella 12 Km. di Faaker (Norvegia) e 16° nella 30 Km. di Kolsva (Norvegia), a meno di 2' dal vincitore. In quest'ultima occasione, il campione norvegese Jo Eggen chiese, dopo l'arrivo, a Bengt Hermann Nilsson, C.T. della Nazionale Italiana di fondo: " Chi è mai quell'italiano che scia così bene?", riferendosi a Palmiro Serafini. Diventò uno dei primi cinque fondisti italiani.

Nel 1968 faceva parte della squadra alle Olimpiadi Invernali di Grenoble (Francia) insieme a Nones, Gianfranco e Aldo Stella, De Florian, Manfroi, Stuffer, Bacher, Scola, Blanc, Kostner e con Tonino Biondini come riserva (Serafini e Biondini erano i soli appenninici). Gareggiò nella staffetta 4x10 Km., primo atleta appenninico a partecipare ad una gara nordica olimpica ("uno dell'Appennino, novità interessante come aprire un nuovo libro di geografia", così scriveva il celebre giornalista sportivo Gian Paolo Ormezzano), che prese il via nel seguente ordine: Giulio De Florian nella prima frazione, seguito da Franco Nones, Palmiro Serafini e Gianfranco Stella. L'Italia si classificò al 6° posto, dopo una disastrosa prima frazione di De Florian: gli altri tre fecero una gara maiuscola, ma non riuscirono a portare la squadra più in alto, preceduta anche dalla Svizzera ("entusiasmante frazione nella staffetta", così i giornali definirono la prova di Serafini).

Pochi giorni dopo le Olimpiadi, si svolsero i Campionati Italiani Assoluti a S. Anna Pelago e a Madonna di Campiglio. A S. Anna fu 3° nella 15 Km. e 5° nella 30 Km.; a Madonna di Campiglio fu 3° nella 50 Km. e vinse il titolo nella staffetta, correndo per il Centro Sportivo Esercito.

Piena di grossi risultati fu la stagione '68-'69, ottenuti specie in gare scandinave: infatti, in novembre, la squadra italiana andò al nord per un lungo periodo di allenamenti e gare . Al Monolito (una famosa corsa notturna attorno la città di Oslo) fu 2° degli italiani, dietro Nones, fornendo una grande prestazione, tanto che i grossi campioni nordici (Harviken, Martinsen, Gronningen) si complimentarono con lui.

Due suoi capolavori furono la 18 Km. di Hammerdal (Svezia) e la 21 Km. di Meraaker (Norvegia). In Svezia (con un temperatura di 50° sotto zero!) fu 5° assoluto, a 36" dal vincitore svedese Boelling (a metà gara Palmiro era 2° a soli 2" dallo svedese). In Norvegia giunse 3° assoluto, con una prestazione che deriviamo dalle righe della "Gazzetta dello Sport": " Raffreddati Nones e Bacher, entrambi costretti al ritiro per l'indisposizione, è stato Palmiro Serafini a tener testa ad alcuni tra i più forti esponenti della squadra nazionale di Norvegia, in un entusiasmante duello spalla-a-spalla con Gronningen, Tyldum, Skjemstad, Myrmo e Lundemo. Serafini ha ottenuto, alla fine, un terzo posto brillantissimo, che garantisce sull'eccellenza delle sue attuali condizioni di forma". Fu poi 6° nella 15 Km. di Faaker (Norvegia), ottimo a Storhoegen (Svezia) e 2° nella staffetta di Foetlinge, dopo aver stabilito il miglior tempo assoluto di frazione! In Italia vinse, nella Settimana Internazionale del Fondo, la staffetta 4x10 Km., con Aldo Stella, Franco Nones e Gianfranco Stella; seguirono le vittorie, a fine stagione, nella 4x10 Km. di Cortina d'Ampezzo (con Lombardi, Kostner e Manfroi), facendo vincere all'Italia la Coppa Kurikkala, nel 1° "Trofeo Parravicini", gara di sci-alpinismo nell'alta Val Brembana, insieme a Livio Stuffer (Centro Sportivo Esercito) e nella 2^ "nordica notturna" di Andalo, dove precedette Virtalen e Siitonen. Fu 4° ai Campionati Militari di Andermatt. Ai Campionati Italiani Assoluti di Tarvisio (1969) non ottenne, invece nessun risultato.

Nel 1970 fu il portabandiera della squadra nazionale italiana ai Campionati Mondiali di Strbske' Pleso (Cecoslovacchia), ma non prese parte a nessuna gara.

Nel 1973, con Gianfranco e Aldo Stella, ottenne una magnifica vittoria nel "Trofeo Mezzalama", un'importante gara di sci-alpinismo che arrivava a Gressoney: i tre percorsero i 35 Km. in 3h 40' 35" (fu una "clamorosa affermazione delle "penne nere" della scuola militare di Aosta") . Il Trofeo, la cui prima edizione ebbe luogo il 28-5-1933, era una competizione in onore di Ottorino Mezzalama, grande pioniere dello sci-alpinismo, morto, travolto da una valanga, il 23-2-1931.

Nel 1974 ci fu la seconda vittoria nel "Trofeo Parravicini", in coppia con Aldo Stella (Centro Sportivo Esercito).

Terminò poi la carriera con altre gare nazionali e zonali. Nel periodo di maggior splendore agonistico, i giornali lo definirono "Il bello dell'Appennino" e "Il purosangue dell'Appennino".