Anno 1981-1982

MUSEO NATURALISTICO DEL FRIGNANO (“service” permanente dal 1982)

Doveva essere “solo” un erbario per dare una degna sistemazione alle raccolte, sparse in diversi siti italiani ma soprattutto presso l’Università di Firenze, di quattro illustri botanici frignanesi (Mons. Adolfo Lunardi, Don Alberto Corsini, Dr. Domenico Riva, Dr. Vittorio Mori). Nasceva invece, nel ventennale di fondazione del Club, il “Museo Naturalistico del Frignano”.
Un notevole impegno finanziario e, soprattutto, il lavoro appassionato di alcuni Soci (tra i quali i due veri artefici della nascita del Museo, il Dr. Giuseppe Lami e il Dr. Ferruccio Minghelli, Comandante del Corpo Forestale dello Stato della provincia di Modena) hanno dato vita a una struttura che, da sola, ha sempre qualificato il Lions Club di “Pavullo e del Frignano”.
Fu inaugurato il 20 giugno 1982, presenti il Dr. Giuseppe Lami (Presidente del Ventennale) e i Soci del Club, numerose Autorità civili e lionistiche, Sindaci di vari Comuni e numerosi cittadini: fu poi consegnato all’ Accademia Scientifico – Letteraria - Artistica “Lo Scoltenna” di Pievepelago che, quale Ente riconosciuto dallo Stato, ne avrebbe curata la gestione.
Fu sistemato, con la collaborazione del Comune di Pavullo e con la direzione del Dr. Lami, in quattro sale del Convento dei Frati Cappuccini di Pavullo ed è stato visitato da numerosissimi cittadini appassionati della natura e da numerosi studenti di scuole, di ogni ordine e grado, della Regione: per questi ultimi, per farli avvalere di questa struttura didattica, si sono sempre organizzate visite guidate. Il Club, come ulteriore “service”, ha poi messo a disposizione una serie di cartoline illustranti le varie sezioni.

Dopo la sua prematura scomparsa, avvenuta nel gennaio 1995, il Museo è stato intitolato alla memoria del Dr. Ferruccio Minghelli, che dedicò all’allestimento del Museo grande impegno, dedizione e tutto il grande amore che nutriva per la sua terra frignanese.
Nel 1999, in seguito al terremoto del mese di luglio, il Museo ha dovuto chiudere per alcuni danni subiti dalle strutture murarie, per fortuna di non grave entità. Successivamente è rimasto chiuso fino al giugno 2003 sia per la riparazione dei danni che per una completa ristrutturazione del materiale espositivo: l’onere economico di quest’ultima è stato supportato dal Club (tramite il ricavato della mostra fotografica “Il Frignano e lo Sport”) e da “Lo Scoltenna”, con la fattiva collaborazione della Provincia di Modena e del Comune di Pavullo. Dal luglio 2003 sono riprese le visite del pubblico e, dalla primavera del 2004, anche le visite guidate delle scolaresche.
Dal 2000 il Club e “Lo Scoltenna” si sono adoperati anche per reperire una più ampia e degna sede: sono stati ripresi i contatti con la Provincia di Modena, con l’Istituto dei Beni Culturali di Bologna e con il Comune di Pavullo del Frignano che, a sua volta, ha interessato la Fondazione della Cassa di Risparmio di Modena. Dopo quattro anni di febbrile attività e anche per la fattiva opera del Presidente ‘03-’04, Avv. Gianpaolo Lenzini, e dell’apposita Commissione del Club, la sede (dopo una prima destinazione presso l’edificio delle “Scuderie-Caserma Dragoni Estensi”, palazzo ex-carceri mandamentali) è stata reperita in un luogo prestigioso, rappresentato da tre piani, completamente ristrutturati, del castello di Montecuccolo, la più importante emergenza architettonica del Frignano nonchè luogo di nascita, nel 1609, di Raimondo Montecuccoli, il “figlio” più illustre di Pavullo nonché grande condottiero dell’Impero nel XVII secolo. Il castello diventerà così, con altre concomitanti importanti mostre permanenti di pittura (Gino Covili) e di scultura (Raffaele Biolchini), il polo artistico più importante della nostra montagna.

Interamente dedicato al territorio del Frignano, il Museo raccoglie numerosissimi esemplari della flora e della fauna locali, dalla pregevole campionatura di reperti botanici e di essenze arboree tipiche delle montagne circostanti (castagno, pioppo nero, prugnolo, sambuco rosso, agrifoglio, tasso ecc.) alla ricca collezione di animali impagliati. Quest'ultima include esemplari di ungulati, come daini e cervi, di uccelli locali (cuculo, poiana, falco pescatore, barbagianni, civetta, airone cenerino, ghiandaia, gazza ladra) o di passaggio (cicogna bianca), di carnivori diurni e notturni (faina) nonché di roditori (tasso, ghiro, scoiattolo).

Il territorio è illustrato in un plastico al 25.000, sul quale sono rappresentate le curve di livello tracciate sulla base cartografica I.G.M. e mostra fedelmente l'orografia e l'idrografia del Frignano.

Una sezione del museo è dedicata all'entomologia e comprende una discreta raccolta di lepidotteri, coleotteri, ditteri e imenotteri; un'altra ai funghi e alle muffe, mentre alcune vetrine accolgono esemplari di uova di volatili.

Molto interessanti, soprattutto dal punto di vista scientifico per la loro unicità, sono gli erbari dei botanici Lunardi, Mori e Riva, che comprendono alcune migliaia di specie arboree ed erbacee tipiche del nostro territorio.

Un'altra sezione ospita una raccolta di minerali e fossili del Frignano, assieme ad alcuni campioni dei diversi tipi di suoli della stessa regione: sono profili pedogenetici elaborati dall'Università di Padova. Alcuni pannelli esplicativi illustrano il processo di fossilizzazione ed i principali affioramenti dell'Appennino modenese, mentre un ampio riquadro rappresenta la Pangea ed illustra le diverse fasi di trasformazione subite dalle terre emerse, nel corso del processo di deriva dei continenti.Un pannello illustra le ere geologiche.

Il Museo è attualmente collocato presso il Convento dei Padri Cappuccini di Pavullo. Fa parte del Sistema Museale Provinciale ed è iscritto all'Associazione Nazionale Musei Scientifici (A.N.M.S.).