Torneo della Montagna

Il TORNEO DELLA MONTAGNA, organizzato dalla sezione modenese, sorta nel 1946, del Centro Sportivo Italiano (C.S.I.), nacque nel 1961 e, dagli inizi ad oggi, si è conquistato un posto di assoluto rilievo nel panorama calcistico modenese. Gli inizi vanno ascritti alle finalità precipue del C.S.I.: “fare quello che altri, a volte, trascurano”.

Nessuno, allora, pensava ai giovani della nostra Montagna, in particolar modo a quelli che non avevano un campo regolare e una Società con solide basi organizzative. Nei primi anni ’60 le strutture sportive erano del tutto inadeguate e, salvo rare eccezioni, si giocava in piccoli campi parrocchiali: nel Frignano “centrale” impianti adeguati li avevano Pievepelago, Sestola e Serramazzoni, già allora sedi di “ritiri” estivi di importanti squadre professionistiche, mentre, nei comuni di Montefiorino e di Frassinoro, i pochi campi praticabili erano Piandelagotti, Frassinoro, Fontanaluccia, Romanoro, Vitriola e Farneta. Il “Torneo della Montagna” riuscì ad essere, su larga parte dell’Appennino Modenese, un veicolo promozionale dello sport stesso: oggi tutti i Comuni hanno campi di calcio discretamente organizzati e palestre, cosicchè i giovani della montagna possano fare attività sportiva tutto l'anno.

Il Gruppo Dirigente del C.S.I., appassionato e sensibilissimo allo sviluppo dello sport nel nostro Appennino, con la creazione di questo “campionato estivo” diede corpo e identità ad una manifestazione che è stata, ed è tuttora, qualcosa di irripetibile sia per la sua capacità di coinvolgimento e per la sua passione “campanilistica” che per l’attenzione sempre maggiore che ha saputo suscitare da parte dei “mass-media”.

Il C.S.I., con il “Torneo della Montagna”, introdusse una sequenza di gare inserite in un calendario che prevedeva gironi eliminatori, quarti di finale, semifinali e finale, proprio come la struttura della ben più famosa “Coppa dei Campioni”. E’ sempre stato un vero campionato e la squadra vincitrice ha sempre potuto fregiarsi del titolo di “campione”.

In tutte le sue edizioni, insieme a partite scialbe e noiose delle quali non c’è più memoria, se ne sono disputate molte altre memorabili, con fasi emozionanti e indimenticabili, che sono, ancor oggi, oggetto di ricordo e di discussione.

Il “Torneo” è stato anche ricco di episodi che, con la gara vera e propria, non hanno avuto nulla a che fare: aneddoti curiosi e cronache di risse, di assalti notturni e di scherzi più o meno “pesanti”. Tutto un “condimento” extra-sportivo che lo ha reso ancor più celebre.

Doverosamente, occorre annotare che tutte le notizie qui riportate, e riferentesi alle edizioni dal 1961 al 2000, sono state prese da resoconti de “La Gazzetta di Modena” e dal libro “Una storia sbagliata” di Angelo Gualtieri.

SCHEGGE DI STORIA

La prima edizione del 1961 vide un esordio alquanto sommesso con la partecipazione di sole 6-7 squadre, tutte prevalentemente composte da calciatori locali e da qualche villeggiante. Primo “campione” fu la squadra de “La Veloce” di Fiumalbo, unaocietà di gloriose tradizioni, che si impose (2-0) sul Montecreto. Tra le iscritte, anche le formazioni di Fanano, Pavullo e Lama Mocogno.

Il “Torneo” non fu disputato nel 1962 e nel 1963.

Nel 1964 vinse il Fontanaluccia con la sua squadra di buoni giocatori locali, “anche se nel paese non ricordano nemmeno di averlo vinto” (da “Una storia sbagliata”, pag. 184).

Solo giocatori locali costituivano la squadra del Frassinoro, vincitrice nel 1965 sulla “Virtus” di Pievepelago in una combattutissima finale. Parità (2-2) al termine anche dei tempi supplementari: decisivo l’ultimo rigore di Carlo Marcolini! Frassinoro sarà protagonista, anche negli anni successivi, con giocatori molto forti: tra questi si annoverava anche il compianto Tonino Biondini che, più che nel calcio, rivelerà le sue grandi doti nello sci di fondo.

Frassinoro aveva battuto sul suo campo, in precedenza, i “cugini” del Piandelagotti in una vera partita “di cartello”: da Piandelagotti partì un pullman di tifosi (forse, era la prima volta che succedeva!) a sostenere la squadra, gestita da Giancarlo Piacentini, più noto come “Pitto”, punto di riferimento del calcio del suo paese per tutti gli anni ’60. Frassinoro fu dominato nel primo tempo, ma, alla fine, riuscì faticosamente ad imporsi (3-2) nel 1966, con gli ospiti non del tutto soddisfatti dell’arbitraggio.

Nel 1967 vittoria a sorpresa del Rovolo, una delle frazioni più piccole del Comune di Frassinoro con il suo centinaio di abitanti. La sua unica vittoria nel “Torneo” l’ottenne battendo, in finale a Pievepelago, il Polinago ai calci di rigore. In quell’anno il Rovolo formò una squadra molto forte, con giocatori del Sassuolo, con alcuni milanesi in villeggiatura e con alcuni “locali”: c’era anche un francese, Gèrard Rouve, un centravanti dal gol facilissimo che militò nelle giovanili del Marsiglia. Vinta quell’edizione, il Rovolo sparì, tanto che gli avversari, gelosi del successo, coniarono un detto di scherno: “I an vindù anch’i vach” (“hanno venduto anche le vacche”).

Nel 1968 il “Torneo” denotava una crescente spettacolarità e un numero sempre più elevato di compagini partecipanti. La “Virtus” di Pievepelago si aggiudicò quell’edizione imponendosi, in una sofferta finale sul proprio campo, al “Trabattoni” di Zocca (5-3). I tempi regolamentari finirono in parità (2-2), poi due giocatori di Zocca furono costretti a lasciare il campo cosicchè Pievepelago, che impiegava quasi l’intero blocco del Sassuolo Calcio e la “stella” carpigiana Ivan Feriani, riuscì ad imporsi. Quella finale fu arbitrata da un giovane Alberto Benassi, che diverrà poi segretario e “leader” indiscusso del C.S.I. modenese.

Il Farneta, la frazione più importante del Comune di Montefiorino, fu eliminata in semifinale nel 1968 ma, nel 1969, si aggiudicò la sua prima vittoria, imponendosi, in finale a Sestola, sul Fanano con uno straripante 5-0! La squadra sorse in un paese di pochi abitanti, come Rovolo, ma, al contrario di quest’ultimo, non sarà una “meteora” ma un autentico fenomeno sportivo e sociale destinato a durare nel tempo, dimostrato dai quattro successi ottenuti (1969, 1970, 1981, 1982) e dalle due finali disputate (1984, 1992), tanto che verrà degnamente definita la “Juventus della montagna”. Alla fine degli anni ’60, la squadra fu fondata da una triade: il parroco Don Ignazio Barozzi, il barista Luigio Martelli e il medico Dr. Maurizio Martini. Era costituita da uno strano “mix” di giocatori “locali” (alcuni dal Rovolo) e di altri lombardi e milanesi, per lo più figli di emigrati che, in estate, tornavano nel paese natio portandosi dietro alcuni amici, buoni calciatori.

Epica la finale del 1970, disputatasi a Sestola, tra il vincitore Farneta e i “cugini” del Montefiorino: un “derby” accesissimo e molto sentito dai tifosi delle due parti. Si portò in vantaggio il Montefiorino, che dominò nel primo tempo, grazie ad una prodezza personale dell’ala destra Zecchini, poi, in pochi minuti, il Farneta, “sulla carta” più debole, ribaltò la situazione con Gazzetti e Zerbini, che firmarono il definitivo 2-1. Minuti finali terribili, con il Montefiorino che colpiva due pali prima di concedersi, impavido, ai lazzi dei vincitori. Come dato curioso di quella finale il fatto che il portiere del Montefiorino era Maurizio Paladini, poi Sindaco del suo paese e futuro onorevole presso la Camera dei Deputati: proprio una sua clamorosa topica consentì la seconda rete, decisiva per il risultato, del Farneta. Di quella splendida finale resta il ricordo dei tifosi del Montefiorino che, per un pomeriggio, invasero Sestola, riempiendone poi il campo sportivo, gremito in ogni ordine di posti.

Nel 1971 la finale si disputò nel campo sportivo di Fiorano, in quanto i principale terreni di montagna (Pavullo, Pievepelago, Sestola) erano impegnati in “amichevoli” di lusso con le squadre professionistiche in ritiro: questa decisione fu da molti criticata, in quanto la maggior parte riteneva che dovesse essere giocata, anche su un campo non perfetto, in montagna ed anche perchè la tifoseria locale era del tutto disinteressata all’avvenimento e perché, in pianura, c’era un gran caldo.
Nel 1971 si ripropose il “derby” tra Farneta e Montefiorino: quest’ultimo coronò il proprio sogno, vincendo per 1-0, in una gara non bella, aspramente combattuta e ricca di colpi “proibiti” (la rete fu segnata dal centravanti Romeo Franchini, detto “l’inglese” poiché figlio di genitori di Costrignano emigrati in Gran Bretagna).
L’inizio del declino del Farneta fu assai singolare: infatti, il Parroco Don Ignazio Barozzi, uno dei tre artefici delle recenti vittorie, fu trasferito, per esigenze pastorali, a Sestola.In quell’edizione si fecero ben notare anche Montecreto e Polinago, le altre due semifinaliste, oltre a Piandelagotti (che, tuttavia, non riuscì a superare il girone di qualificazione) e Boccassuolo, che, proprio in quell’anno, iniziò la sua bella avventura nel Torneo. Il Boccassuolo perse solo ai calci di rigore con il Farneta, nella gara di spareggio per l’accesso alle semifinali, giocata a Castellarano (RE).

Il 1972 fu l’anno del Piandelagotti. Nel girone di qualificazione vinse a Boccassuolo e, dopo oltre trent’anni, a Frassinoro (4-2): in quest’ultimo incontro, passato in vantaggio, il padre di uno dei giocatori del Frassinoro scese sul terreno di gioco e, brandendo un ombrello, minacciò di picchiare tutti i giocatori avversari! In semifinale battè il Montecreto con un memorabile 7-1, mentre altrettanto grande fu l’altra semifinale tra il vittorioso Montefiorino e il Palagano.
Nonostante la disponibilità del campo di Pievepelago, la C.S.I. decise di far disputare la finale a Romanoro, un campo ritenuto non idoneo dai dirigenti e dai tifosi del Piandelagotti: vane le loro rimostranze e l’avvertimento scherzoso di qualche tifoso buontempone che inviò minacciosi telegrammi alle Autorità, Carabinieri compresi, del tipo: “Campo Romanoro minato. Stop”. In ogni caso, il Piandelagotti battè nettamente (2-0) i campioni in carica del Montefiorino.

Il 1973 vide la vittoria, a sorpresa, del Vitriola (da notare, tra le altre la presenza della squadra “Union 73”, un “mix”, mal riuscito, tra giocatori del Montefiorino e del Farneta).
Dopo aver battuto il Pievepelago e il “Trabattoni” di Zocca, i campioni del Piandelagotti giunsero alla semifinale con il Palagano, giocata sul campo di Boccassuolo: quella partita, per la tifoseria locale, è ancora ricordata come la più entusiasmante della loro storia. Palagano andò in vantaggio nel primo tempo e, nell’intervallo tra i due tempi, alcune anziane tifose del Piandelagotti improvvisarono una curiosa processione dal campo di gioco al vicino cimitero, per pregare per la loro squadra! Al “miracolo”, oltre le preghiere, contribuirono anche gli incitamenti degli altri tifosi: a tre minuti dalla fine il capitano Palandri ottenne il pareggio, che aprì la porta alla vittoria, poi ottenuta ai calci di rigore! La finale fu di nuovo disputata sul campo di Romanoro, reso pesante da due giorni di pioggia, e vide la vittoria del Vitriola (2-1), un paese del Comune di Montefiorino, al suo esordio nel Torneo ed erroneamente considerata, all’inizio, una squadra “materasso”: in svantaggio, riuscì clamorosamente a ribaltare il risultato nell’ultimo quarto d’ora di gioco!

Nel 1974 gli orari delle partite, sempre giocate alle ore 17,00, coincidevano con quelli delle gare disputate al Campionato del Mondo di calcio, in Germania: gli organizzatori decisero, per evitare la “concorrenza” delle partite della Nazionale, di spostare gli incontri del Torneo alle 10,00 del mattino (sic!). Fu ugualmente un grande successo (da sottolineare che le edizioni della prima metà degli anni ’70 furono quelle che risultarono di maggior prestigio, in assoluto).
La squadra-rivelazione fu la la “G.A.S.P. Volta” del paese di La Volta di Saltino, sotto il Comune di Prignano (la sigla era l’acronimo di “Giovani Atleti Senza Pretese”). Tre famiglie, unite da legami di parentela, fornirono quasi l’intera “rosa” locale, per cui ben sette giocatori portavano lo stesso cognome: Mediani.
Il G.A.S.P. umiliò, in semifinale, il Piandelagotti (3-0!) e giunse alla finale, disputata sul nuovo campo di Fiumalbo: qui vinse il Palagano (2-1). Vittoria non facile, in quanto la squadra-rivelazione dei Mediani (che, in ogni caso, compì un’impresa storica!), pur in dieci per l’espulsione del suo capitano Biagini, colpì due pali e sbagliò un calcio di rigore!

Nel 1975 (e sarà così anche l’anno successivo) si chiudono le “frontiere”, potendosi utilizzare solo giocatori locali. Molte squadre scomparvero, in quanto non più in grado di formare una squadra, e solo due poterono schierare formazioni competitive: il Frassinoro e il Palagano. Nel 1975 lo scontro diretto tra queste due formazioni avvenne in semifinale: sul campo neutro di Magreta vinse il Frassinoro ai calci di rigore, per aggiudicarsi anche poi la finale (2-0) contro la “Serenisssima” di Brandola, disputata allo stadio “G. Minelli” di Pavullo.

Nel 1976 fu il Palagano a vincere il Torneo battendo agevolmente, a Fiumalbo, la “Virtus” di Pievepelago (3-0). Nel girone di qualificazione ci fu un’invasione di campo a Romanoro, quando era “sotto” (0-2) con il Frassinoro: gli adirati tifosi locali malmenarono l’arbitro e, inevitabile, giunse la squalifica del campo per alcune giornate.

La finale del 1977 fu un “derby” tra due frazioni del Comune di Polinago: la “Gombolese” di Gombola e la “Serenissima” di Brandola. Sul nuovo campo di Polinago, Brandola vinse all’ultimo rigore, riuscendo poi a vincere anche la “Supercoppa della Montagna” sconfiggendo la vincitrice del Torneo della Montagna della provincia di Reggio Emilia. La squadra di questa piccola borgata fece della grande determinazione la sua arma vincente.
Come curiosità, da segnalare che nella “Gombolese” giocava Franco Caselli: la curiosità stava nel fatto che Franco era un frate.
Il Torneo era entrato “in crisi”. Solo dodici le squadre iscritte.

Nel 1978 erano solo otto le squadre partecipanti, non essendo nemmeno rappresentati i Comuni di Montefiorino e Frassinoro (la stessa cosa successe anche nel 1978). Grossa delusione per il Palagano, sconfitto in casa, ai rigori, dal Boccassuolo, suo nemico storico. Boccassuolo vinse poi la finale battendo “La Veloce” di Fiumalbo.

Nel 1979 erano ancora solo otto le squadre partecipanti. Vinse il Torneo il Riolunato.

Nel 1980 si registrò il “bis” di Boccassuolo, battendo, sul campo di Palagano, la squadra locale, suscitando le ire dei giocatori palaganesi perché riacciuffò il pareggio (1-1) a tempo scaduto e con una rete segnata con una mano! I rigori furono, infatti, favorevoli al Boccassuolo, una squadra eccellente composta da forti giocatori sia locali che forestieri. Nel 1980 il Torneo toccò il suo punto più basso in fatto di partecipanti: in tutto, solo cinque!

Nel 1981 il Torneo si rivitalizzò, con dodici formazioni al via. Il Farneta lo vinse per la terza volta, battendo, in finale, il Frassinoro ai calci di rigore (tempi supplementari finiti in pareggio: 1-1). In questa partita Vasco Marcolini, difensore del Frassinoro, contestò una decisione arbitrale e pensò bene di rifilargli un calcio: la mano del giudice fu pesantissima e Marcolini fu radiato (l’anno dopo la Nazionale italiana vinse i Mondiali in Spagna e a lui giunse un’insperata grazia).
Nell’incontro tra Frassinoro e Romanoro si accese una colossale rissa, sembra per alcune decisioni arbitrali assai contestate (si parlò anche di “arbitraggio scandaloso”): l’arbitro fu costretto a sospendere la partita.
Un altro episodio finì sulle pagine dei giornali provinciali. Nella partita tra Farneta e Vitriola, l’arbitro mise “K.O.” il giocatore del Vitriola Giandomenico Albicini che, dopo essere stato espulso, tentò di aggredirlo.

Dal 1982 il Torneo visse il periodo del suo secondo splendore, che durò fino al 1985. Vari i motivi di questo “risveglio”: più campi regolari, un incremento della “voglia di calcio” dovuto alla vittoria del “Mundial” di Spagna, un ritorno di numerose squadre già protagoniste (Farneta, Frassinoro, Pievepelago, Piandelagotti) con l’esordio di Sestola, il sostegno alla manifestazione da parte della stampa (“Il Resto del Carlino” e “La Gazzetta di Modena” ne diventarono “sponsors” ufficiali con l’istituzione di ambiti riconoscimenti).
In un “quarto di finale” la “Società Sportiva Calcio Piandelagotti” battè agevolmente “La Serenissima” di Brandola: nel primo incontro il portiere di quest’ultima, Fantozzi, colpì al capo, con “uno sciagurato rinvio”, uno spettatore che, dopo qualche tempo, dovette essere operato per un ematoma post-traumatico. Nell’altro “quarto” Fasrneta eliminò Frassinoro.
In semifinale, mentre Farneta superava agevolmente la “Virtus” di Pievepelago, Piandelagotti sovvertiva i pronostici contro Sestrola: sconfitta in casa per 1-3, si rifaceva a Sestola vincendo per 4-0 (tre reti del centravanti Piero Maini, poi capo-cannoniere del Torneo).
La finale si disputò, per il secondo anno consecutivo, a Farneta e la squadra locale, davanti a duemila spettatori paganti (mai successo!), battè il Piandelagotti (2-0). Il Farneta, con un ottimo inizio, segnò subito le sue due reti, ma il Piandelagotti giocò poi un altrettanto ottimo incontro, uscendo sconfitto con onore. Quella finale fu ricordata come tra le più belle e avvincenti. Originario di Farneta era il Sig. Carlo Bernasconi, poi Dirigente di “Mediaset”, che fece venire per la finale una “troupe” di “Canale 5”: la partita fu poi trasmessa in differita, con la telecronaca del celebre presentatore Cesare Cadeo.

Nel 1983 il Sestola si aggiudicò il suo primo Torneo, imponendosi, ai rigori, sulla “Virtus” di Pievepelago: la finale fu disputata a Palagano. Tra le formazioni protagoniste il Frassinoro e il Farneta, eliminato in semifinale da Pievepelago che, nei “quarti”, aveva battuto il Piandelagotti sul “campo neutro” di Farneta. Quest’ultima fu, forse, la gara più avvincente del Torneo, vinta da Pievepelago ai rigori, dopo che i tempi supplementari erano finiti con un rocambolesco pareggio (3-3).

Nel 1984 ben ventuno erano le squadre partecipanti, con un enorme successo di pubblico, specie nella finale. Questa fu disputata a Palagano e il Piandelagotti battè il Farneta (4-2) al termine dei tempi supplementari, dopo aver eliminato, nelle due partite precedenti, la “Virtus” di Pievepelago, ai rigori, e il Fanano. In semifinale giunse Rubbiano, che impiegherà altri sette anni per vincere il Torneo (nel 1991, contro il Verica).

Nel 1985, nella finale di Palagano, vinse il Frassinoro, battendo (2-1) il Montefiorino con un “eurogol”, a 7’ dal termine, di Guglielmo Guidi. Numerosissimo il pubblico presente (incasso record di oltre dieci milioni), tra cui il colorito tifo delle ragazze “pon pon” del “Dama Club”, il celebre locale da ballo allora sponsor del Frassinoro. Frassinoro, nei “quarti”, aveva eliminato il Piandelagotti, il favorito del Torneo di quell’anno, e, in semifinale, la squadra di Farneta ai calci di rigore.

Il Sestola si affermò nell’edizione del 1986, battendo in finale il più titolato Boccassuolo (2-0), ai tempi supplementari: curioso il fatto che i marcatori (Pivetti e Bellucci) erano in panchina e furono fatti entrare quasi alla fine dei 90’ regolamentari. Seguirono scene di giubilo a Sestola che si contrapposero alla cocente delusione dei tifosi di Boccassuolo. Nelle partite preliminari la finale, lo stesso Boccassuolo eliminò i “cugini” del Palagano in un doppio epico “derby”, prima pareggiando fuori casa (1-1) e poi vincendo il ritorno per 5-3: ad ogni segnatura del Boccassuolo, i tifosi locali invadevano il campo per abbracciare i loro giocatori!

Il Sestola si confermò campione nel 1987, sbaragliando nei “quarti” il Boccassuolo e in semifinale il Frassinoro. In questa semifinale il Sestola si impose 2-0 all’andata sul suo campo e la gara di ritorno fu costellata da numerosi falli e, quando Pivetti segnò il secondo goal del Sestola, il centravanti locale Pierazzi stese a pugni e testate tre avversari (Magnani, Pasquali e Fontanesi): sulle prime l’arbitro non intervenne poi, una volta passato il furore, Pierazzi si calmò e accettò con un bel sorriso il cartellino rosso, beccandosi poi una lunga squalifica.
La finalissima fu disputata a Sestola tra la squadra locale (vincitrice per 3-1) e il “Crp Bortolotti” di Pievepelago, considerato un “outsider”. “Crp” stava per “Centro Ricreativo Parrocchiale” e, per opera di Mario Nesti, era sorta in contrapposizione alla “Virtus” che “faceva giocare i grandi nomi, ma non i giovani del luogo”: nelle sue fila, infatti, c’erano i più forti giocatori locali (i fratelli Carzoli, Pollacci, Grani e Stoppa).

Nuove realtà (Fanano, Pescarola e Riolunato) si affacciarono nel 1988: fu appunto il Fanano a vincere quell’edizione, battendo a Pievepelago, all’ultimo rigore, il Piandelagotti, sfavorito sulla carta ma che impegnò moltissimo la squadra avversaria. Pescarola e Riolunato giunsero fino alle semifinali.
La finale iniziò con mezz’ora di ritardo, per una schermaglia fra i dirigenti delle due squadre perché, quando queste entrarono in campo, ci si accorse che le loro divise erano quasi identiche. Il sorteggio impose al Piandelagotti di cambiare maglia, ma i suoi dirigenti si rifiutarono perché non avevano portato le casacche di riserva. Alla fine, la maglia non gradita fu vestita dal Fanano, che le portò molto bene!
Pescarola, un paese di collina di 140 abitanti e sito nel Comune di Prignano e a pochi metri dal Comune di Serramazzoni, vinse l’edizione del 1989 grazie alle reti del “bomber” Luvisutti e alle parate di Madrighelli, battendo, nella finale di Lama Mocogno, il favorito Riolunato (4-2) e nonostante i suoi tifosi (10-15 in tutto!) fossero nettamente inferiori, come numero, all’acceso e colorito tifo dei sostenitori avversari. Nei “quarti” il Pescarola eliminò “La Veloce” di Fiumalbo (2-0 e 2-2) e vinse una drammatica semifinale con Pievepelago. All’andata vinse 2-0 e, al ritorno, chiuse il primo tempo 2-2: sembrava fatta, ma il Pievepelago, in soli 15’, si portò sul 5-2, ma poi una rete da 30 metri di Enrico Costi e una successiva segnatura fissarono il punteggio sul 5-4! Battuto in finale il Riolunato, il Pescarola vinse anche la “Supercoppa”, battendo, a Carpineti, il Collagna (4-2), vincitore del Torneo della Montagna della provincia di Reggio Emilia. Il “leader” del Pescarola, Massimiliano Bondi, iniziò così una tradizione calcistica per il Comune di Prignano, fino ad allora praticamente assente.

Nel 1989 fece il suo debutto nel Torneo anche la squadra di Verica, una frazione del Comune di Pavullo nel Frignano, il cui ingresso suscitò qualche polemica, in quanto la sua squadra era composta, per la sua quasi totalità da giocatori del Pavullo. In quell’edizione finì al terzo posto.
Nel dicembre del 1989 si concluse una lunga polemica, nata per le regole di ammissione al Torneo, sulle quali non tutti erano d’accordo, e per alcuni attacchi rivolti verso la classe arbitrale: con il Torneo terminato da un pezzo, da Piandelagotti fu inviata una lettera all’indirizzo del massimo Dirigente della F.I.G.C., il Cav. Celestino Marri, che aveva espresso sulla stampa alcune sue opinioni (“Siamo dell’idea che le società che non possiedono campo e dirigenti adatti non vadano iscritte al Torneo” e “Non ci sono dirigenti preparati, spesso si tratta di amici del bar che hanno soldi da spendere”). Quella lettera, inviata da Piandelagotti, fu ispirata da Angelo Gualtieri e fu firmata anche dal suo amico Enzo Tonelli: i due firmatari auspicarono che proprio il Cav Marri dovesse uscire di scena e il Comitato Provinciale fu paragonato ai caduti regimi dell’Est europeo (“Mentre crollano imperialismi e dittature, è incredibile che certi personaggi rimangano ancora al loro posto”). Enzo Tonelli, come tesserato, fu squalificato per due anni, mentre Angelo Gualtieri, come non tesserato, non subì sanzioni, pur esprimendo la sua piena solidarietà verso il suo compagno d’avventura.

Nel 1990 il Torneo fu vinto dal Boccassuolo, che battè in finale il Verica.

Nel 1991 vinse, per la prima volta, la squadra di Rubbiano, la “Rubbianese”. Battè in semifinale il Sestola: al termine della partita il terzino sestolese Magnani colpì con terriccio duro (a Rubbiano dissero che si era trattato di un sasso) la nuca del dirigente avversario Mattioli, che cadde al suolo procurando attimi di paura ai presenti, anche se poi ci si accorse che non era accaduto, per fortuna, nulla di grave. Per Magnani una pesante squalifica, poi ridotta. Quella della “Rubbianese” non fu una vittoria a sorpresa, dal momento che schierò molti giocatori del Sassuolo.

Nel 1992 fu la volta del Verica a iscrivere il suo nome per la prima volta nell’albo d’oro della manifestazione. A Frassinoro superò il Farneta con un secco 3-1: Walter Balestri (classe 1950 e allenatore del Farneta), proprio nella finale, lasciò la panchina ed entrò in campo a giocare, alla “verde” età di 42 anni (Balestri era celebre per le sue punizioni “al fulmicotone”, che tante soddisfazioni regalarono ai tifosi del Farneta!). Le “furie bianco-verdi” del Verica completarono il successo con la vittoria di Carpineti contro il Leguigno, vincitore del Torneo reggiano, aggiudicandosi la Supercoppa della Montagna ai calci di rigore, grazie anche al “mitico” portiere pavullese Fabrizio Stanco, che parò tre rigori consecutivi!

Nel 1993 vinse il Torneo il Polinago

Nel 1994 il favorito Verica perse clamorosamente la semifinale, uscendo seccamente sconfitto (0-5!) a Piandelagotti nella partita d’andata; in quella di ritorno, giocata in notturna allo stadio “G. Minelli” di Pavullo nel Frignano, sfiorò il “colpaccio”, vincendo inutilmente per 4-1. L’altra vide lo scontro tra il “Lama 80” e il Montecreto: Falanelli, tecnico lamese, fece dichiarazioni durissime sulla stampa (“Piegati solo dall’arbitro….goal irregolare e clamoroso rigore negato….se giocassero solo i locali, il Lama non avrebbe paura nemmeno del Verica”).Il Montecreto si aggiudico' poi il successo finale.

Nel 1995 prima affermazione del Serramazzoni.

Nel 1996 si aggiudico' la vittoria il Pescarola.

"Poker" del Boccassuolo, che conquisto' l'edizione del 1997.

Due successi consecutivi del Polinago nel 1998 e nel 1999.

Vittoria del Montecreto nell'edizione del 2000.

L'edizione del 2001 vide in finale, a Lama Mocogno il Pescarola e la Virtus Pavullese: vinse il Pescarola ai rigori (3-2), dopo che i tempi supplementari erano finiti sullo 0-0.

L’edizione del 2002 è stata vinta dal “LAMA 80” di Lama Mocogno, che ha battuto, in finale, il RIOLUNATO con il largo e inusuale punteggio di 7-1 (finale disputatasi allo stadio “G. Minelli” di Pavullo il 15-8-’02). In realtà, la finale era programmata per l’11-8-’02 tra la squadra lamese e il Farneta: ma un’ordinanza del Sindaco di Pavullo, Sig. Vito Tedeschini, aveva dichiarato impraticabile il campo, causa il maltempo dei giorni precedenti. Il Farneta, contrario a questa decisione, si ritirava e in finale veniva ripescato il Riolunato, eliminato in semifinale.
Al termine di quattro gironi eliminatori, si classificavano per i “quarti di finale” le prime due di ogni girone.
Nei “quarti di finale” il “FORNO TAZZIOLI” di Pavullo aveva avuto la meglio sul BOCCASSUOLO, il “LAMA 80” sul PALAGANO, il RIOLUNATO sul “DRAGONFLY CIMONE” di Fanano, il FARNETA sul FONTANALUCCIA.
In semifinale il “Lama 80” aveva eliminato (“in extremis”, dopo un incredibile finale nella partita di ritorno a Lama) il “Forno Tazzioli”, mentre il Farneta aveva avuto ragione del Riolunato.
Il parallelo Torneo Giovanile è stato nuovamente vinto dai ragazzi della VIRTUS PAVULLESE che, in finale, hanno avuto ragione dei coetanei di LAMA MOCOGNO.

Nell'estate del 2003 si è svolta la 40^ edizione. In questa edizione sono state 14 le squadre partecipanti, divise in due gironi di qualificazione.
Nel girone "A": Lama 80, Montecreto, Tedeschini Pavullo, S.Anna, Polinago, Fanano, La Veloce.
Nel girone "B": Montefiorino, Boccassuolo, Frassinoro, Co.Mo., Pescarola-Serra, Palagano, Romanoro. Polinago e Pescarola-Serra hanno vinto i rispettivi gironi.
Nei "quarti": Polinago - Co .Mo., Tedeschini Pavullo - Pescarola-Serra, Frassinoro - Montecreto, Montefiorino - Lama 80.
In semifinale: Montecreto - Pescarola-Serra, Montefiorino - Polinago.
La finale si è disputata a Polinago il 3 agosto davanti a 900 spettatori, tra la formazione di casa e il Montecreto. Vittoria finale per il MONTECRETO con il punteggio di 2-1. Tutti i goals nella ripresa, con il Polinago che passa in vantaggio al 47' con Cludi e con il Montecreto che ribalta il punteggio con Frodati (55') e con Conte (63'). Capocannoniere del Torneo è stato Christian Pederielli (Polinago) con 19 reti.
Nel Torneo Giovanile la formazione del LAMA 80 si è presa la rivincita nei confronti della Virtus Pavullese, battendola per 2-1 .

Sono state dieci le squadre partecipanti alla 41^ Edizione del “Torneo della Montagna” del 2004.
I gironi eliminatori sono terminati con le seguenti classifiche:
Girone “A”: Pescarola (p. 10), Lama 80 (p. 8), Riolunato (p. 7), La Veloce Fiumalbo (p. 3), Pavullo (p. 0).
Girone “B”: Frassinoro (p.12), Montefiorino (p. 7), Romanoro (p.7), Piandelagotti (p.1), Co.Mo. (p. 1).
Non vanno ai quarti di finale Pavullo e Co.Mo.
“Quarti” : Riolunato – Montefiorino, Piandelagotti – Pescarola, La Veloce Fiumalbo – Frassinoro, Romanoro – Lama 80.
“Semifinali”: Frassinoro – Lama 80, Montefiorino – Pescarola.
“Finale” (8 agosto 2004, a Montefiorino) tra Pescarola e Frassinoro, con vittoria del Pescarola per 3-1. Marcatori della “finale”, alla presenza di circa 1.000 spettatori: Antichi (P) al 4’, Gazzotti (F) al 35’, Scacchetti (P) al 51’ e al 72’.
Ospite d’onore della finale il “nostro” Luca Toni, sempre assai disponibile per queste manifestazioni della sua montagna: forse, a Montefiorino, non immaginava che, di lì a pochi giorni, avrebbe giocato le sue prime partite nella Nazionale “A” di Marcello Lippi! E che partite……
Il “Torneo della Montagna” – settore giovanile ha visto la vittoria di Lama 80 (4-2) sulla formazione di Palagano.

Nel 2005, la 42^ edizione del “Torneo della Montagna” ha visto in lizza 12 formazione, suddivise in tre gironi: otto si sono classificate ai “quarti di finale”.
Girone “A”: Frassinoro p. 10, Prignanese p. 9, Piandelagotti p. 7, Pescarola p. 6 (eliminata)
Girone “B”: Lama 80 p. 13, Romanoro p. 10, Montefiorino p. 7, Palagano p. 4 (eliminato)
Girone “C”: Montecreto p. 12, Serramazzoni p. 10, Samone p. 4 e Co.Mo. Costrignano p.2 (eliminati)
Alle semifinale si sono classificate le formazioni del Montecreto (eliminato il Piandelagotti), del Serramazzoni (eliminato il Romanoro), del Montefiorino (eliminato il Frassinoro) e del Lama 80 (eliminata la Prignanese).
In semifinale il Montecreto ha eliminato il Serramazzoni e il Lama 80 ha battuto il Montefiorino.
Nella finale, disputata a Serramazzoni il 7-8-2005, netta vittoria (4-0) del Montecreto sul Lama 80. Reti di Barbieri (22’), Conte (81’), Frodati (87’) e Romani (92’): da notare che il lamese Scarabelli, al 71’, si è fatto parare da Barbieri il rigore del possibile pareggio.
Nel Torneo giovanile affermazione del Palagano, che ha battuto in finale (4-2) il Lama 80.

La 43^ edizione del 2006 ha visto iscritte 15 formazioni, suddivise in due gironi eliminatori.
Girone “A”: Fanano, Guiglia, Montefiorino, Pescarola, Polinago, Serramazzoni, Zocca (1°, ex-aequo, Polinago e Pescarola con 15 punti).
Girone “B”: Casola, Fiumalbo, Frassinoro, Lama 80, Lama di Monchio, Montefiorino, Palagano, Romanoro (1° Montefiorino con 17 punti).
Dopo le partite di qualificazioni, questi gli accoppiamenti usciti per i “quarti di finale”: Frassinoro – Polinago, Zocca – Casola, Lama 80 – Pescarola, Serramazzoni – Montefiorino.
In “semifinale”: Casola – Frassinoro e Montefiorino – Pescarola.
Emozionante la finale tra Montefiorino e Casola, giocata a Montefiorino il 6-8-2006 : vittoria del Casola per 3-1, dopo i tempi supplementari (1-1 erano terminati i 90 minuti regolamentari).
Nel Torneo giovanile vittoria della Pavullese, che ha battuto il Faro Gaggio per 2-1.

La 44^ edizione del 2007 ha visto iscritte 14 formazioni.
Il girone “A” ha visto impegnate “La Veloce” di Fiumalbo, “Barbieri Lama 80” di Lama Mocogno, Riolunato, Virtus Pavullese, Zocca, Asd Pavullo e Giuglia: si sono classificate, nell’ordine, le prime quattro formazioni.
Il girone “B” ha visto impegnate Casola, Fontanaluccia, Romanoro, “Casa Giannasi” di Frassinoro, Pescarola, “Squilibrati” di Costrignano e Palagano: si sono classificate, nell’ordine, le prime quattro formazioni.
Gli accoppiamenti dei “quarti di finale”: “La Veloce”-“Casa Giannasi”, Casiola-Virtus Pavullese, Romanoro-Lama 80, Fontanaluccia-Riolunato.
Gli accoppiamenti delle semifinali: Fontanaluccia- “Casa Giannasi” e Romanoro-Casola. Fontanaluccia-“Casa Giannasi” è stato, sugli spalti, un derby come, forse da molti anni, non se ne vedevano più: erano 450 gli spettatori che assiepavano l’impianto di Farneta e, su tutti, spiccavano i “supporters” del Fontanaluccia cui va il merito di aver saputo mobilitare un intero paese. Ai soliti fumogeni e striscioni, stavolta si è aggiunta una vera e propria sirena (in prestito, si sussurrava, dalla centrale idroelettrica di Farneta) e una coppia di tamburi e relativi suonatori degni di Tullio De Piscopo. I sostenitori di Frassinoro, meno ricchi di strumentazioni, rispondevano però alla grande con cori e sfottò. E’ stata battaglia forse più che in campo, ma sempre, e val la pena di sottolinearlo, nei binari del semplice campanilismo e della sportività. Due bei momenti, inoltre, sono stati l’ingresso in campo di ogni giocatore con un bambino dei due paesi, tenuti per mano, e la chiamata sotto la curva, alla fine della partita da parte dei loro tifosi, dei giocatori del Fontanaluccia, nonostante la secca sconfitta (0-4).
La finale si è giocata nella giornata di domenica 5-8-2007 sul campo di Riolunato tra il campione uscente Casola e “Casa Giannasi” di Frassinoro. Il Casola, allenato da mister Buffignani, ha concesso il bis, battendo i “cugini” con un netto 3-1. Una partenza-lampo del Casola freddava i frassinoresi: il “bomber” Andrea Toni era già a segno dopo 2’, con doppietta di Sebastian Tazzioli al 17’. “Casa Giannasi” accorciava le distanze al 41’ con La Monica, ma ancora Andrea Toni fissava il risultato finale di 3-1 con la rete della sicurezza al 48’ (Andrea Toni risultava il capocannoniere del Torneo con ben 19 reti al suo attivo). Alla fine è stata premiata la costanza dei tifosi del Casola: partenza alle ore 11 dalla Val Dragone, con arrivo anticipato di ore per poter sistemare a dovere i vari striscioni, rigorosamente bianco-verdi, e preparare la coreografia fatta di palloncini, fumogeni, tamburi e carta igienica. Gli “ultras” di “Casa Giannasi”, dall’altra parte, hanno fatto anche loro in pieno la loro parte con palloncini arancio-bianchi e con una robusta scorta di trombette. E che fosse una partita “sentita”, lo dimostrava quanto accaduto dopo il secondo gol del Casola: il marcatore Sebastian Tazzioli, mentre esultava, zittiva, con il classico gesto delle dita portate sulla bocca, i tifosi di “Casa Giannasi”. Anche questo è il Torneo della Montagna: ma, a fine partita, esultavano solo i tifosi del Casola, mentre quelli di Frassinoro sfollavano malinconici gli spalti, non senza aver prima applaudito i loro beniamini. A fine gara, a buon suggello di tutta la manifestazione, non mancavano strette di mano tra vincitori e vinti.

La 45^ edizione del 2008 ha visto al via sette formazioni: Casa Giannasi Frassinoro, Casola, Boccassuolo, La Veloce di Fiumalbo, Romanoro, Santa Giulia, Fontanaluccia.
Le quattro semifinaliste sono state le prime quattro della classifica generale, fatta al termine di un girone di partite con sola andata: Romanoro e Casa Giannasi (dopo aver battuto, in due partite di semifinale rispettivamente Fontanaluccia e Casola) sono poi risultate le due finaliste.
Al campo “Miodini” di Farneta (3-8-2008), davanti a 1.300 spettatori, si é disputata la finale tra Casa Giannasi di Frassinoro e Romanoro: la vittoria ha arriso a Frassinoro dopo i calci di rigore (5-3). I 110’ regolamentari (i tempi supplementari erano di 10’ l’uno) si erano conclusi sullo 0-0.
Marco Costanzini, su “La Gazzetta di Modena”, soì commentava: “La lotteria dei calci di rigore incorona per la quarta volta il Casa Giannasi Frassinoro sul trono del Torneo della Montagna. IL Romanoro si inchina con il punteggio di 5-3 dopo che lo 0-0 aveva resistito per i 110 minuti di gioco.Decisivo l’errore di capitan Luca Tazzioli. Il Casa Giannasi raggiunge il record di quattro vittorie al Torneo della Montagna al pari di Farneta, Boccassuolo, Pescarola e Montecreto. La formazione frassinoresepuò esultare solo al termine dei calci di rigore, dopo aver sofferto per 45 minuti l’iniziativa del Romanoro ed aver poi ritrovato la retta via dalla ripresa in avanti. IL Frassinoro non sbaglia nemmeno un calcio di rigore, il primo dei quali addirittura segnato dal portiere Giuliani. A risultare decisivo, invece, è il rigopre fallito da Luca Tazzioli, capitano del Romanoro e penultimo a tirare, che fa scattare i festeggiamenti del Casa Giannasi. Ma il Romanoro esce di scena a testa alta, al termine di una gara ben condotta nella quale, però, troppo spesso ha peccato di imprecisione”.
Palagano ha vinto il Torneo giovanile, davanti a Fontanaluccia, Montefiorino e Polinago.

Le quattro semifinaliste del 2009 sono state “Casa Giannasi” di Frassinoro, Romanoro, Casola e “Tazzioli” Pavullese. Il doppio scontro tra “Casa Giannasi” di Frassinoro e Romanoro ha visto Frassinoro battere 3-0, in trasferta, il Romanoro che poi si prendeva un’inutile rivincita per 3-2. Molti gol nell’altra semifinale: a Pavullo il Casola batteva il “Tazzioli” per 3-2 e ribadiva la sua supremazia con un punteggio di 5-3 nella gara di ritorno. Per “Casa Giannasi” era la terza finale consecutiva, mentre per Casola era un ritorno dopo i trionfi del 2006 e del 2007.
A Montefiorino, tra Frassinoro e Casola i tempi regolamentari finivano in parità (1-1), con reti di S.Tazzioli (Casola al 41’ e pareggio di Perziano al 76’). Dopo i calci di rigore la partita finiva 4-2 per Casola con Sebastian Tazzioli che metteva a segno il rigore decisivo e con il portiere del Casola, l’eroico trentacinquenne Stefani, che parava addirittura tre rigori. Così, per Casola, era il terzo trionfo nelle ultime quattro edizioni. Andrea Toni (Casola) è stato il capocannoniere del Torneo con 13 reti.
Nel Torneo giovanile prevaleva Frassinoro dopo aver battuto 4-0, in finale Val Dolo. Le altre due semifinaliste sono state CRP Bortolotti di Pievepelago (dominata da Frassinoro) e Farneta.

Dopo un anno di interruzione, nel 2011 si svolse la 48^ edizione del Torneo della Montagna: una nuova regola permise l'iscrizione anche a squadre dei Comuni della zona pedemontana, da Sassuolo a Savignano sul Panaro.
Undici furono le squadre iscritte: Romanoro, Verica, Fontanaluccia, Val Dolo & Dragone, Pozza, Appennino 2000 di Montese, Palagano, Casa Giannasi di Frassinoro, Casola, Montefiorino e Pescarola-Pigneto. Dopo due gironi di qualificazione (uno con sei squadre e uno con cinque), otto squadre rimasero in lizza per affrontarsi nei "quarti di finale" con i seguenti risultati: Romanoro - Verica 2-1, Appennino 2000 - Palagano 3-0, Casa Giannasi - Casola 3-4, Montefiorino - Pescarola-Pigneto 3-5 (dopo i calci di rigore: 1-1 dopo i tempi regolamentari).
Nelle semifinali Appennino 2000 di Montese battè il Romanoro (1-0: rete di Tagliani) e Pescarola-Pigneto il Casola (3-1: doppietta di Azzurro e rete di Giorgetti, con Casola a segno con Bonaccini).
Il 7 agosto si disputò la finale sul campo di Palagano e "Appennino 2000" di Montese battè il Pescarola-Pigneto per 2-1: tutti i gol nel secondo tempo, con il Montese (per la prima volta nello "albo d'oro" del Torneo) a segno con Tacconi e N.Galati e con il Pescarola-Pigneto che accorciava le distanze al 90' con Saetti Baraldi.

Alla 49^ edizione del 2012 si iscrissero sette squadre: Palagano, Casa Giannasi di Frassinoro, Romanoro, Casola, Pescarola-Pigneto, Montefiorino e Acr 1071 La Montagna per la Bassa: quest'ultima era una formazione di "vecchie glorie" del Torneo della Montagna, partecipante fuori classifica con la sola finalità di contribuire, con incassi e gadgets, alla ricostruzione delle terre della Bassa modenese colpite dalle scosse di terremoto del maggio 2012. Erano presenti, come si può ben notare, solo squadre della parte occidentale della montagna modenese, mentre non vi era nessuna squadra della parte centrale e orientale della stessa: questo nonostante gli appelli, inutili, del C.S.I. di Modena rivolti alle squadre dei Comuni "centrali" (Lama Mocogno, Pievepelago, Fiumalbo, Riolunato, Montecreto, Sestola)
Ci fu un unico girone di qualificazione, con due turni infrasettimanali. Le quattro semifinaliste furono "Casa Giannasi", Pescarola-Pigneto, Casola e Montefiorino.
"Casa Giannasi" eliminò il Pescarola-Pigneto (1-0 e poi 1-1 a Farneta) che, come nel 2011, dovette lasciare la manifestazione in semifinale.
Casola eliminò il Montefiorino sul campo di Palagano, dopo la sonante vittoria (4-1) nella gara di ritorno, con doppiette di Andrea Toni e di Habib: partita di ritorno avvincente che rese merito alle due formazioni. Casola così riuscì a classificarsi per la quarta finale nelle ultime sei edizioni del Torneo, con tre vittorie nelle tre precedenti occasioni.
Casola si confermò "re della montagna" nella stupenda finale disputatasi a Palagano il 5 agosto. Fu una grandissima partita, finita 2-2 al termine dei 90' regolamentari e decisa (3-2 per Casola) da un gol di Andrea Toni al 4' del primo tempo supplementare con un magistrale calcio di punizione. Lo stesso Toni aveva portato in vantaggio il Casola al 40' del primo tempo con un altro magistrale calcio di punizione dal limite, Di Bona aveva pareggiato al 68', Andreoli aveva riportato in vantaggio il Casola al 73' su calcio di rigore (fallo su Habib) e Viperino aveva nuovamente pareggiato all'85'. Al termine dei 90' regolamentari assai emozionanti, le tifoserie avevano trasformato l'impianto di Palagano in una bolgia, dando ai giocatori l'energia per andare avanti in questa finale infinita. Moreno Buffignani, allenatore del Casola: "Grandissima finale e grande pubblico. Toni è riuscito a togliere dal cilindro due punizioni veramente spettacolari, una più bella dell'altra. E' una grande gioia: se vinciamo così spesso, un motivo ci sarà". Clima frizzante, invece, da "Casa Giannasi", con Alessandro Munari infuriato: "Un arbitraggio scandaloso: incredibile l'espulsione di Caparra con un "rosso" incredibile che ancora non riesco a capire. Comunque, è stata la nostra miglior partita del Torneo, abbiamo giocato veramente bene. Toni è stato davvero bravo e ci ha puniti severamente". Andrea Toni, con 10 reti segnate in 8 gare, si aggiudicò la classifica-cannonieri, venendo premiato con il trofeo "Stefano Piacentini senior" e ripetendo così la stessa affermazione già successa molte volte negli anni passati.

ALBO D'ORO

Anno
Vincitore
1961 FIUMALBO
1964 FONTANALUCCIA
1966 FRASSINORO
1967 ROVOLO
1968 V. PIEVE
1969 FARNETA
1970 FARNETA
1971 MONTEFIORINO
1972 PIANDELAGOTTI
1973 VITRIOLA
1974 PALAGANO
1975 FRASSINORO
1976 PALAGANO
1977 "SERENISSIMA" BRANDOLA
1978 BOCCASSUOLO
1979 RIOLUNATO
1980 BOCCASSUOLO
1981 FARNETA
1982 FARNETA
1983 SESTOLA
1984 PIANDELAGOTTI
1985 DAMA C. FRASSINORO
1986 SESTOLA
1987 SESTOLA
1988 FANANO
1989 PESCAROLA
1990 BOCCASSUOLO
1991 RUBBIANESE
1992 VERICA
1993 POLINAGO
1994 MONTECRETO
1995 SERRAMAZZONI
1996 PESCAROLA
1997 BOCCASSUOLO
1998 POLINAGO
1999 POLINAGO
2000
MONTECRETO
2001
PESCAROLA
2002
LAMA '80
2003
MONTECRETO
2004
PESCAROLA
2005
MONTECRETO
2006
CASOLA
2007
CASOLA
2008
FRASSINORO
2009
CASOLA
2011
MONTESE
2012
CASOLA
2013
CASOLA

TORNEO DELLA MONTAGNA: I VINCITORI
(fino al 2013)

Vittorie
Squadra
5 vittorie CASOLA
4 vittorie FARNETA
BOCCASSUOLO
MONTECRETO
PESCAROLA
FRASSINORO
3 vittorie SESTOLA
POLINAGO

2 vittorie PALAGANO
PIANDELAGOTTI

1 vittoria FIUMALBO
FONTANALUCCIA
ROVOLO
V.PIEVE
VITRIOLA
MONTEFIORINO
BRANDOLA
RIOLUNATO
FANANO
RUBBIANESE
VERICA
SERRAMAZZONI
LAMA MOCOGNO
MONTESE

TORNEO DELLA MONTAGNA ("GIOVANILE")

Anno
Vincitore
1961 PAVULLO
1969 LAMA MOCOGNO
1970 SESTOLA
1971 SESTOLA
1972 PAVULLO
1974 PALAGANO
1975 PALAGANO
1983 LAMA MOCOGNO
1986 BOCCASSUOLO
1987 FARNETA
1988 C.R.P. BORTOLOTTI (PIEVEPELAGO)
1989 REAL GROPPO
1990 MONTECRETO
1991 MONTECRETO
1992 POLINAGO
1993 "LA VELOCE" (giovanissimi)
1993 PESCAROLA (allievi)
1994 "LA VELOCE" (giovanissimi)
1994 POLINAGO (allievi)
1996 GAZZANO VAL DOLO (allievi)
1997 FRASSINORO (cad./allievi)
1997 PESCAROLA (ragazzi)
1998 ROMANORO
1999 PAVULLO
2000
PAVULLO
2001
PALAGANO
2002
PAVULLO
2003
LAMA 80
2004
LAMA 80
2005
PALAGANO
2006
PAVULLO
2007
PAVULLO
2008
PALAGANO
2009
FRASSINORO